Per gli amanti del genere horror-demoniaco direttamente dal fumetto Dc Comics Vertigo Hellblazer arriva John Constantine (Keanu Reeves), esorcista, accanito fumatore e, per sembianze, ”fratello” più tenebroso del protagonista di Matrix, quel Neo che, nonostante l’ottima performance nella trilogia, resta un cliché che difficilmente il povero Keanu riesce a scrollarsi di dosso…
Le gesta di Constantine sono affidate alla regia di Francis Lawrence, alla sua prima opera cinematografica, dopo un passato nella direzione di video musicali (Will Smith, Aerosmith), mentre la colonna sonora, abbandonata in post-produzione l’idea di Lisa Gerrard (Il gladiatore, The Insider) per divergenze artistiche con la produzione, trova compimento nell’ottimo lavoro di Brian Tyler (Frailty).
Pertanto la buona componente tecnica della pellicola, che vanta anche Philippe Rousselot (Big Fish) alla fotografia, supporta e fa onore alla vicenda del film, incentrata sull’ascesa in terra del figlio di Satana, interpretato da Peter Stormare (in una breve interpretazione da Oscar®), deciso ad invadere con l’aiuto dall’arcangelo Gabriele (un’androgina Tilda Swinton) il nostro mondo.
Una storia non troppo originale, ad onor del vero, e che ai più esperti farà venire in mente riferimenti alla trilogia de La Profezia e al Signore del Male di John Carpenter, per non parlare delle (più o meno implicite) citazioni a L’avvocato del diavolo di Taylor Hakford con Al Pacino e lo stesso Keanu Reeves, ormai un habituè delle pellicole 'mefistofeliche', impegnato a sfidare Satana a 'singolar tenzone'.
Nulla di nuovo quindi a parte il modo di proporci, grazie soprattutto all’impiego delle nuove tecniche digitali (memorabile l’impedimento dell’ascesa agli inferi di Constantine), situazioni comunque viste e riviste che, se da una parte possono dare un certo appagamento al senso estetico, alla fine, a causa delle lacune narrative e dei vuoti di memoria palesati dal film, rendono difficile attribuire Constantine un giudizio entusiasta.

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