The Good Girl

Justine (Jennifer Aniston) lavora da sempre come commessa nel reparto cosmetici di uno squallido supermercato di provincia, ormai rassegnata a passare la propria esistenza fra ombretti e creme in offerta. La sua più grande prospettiva è quella di tornare a casa e trovare suo marito Phil (John C. Reilly), imbianchino, che si rimbambisce di spinelli e birra in compagnia del suo amico Bubba (Tim Blake Nelson) sul divano costantemente imbrattato di vernice. Ormai ha trent'anni e la vita le è passata davanti senza raccogliere le speranze di un'esistenza diversa. Un giorno, fra le anonime e soffocanti corsie del mega-store Retail Rodeo, conosce Holden (Jake Gyllenhaal), un giovane introverso e passionale, l'unico che sembra capace di cogliere la mediocrità e la disperazione che li circonda, uno scrittore romantico in cui Justine crede di trovare la propria ancora di salvezza. Ma il ragazzo si rivelerà fortemente disturbato, pieno di ansie e di ossessioni, un'anima in pena che la trascinerà in una difficile relazione e in situazioni paradossali che porteranno Justine a chiedere a se stessa se veramente può considerarsi nonostante tutto, una "brava ragazza"...
The Good Girl è un film indipendente per antonomasia, una pellicola girata da Miguel Arteta (Star Maps) in modo molto realistico (grazie anche alla fotografia "sgranata" ed efficace di Enrique Chediak) ma con un approccio sperimentale, che lo porta a guardare alla vita e all'esistenza con uno sguardo tanto amaro e malinconico quanto surreale e cinico.
Un realismo distaccato, reso ancor più scarno dall'assenza di accompagnamento musicale e garantito dalla voce fuori campo di Justine, che racconta la sua storia in modo quasi impersonale, accentuando ancor di più la piattezza e la passività della sua esistenza e di quelli che la circondano.
Un approccio apparentemente tragico che però confina (a volte troppo) con situazioni a dir poco surreali e grottesche (la tossicità delle more selvatiche, l'esame per la sterilità di Phil...) che tendono a mediare, senza scadere nel patetico o nel comico, la complessità dei conflitti interiori della protagonista, la disperazione latente degli altri personaggio e la cruda realtà di un mondo al limite del dramma che ha portato il regista a definire il film come "un'ode comica alla depressione"...
Questo sottile equilibrio tragicomico si regge magnificamente sulla sceneggiatura di Mike White (anche attore, nella parte del religioso, "bacchettone" Corny) e sui bravissimi interpreti, capaci di ritrarre figure allo stesso tempo normali e assurde, insignificanti (la collega salutista di Justine interpretata da Deborah Rush) e banali, facce incredibili che si scoprono strada facendo nella loro tragica e normale umanità.
Su tutti spicca la coppia composta dall'onnipresente John C. Reilly (The Hours, Chicago, Gangs of New York) e da Tim Blake Nelson (La sottile linea rossa, Fratello dove sei?), irresistibili stralunati, dinoccolati, surreali co-protagonisti e il talentuoso Jake Gyllenhaal (Moonlight Mile), nella parte del disturbato e inquieto Holden (dal protagonista del romanzo di J.D. Salinger) capace anche lui di passare dal registro tragico a quello grottesco con grande disinvoltura ("ha la capacità di essere tragico e divertente allo stesso tempo" ha detto di lui Arteta), mentre la protagonista, Jennifer Aniston, se da una parte riesce a mantenere un atteggiamento quasi passivo e a tratti ironico, dall'altra manca di sfumature tragiche e il suo personaggio tende ad essere un po' troppo asettico e freddo per riuscire a comunicare fino in fondo il dramma della normalità e della retorica del vivere umano. Un atteggiamento straniante che può risultare a tratti irritante, ma che tuttavia coincide con l'ambizione del film e con le stesse intenzioni/provocazioni del regista: "l'idea di fondo è stata quella di comunicare il senso di una vita ancora sopportabile ma non più di tanto..."


Ottavia Da Re

The Good Girl

Vai alla scheda del film

home news Ciak! Si gira... interviste festival schede film recensioni fotogallery vignette link scrivici ringraziamenti credits

Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Venezia n. 1514/05 del 28 luglio 2005
Copyright © www.quellicheilcinema.com. Tutti i diritti sui testi e sulle immagini sono riservati - All rights reserved.