FAYE DUNAWAY SUL SET DE LA RABBIA
PROSEGUONO LE RIPRESE DE “LA RABBIA”
Il 17 novembre 2006 a Torino il regista indipendente Louis Nero (ha all'attivo tre film: "Golem", "Pianosequenza", "Hans") ha cominciato le riprese de “La Rabbia”. I protagonisti del film sono Nico Rogner e Franco Nero.
IL 31 gennaio 2007 sarà sul set, a Torino, FAYE DUNAWAY che interpreterà il ruolo della “madre” del protagonista “il regista”.
Nella trama durante il suo girovagare notturno, il personaggio del “regista” (Nico Rogner) si imbatte in una Donna (Faye Dunaway) ed un bambino, non riesce a capire se si tratti di un sogno o di cruda realtà. Dopo alcuni istanti la Donna si rivela come sua madre, il bambino è proprio lui da giovane. Dopo alcuni istanti la Mamma conduce il regista all’interno di un ospedale, dove rivivono il momento della morte del Nonno (Philippe Leroy) del regista. Ha inizio il monologo della Mamma, che si rivolge direttamente al regista e lo ammonisce di stare attento al mondo e di non perdere mai la sua purezza.
ARGOMENTO DE "LA RABBIA"
Il film affronta la tematica del “sistema cinema”. Il personaggio protagonista è un regista che, nel tentativo di realizzare un film, si deve scontrare con le dure leggi del mercato vigenti in un settore che dovrebbe essere aperto anche ad opere più artistiche e sperimentali, ed invece appare sempre più chiuso e ripiegato su se stesso.
L' opera si connota come lavoro di denuncia nei confronti di un sistema che ha tutte le caratteristiche di un'industria, e non ha, spesso, più niente a che fare con la sua missione artistica iniziale, che era quella di muovere e di elevare l'animo umano, come cita uno dei personaggi de "La Rabbia": "L'umanità esiste per creare opere d'arte".
Solo la rabbia guida il personaggio - giovane regista alla realizzazione del suo film, la rabbia se ben incanalata, come tutti gli autentici sentimenti, diventa una forza, il motore interiore che alimenta la voglia di riscatto, e non permette la resa.
Il film tratta seriamente l'argomento senza per questo escludere l'ironia sul mondo del cinema, e sui suoi personaggi. Vuole essere omaggio alla magia del cinema, all’ illusione che la proiezione crea, ma tuttavia affronta un problema reale, la difficoltà di portare a termine un processo creativo senza l’ aiuto di grandi budget.
Esperienza che rispecchia appieno quella del regista Louis Nero senza tuttavia essere un lavoro autobiografico. Il tema de “La Rabbia” nasce quindi da un percorso personale, dal desiderio di comunicare a più pubblico possibile, dalla voglia di raccontare l’ideale estetico, la lotta con i problemi economici, le relazioni personali.
CAST
Hanno aderito al progetto star italiane e internazionali e personalità legate al mondo del cinema:
nella parte del "mentore": Franco Nero (“Querelle de Brest” di R. W. Fassbinder, “Tristana” di L. Bunuel, “La Bibbia” di J. Huston); nella parte del "regista": Nico Rogner (star nascente del teatro franco-tedesco); nella parte della “mamma”: Faye Dunaway (star internazionale), nella parte del "nonno": Philippe Leroy (“La ville est tranquille” di R. Guedignan, “Nikita” di L. Besson, “Un Uomo e una donna” di C. Lelouch, “Un femme mariée” di J. L. Godard, “55 Days at Peking USA” di N. Ray ); nella parte dello "spazzino": Lou Castel (“I pugni in tasca” di M. Bellocchio, “Irma Vep” di O. Assayas, “L’Amico americano” di W. Wenders, “Nada” di C. Chabrol); nella parte de "l'attore": Arnoldo Foà (Attore e doppiatore internazionale, "Il Processo", "Nella terra di Don Chisciotte" di Orson Welles, "Il Testimone" di Pietro Germi, "Borsalino" di Jacques Deray, "Barabbas" di Richard Fleischer, "La Mano dello straniero" di Mario Soldati, "Il Giocattolo" di Giuliano Montaldo, "Gente di Roma" di Ettore Scola); nella parte del "produttore commerciale": Giorgio Albertazzi (uno dei più importanti rappresentanti del teatro e del cinema italiano,"L’Année dernière à Marienbad" di A. Resnais, "Le notti bianche" di L. Visconti, "Li chiamarono…. briganti" di P. Squitieri, "Eva" di J. Losey, "La nottata" di T. Cervi, "Le Petit monde de Don Camillo" di J. Duvivier); nella parte del "primo sceneggiatore": Corso Salani (“Il muro di gomma”, “Nel Continente Nero” di M. Risi, “La fine è nota” di C. Comencini); nella parte del "secondo sceneggiatore": Giampiero Lisarelli (“Il Branco” di D. Risi); nella parte della "donna cics": Jun IchiKawa (“Cantando dietro i paraventi” di E. Olmi, “Volevo solo dormirle addosso” di E. Cappuccio); nella parte del "personaggio orientale": Hal Yamanouchi (ha lavorato nei film di G. Salvatores, S. Citti, A. Celentano); nella parte del "distributore": Gregorio Napoli (Critico Cinematografico ed attore icona nei film C. Maresco); nella parte del "primo produttore": Tinto Brass (Regista cinematografico); nella parte della "segretaria del distributore": Barbara Enrichi (“Il ciclone”, “Fuochi d’artificio” di L. Pieraccioni, “Albergo Roma” di U. Chiti, “Il Cielo cade” dei F.lli Frazzi); nella parte della "fidanzata del regista": Lucia Luciano (attrice torinese, giovanissima che esordisce per la prima volta sullo schermo. Nuova scoperta di Nero, come lo sono state Simona Nasi e Giorgia Cardaci, attrici ormai affermate a livello nazionale); nella parte del "regista pubblicitario": Sax Nicosia ("Hans", "Pianosequenza" di L. Nero, ha lavorato con U. Gregoretti); nella parte della "segretaria del primo produttore": Antonella Salvucci (“Il pilota automatico” di J. Pinter, “Il giuoco dei sensi” di E. Bernard, "Apri gli occhi e sogna" di R. Errico, “L’educazione sentimentale di Eugénie” di A. Grimaldi); nella parte di "Lucilla": Selene e Asia Cibelli ("Commedia sexy").
CAST TECNICO "La Rabbia"
regia Louis Nero
scenografia Vincenzo Fiorito
costumi Elena Valenti
trucco Vanessa Ferrauto
troupe tecnica Davide Carbonari, Federica De Luca, Pasquale Garios, Alvise Pasquali
Tengo pulita una piccola parte di mondo, questa è la mia funziona. Ti sembra riduttivo? La scopa è il mio mezzo d' espressione, è lo strumento del mio volere. Veloce o lenta come il mio pensiero, sicura nello stanare la maleducazione, timorosa nel rimuovere l'ennesimo viaggio di una mente che vive nell' oblio. Quanta vita conosce la mia scopa, quante storie potrebbe raccontare se avesse il dono della parola. Si commuove dinanzi alla foglia che ha perso vita, sussurra parole di conforto alla carta che mani nervose hanno giudicato inutile. Quante storie ti potrebbe raccontare se solo tu l'ascoltassi.
da “La Rabbia”
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