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LIVE MUSIC APERITIF Jazz etno soul at Splendid Venice |
L’hotel Splendid Venice omaggia le regine del soul
e del pop, lo swing e la musica sefardita.
La nuova stagione di marzo e aprile firmata Veneto Jazz.
Nei mesi di marzo e aprile riparte la stagione di “Live Music Apertif” allo Splendid Venice con una programmazione all’insegna del soul, dello swing e della musica mediterranea, realizzata in collaborazione con Veneto Jazz.
Giovedì 8 marzo e giovedì 22 marzo, nel salotto di uno degli hotel più affascinanti di Venezia, in scena due voci internazionali straordinarie che omaggeranno alcune fra le più importanti stelle della black music, ovvero Whitney Houston (1963 – 2012) e la regina del gospel Mahalia Jackson (1911-1972)...
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Photo Copyright ©2018 by Academy of Motion Picture Arts and Sciences |
La Notte degli Oscar incorona Guillermo Del Toro....Dal Leone d'oro di Venezia all'Oscar |
Di seguito le nomination e, in evidenza, i vincitori per ogni categoria della 90. edizione degli OSCAR 2018 di scena stanotte al Dolby Theatre di Hollywood, che ha visto, in un'edizione davvero eccezionale per la qualità dei film e degli interpreti in competizione, sia pur in una cerimonia piuttosto scialba e dimessa, molte statuette distribuite a diversi film poco quotati alla vigilia della grande notte. Nonostante tutto una notte che ha mantenuto alcune promesse, e la conferma di alcune "certezze" che hanno visto trionfare gli "attori protagonisti", Frances McDormand (immensa in "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri") e Gary Oldman (altrettanto immenso e mostruoso in "L'Ora più buia" di J.Wright nei panni di W.Churchill), come il talento di Sam Rockwell come attore non protagonista di "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri" che in un gesto inaspettato e commovente ha dedicato il premio all'amico scomparso dal talento immenso, Philip Seymour Hoffman. Una serata che ha visto trionfare soprattutto l'incanto e il sogno di Guillermo Del Toro, "The Shape of Water" (La forma dell'Acqua)... |
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Dal 24 febbraio a Treviso la mostra RODIN. UN GRANDE SCULTORE AL TEMPO DI MONET |
Si è svolta giovedì 22 febbraio a Treviso, presso il Museo di Santa Caterina, la vernice della mostra "RODIN. UN GRANDE SCULTORE AL TEMPO DI MONET" che sarà aperta al pubblico dal 24 febbraio al 3 giugno 2018
Treviso è stata scelta dal Musée Rodin di Parigi per accogliere la mostra conclusiva delle celebrazioni per il primo centenario della scomparsa di Auguste Rodin (1840 – 1917), completando così il programma di grandi esposizioni che quest’anno ha già coinvolto tra gli altri il Grand Palais a Parigi e il Metropolitan a New York. Mostra, quella nel Museo Santa Caterina, che è promossa dal Comune di Treviso e da Linea d’ombra, che la produce e organizza... |
Adamo ed Eva, 1931 © Arturo Martini |
A Treviso la mostra: ARTURO MARTINI. CAPOLAVORI DEL MUSEO LUIGI BAILO |
Quella che il pubblico dell’esposizione dedicata a Rodin in Santa Caterina a Treviso potrà ammirare nel Museo Luigi Bailo non è una vera e propria mostra. È molto di più. Perché il pubblico stesso è invitato a scoprire il grande percorso che nel rinnovato Museo trevigiano è dedicato ad Arturo Martini.
Su due piani, il Museo Luigi Bailo dipana quasi 140 opere fra terrecotte, gessi, sculture in pietra, bronzi, opere grafiche, pitture e ceramiche del grande maestro. Una collezione unica al mondo per quantità e qualità, che continua ad arricchirsi: l’arrivo della più recente acquisizione – un Busto d’uomo – è di pochi mesi fa.
Sono opere che “raccontano” Martini dal tempo veneziano di Ca’ Pesaro fino agli anni estremi.
“Proporre una visita alle opere di Arturo Martini, accanto alla grande mostra su Rodin, è quanto di più naturale”, afferma il curatore dell’intero progetto trevigiano, Marco Goldin.“Rodin ha guardato con estrema attenzione alla scultura italiana, a Donatello, a Michelangelo, a Bernini. Con attenzione non minore, alcuni scultori della prima parte del Novecento italiano, e tra loro Arturo Martini soprattutto negli anni trenta, hanno guardato a Rodin, affascinati della bellezza espressiva del suo lavoro”... |
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La recensione: THE POST di Steven Spielberg |
"Tutti gli uomini" (e le donne) di Spielberg...
"Mio marito Phil diceva che una notizia è la prima bozza della Storia"
- Meryl Streep , "ThePost"
Un film per la libertà di stampa, per la verità di parola, per il coraggio di una donna, per un giornalismo che non esiste più ma che grazie a un film come questo possiamo ancora ricordare mentre tutto scorre (come la pellicola) fra rotative di carta impresse indelebilmente dall'inchiostro di piccole parole di piombo che pesano come un macigno, incastrate in un mosaico di inchiostro sulla prima pagina dell'onestà intellettuale e della libertà inviolabile di poterla esprimere. Quella di un giornale vero, che deve informare in quanto "strumento al servizio dei governati, non dei governanti". (Cit.)... |
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La recensione: THE SHAPE OF WATER (La forma dell'acqua)di Guillermo del Toro |
E poi, l'incanto... "The Shape of Water" ("La forma dell'acqua") 💙
"Unable to perceive the shape of You, I find You all around me. Your presence fills my eyes with Your love, It humbles my heart, For You are everywhere."
(da "The Shape of Water" di Guillermo Del Toro)
"La Bellezza salverà il mondo", scriveva Dostoevskij ne "L'idiota"... ma se la rara #Bellezza che oggi rimane, è distillata in quei Sogni che solo il Grande Cinema riesce ancora a creare, immergendoci nelle sue visioni poetiche senza forma che ci avvolgono fluttuando come l'amore di una creatura orribile sfuggita dalla "laguna nera" della realtà (che a noi sembra una citazione terribilmente bella del classico "Il mostro della Laguna Nera"), allora solo la mostruosità del Cinema salverà il mondo. Quello che resta, o quello che vorrà lasciarsi salvare... |
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FEDERICO BUFFA presenta a Jesolo A NIGHT IN KINSHASA: MUHAMMAD ALI VS GEORGE FOREMAN /22 FEBBRAIO |
Mercoledì 21 (SOLDOUT) e giovedì 22 febbraio 2018 Federico Buffa porta sul palco del Teatro Vivaldi di Jesolo il suo spettacolo "A night in Kinshasa: Muhammad Ali vs George Foreman". Molto più di un incontro di boxe.
Grazie alla sua dote di narratore, Buffa racconta un incontro che va al di là della boxe, un incontro che parla di riscatto sociale, di pace, di diritti civili. Il paradosso è che ha luogo in un paese oltraggiato prima dal colonialismo, poi da una dittatura che sarebbe durata trent’anni e poi ancora dalla guerra |
photo copyright Ottavia Da Re |
La recensione: ELLA & JOHN - THE LEISURE SEEKER di Paolo Virzì |
"...But I'd trade all of my tomorrows, for a single yesterday..."
risuona il blues di Janis Joplin mentre accompagna con la graffiante, languida passione di "Me and Bobby McGee", il viaggio di "Ella & John - The Leisure Seeker" di Paolo Virzì con protagonisti i grandissimi Donald Sutherland ed Helen Mirren qui in perfetta alchimia e capaci di divertirsi divertendo, trovando un feeling raro, che forse avrebbe meritato di essere celebrato con riconoscimenti all'altezza del calibro del loro talento.
Paolo Virzì non poteva scegliere canzone migliore per il suo primo film in Usa presentato a Venezia e accolto con grandissimo calore dal pubblico della 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica... |
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La recensione: THREE BILLBOARDS OUTSIDE EBBING, MISSOURI (Tre manifesti a Ebbing, Missouri) |
Da #Venezia74, non mi ha più lasciata...
L'ossessione per quei "Tre Manifesti", per un capolavoro orchestrato da Martin McDonagh e interpretato dall'attrice a mio parere più folle e incredibile del momento, Frances McDormand, spalleggiata dal talento di Sam Rockwell e Woody Harrelson attori magnifici per una storia toccante dalla sceneggiatura spiazzante che sa essere ironica e durissima al tempo stesso, e riesce a darci un affresco della realtà statunitense del sud, andando oltre la cronaca e i suoi confini, per trascinarci nei meandri più sconosciuti di tutte le nostre coscienze ipocrite, pure, malate, (forse) redente... |
credit: © quellicheilcinema /Ilaria Serina |
Quelliche...ilCinema alla conferenza stampa di LASCIATI ANDARE |
La nostra Ilaria Serina ha incontrato i protagonisti Toni Servillo, Verónica Echegui, Carla Signoris e Francesco Amato, il regista del film in occasione della conferenza stampa di presentazione di "Lasciati andare". Molte le domande della stampa, che raccogliamo per voi nel nostro articolo riassuntivo.
“Per lasciarsi andare, nella vita occorre una buona dose di coraggio ed ironia” - Francesco Amato
“Lasciarsi andare, probabilmente vuol dire affrontare la vita, non con professionismo, ma, da efferati dilettanti” - Toni Servillo... |
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La recensione: IL PADRE D'ITALIA di Fabio Mollo a cura di Ilaria Serina |
Ci sono persone che affrontano la vita con estrema esuberanza e non poca incoscienza; che nonostante gli errori fatti o i torti subiti si aggrappano con le unghie e con i denti ed una tenacia senza pari alla vita, affrontandola, anzi, quasi sfidandola caparbiamente a testa bassa o correndole incontro a braccia aperte, desiderose di vedere cosa mai la sorte riservi loro nonostante qualche colpo basso inferto dal destino. Non sempre son capaci di stare con i piedi per terra facendo i conti con le implicazioni della realtà che li circonda, ma possiedono comunque un pragmatismo del tutto personale che gli consente di non rinunciare mai a vivere pienamente ogni singolo giorno. Veri e propri terremoti ambulanti, travolgono qualsiasi cosa o persona incontrino mai sul loro cammino e benché stare al passo con loro possa spesso risultare non poco impegnativo - poiché sovvertono lo status quo - ci restituiscono con semplicità ed immediatezza una grande lezione su come affrontare la vita: un’improvvisazione continua a cui rispondere con inesauribile spirito di adattamento, generoso coraggio ed una buona dose di leggerezza... |
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La recensione: ROSSO ISTANBUL di F. Ozpetek a cura di Ilaria Serina |
“Attento! Chi guarda al passato non vede il presente” – Deniz Soysal a OrhanSahin ...
Dal 2 marzo al cinema
Eppure è proprio questo il nuovo film di Ferzan Ozpetek, uno sguardo al passato, un ritorno a casa che è al contempo un confronto col presente del suo Paese – la Turchia - e la riscoperta della propria città natale – Istanbul – che ha la familiarità degli affetti, gli echi dei ricordi e la melanconia degli amori perduti, ma mai dimenticati. Una città soggetta all’incedere di cambiamenti sociali e politici tanto rapidi quanto tumultuosi se non addirittura violenti, ravvivata dal blu del Bosforo e dal rosso del sole che vi annega dentro ogni sera. Un incessante ed assordante cantiere a cielo aperto di palazzi in costruzione che ne ridefinisce costantemente il profilo, ma capace di catapultarti in un altro secolo appena svoltato l’angolo di una strada in cui perdersi è un piacere. Questa è la Istanbul che dà il titolo al libro, prima ancora che al film, scritto dal regista turco nel 2013 e pubblicato per Strade Blu da Mondadori e che ora ha trovato una seconda vita per il grande schermo con qualche opportuno accorgimento... |
credit: ©A.M.P.A.S. |
Stanotte seguite con noi la cerimonia degli OSCAR 2017! |
“La La Land” con protagonisti la vincitrice della Coppa Volpi veneziana Emma Stone e Ryan Gosling (chissà se Venezia porterà ancora fortuna ai suoi film d'apertura), potrebbe rilanciare il musical e fare incetta di statuette con le sue 14 nomination da record, ma le soprese sono sempre dietro l'angolo del Dolby Theatre dove si svolgerà l'89a edizione della cerimonia degli Academy Awards: stanotte seguite con noi gli OSCAR 2017, per scoprire tutti i premi assegnati a Los Angeles nell'evento più scintillante dell'immaginario cinematografico... |
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La recensione:MANCHESTER BY THE SEA a cura di Ilaria Serina |
Una delle meraviglie del cinema risiede proprio nella molteplicità, nella varietà pressoché inesauribile delle storie che racconta e non soltanto per i temi che affronta, ma per l’incredibile opportunità che offre a chi vi si accosta, utilizzandolo come mezzo di espressione, di adattarsi con grande duttilità a qualunque tipo di sensibilità, veicolando un ventaglio infinito di emozioni; merito certamente anche delle differenti arti che vi convergono e collaborano alla sua realizzazione, rappresentate dalle varie maestranze coinvolte. Per farsi un’idea anche vaga di ciò, basterebbe vedere i film candidati nella categoria miglior film agli Academy Awards quest’anno: se il musical di Chazelle - “La La Land” – in corsa con ben quattordici nomination, sembra aver letteralmente stregato chiunque con un’atmosfera che, pur conservando una vaga attinenza con le amarezze che il confronto con la realtà comporta, ci catapulta di fatto in un sogno lungo due ore abbondanti fatto di colori, musica e amore; l’antitesi esatta e perfetta sembra essere allora qui rappresentata dalla faticosa, dolorosa normalità narrata da Kenneth Lonergan in “Manchester by the Sea”. ... |
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La recensione: A UNITED KINGDOM – l’amore che ha cambiato la storia |
“Nessun uomo è libero se non è padrone di sé stesso”
L’ultima volta che abbiamo avuto occasione d’incontrarla sul grande schermo delle sale cinematografiche italiane, interpretava la moglie tradita di un bolso ed annoiato Ben Affleck in “Gone Girl” di David Fincher. Figlia di una coppia di psicologi che hanno saccheggiato la sua vita per arricchirsi scrivendo una collana di romanzi di formazione, divenuti poi best seller; dopo aver perso il lavoro ed aver seguito il marito nel Missouri per curare la suocera malata di cancro, finendo per diventare tutto ciò che odiava e derideva con disprezzo; Amy Elliott Dunne non cede alle debolezze di una donna ferita, ma reagisce trasformandosi in una spietata mantide religiosa, come poche prima di lei!
Con questo personaggio Rosamund Pike mise a segno due anni fa un’interpretazione che le valse l’attenzione ed il plauso della critica, oltre che un posto d’onore tra le colleghe nominate con lei, come migliori attrici della stagione, in tutti i premi più importanti dell’anno. Curioso ritrovarla oggi con un personaggio diametralmente opposto |
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La recensione: BILLY LYNN - UN GIORNO DA EROE a cura di Ilaria Serina |
“Distruggere un Paese è facile, opporsi al proprio, quello sì che richiederebbe un eroe”
– Kathryn Lynn al fratello Billy
Ang Lee si dimostra nuovamente un autore capace di sorprendere e stupire. Il pluripremiato regista taiwanese ci ha in effetti abituati, in ben venticinque anni di onorata carriera, ad un cinema di rara sensibilità e grande versatilità. Dagli scenari in costume adattando Jane Austen, alla crisi coniugale di due coppie nel Connecticut agli inizi degli anni settanta; per passare dal fantasy cavalleresco di ambientazione orientale, all’action movie fumettistico prepotentemente americano; sino a giungere alle passioni proibite che coinvolgono e consumano l’animo di due mandriani del Wyoming, piuttosto che di una studentessa divenuta una spia nella Shanghai degli anni quaranta; per approdare infine all’allegoria di un naufragio, evocativa trasposizione cinematografica sull’importanza dei ricordi ed il potere del racconto...<7p> |
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La recensione: LA LA LAND a cura di Ilaria Serina |
“Dedicato ai folli e ai sognatori”
Ci sono film che sono vere e proprie dichiarazioni d’amore al Cinema: perché lo citano, lo omaggiano o lo celebrano e poco importa quale sia la storia che viene raccontata, poiché il motivo per cui vengono scritti, diretti e interpretati è la possibilità di realizzare una celebrazione appassionata e sincera di quello che rappresenta la Settima Arte per tutti coloro che non potrebbero mai nemmeno pensare di vivere senza di essa, sia che ci si trovi al di qua o al di là dello schermo. Con “La La Land” Damien Chazelle porta senz’altro a compimento la sua di proclamazione d’amore, concretizzando quello che a suo stesso dire è stato un sogno accarezzato e coltivato lungamente... |
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ARRIVAL: la recensione di Ilaria Serina |
La fantascienza, pressoché misconosciuta nel panorama cinematografico italiano, trova ancora credito in quello straniero, specialmente statunitense, dove, al di là degli action movie che permettono un uso smodato degli effetti speciali e promettono incassi record al botteghino per la gioia delle major, che si affidano per tanto a saghe decennali con conseguenti derivazioni; è un genere che consente anche riflessioni intimiste o metafisiche, sino a giungere alle incursioni nell’horror per indagare le più recondite paure dell’animo umano, scatenate da minacce vere o presunte, siano esse interne e quindi di natura psicologica, piuttosto che esterne, imputabili ad attacchi da altri pianeti. Per fare solo alcuni esempi recenti, a testimonianza di come un genere cinematografico tra i più consolidati e contaminati trovi ancora linfa vitale tra i suoi sostenitori, basti pensare alle operazioni commerciali di rilancio a matrice nostalgica fatte da J.J.Abrams con il più classico “Star Trek” ed il più fantasy e cavalleresco “Star Wars” o allo splendido e adrenalinico “Mad Max: Fury Road” firmato dal suo creatore George Miller che vinse così una scommessa non da poco; passando per la lotta alla sopravvivenza raccontate da Ridley Scott e da Alfonso Cuarón rispettivamente in “Sopravvissuto - The Martian” e “Gravity”; sino a giungere all’esplorazione del tempo oltre che dello Spazio in “Interstellar” ad opera di Christopher Nolan. Tutti film che si sono aggiudicati menzioni o riconoscimenti nelle premiazioni più prestigiose, hanno trovato l’apprezzamento del pubblico ed il sostegno della critica.
E’ senz’altro tra questi ultimi citati che va a collocarsi l’esordio nella fantascienza di Denis Villeneuve... |
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Carmen Consoli al Teatro La Fenice il 5 marzo 2017 |
Ospite di Veneto Jazz, presenta il tour teatrale
“Eco di sirene”. Domenica 5 marzo 2017
Tappa speciale a Venezia per Carmen Consoli in occasione del suo nuovo tour teatrale “Eco di sirene”, con Emilia Belfiore (violino) e Claudia della Gatta (violoncello).
Domenica 5 marzo (inizio ore 20.00) la cantantessa sarà per la prima volta al Teatro La Fenice, ospite di Veneto Jazz. Un palcoscenico prestigioso per una delle interpreti italiane più amate, cantante, performer e musicista grintosa e passionale, fuori da ogni etichetta... |
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La recensione: E' SOLO LA FINE DEL MONDO a cura di Ilaria Serina |
Xavier Dolan continua a mantenere al centro dei suoi film le complesse e delicate dinamiche famigliari, raccontandole con l’innegabile originalità di una regia che lo ha reso “l’enfant prodige” del cinema canadese, lo ha visto gradito ed apprezzato ospite del Festival di Cannes negli ultimi sei anni – ad eccezione della parentesi veneziana nel 2013 con “Tom à la ferme” – imponendolo sul panorama internazionale come uno degli autori più interessanti e promettenti tra le nuove leve di cineasti. Il rapporto conflittuale con la figura materna grazie al quale ha esordito a soli diciannove anni con “J’ai tué ma mère” e raccontando il quale si è aggiudicato il Premio della Giuria alla 67esima edizione del Festival di Cannes con l’intenso e riuscitissimo “Mommy”; si accompagna alle difficoltà che spesso s’incontrano nel ricercare e confrontarsi con la propria identità sessuale ( “Laurence Anyways e il desiderio di una donna” ), sino ad affrontare il tema del distacco, sia esso voluto più o meno consapevolmente per riaffermare la propria indipendenza ed identità, piuttosto che imposto da ingerenze superiori e al di fuori del nostro controllo... |
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