Sliding Doors
Ci credete che una "porta scorrevole" può letteralmente cambiarvi la vita? Peter Howitt evidentemente sì, tanto da costruire un intero film su questo motivo!
La porta che dà inizio alla storia è sicuramente quella del treno che Helen (Gwyneth Paltrow) perde/prende all'inizio, quando la sua vita si sdoppia idealmente. Ma anche l'ultima inquadratura del film è riservata alle portiere di un ascensore che si chiudono… Inoltre, un lungo elenco di significati anche metaforici accompagna l'immagine della porta: assai significativa, a questo proposito, la lapidaria battuta con cui Helen liquida Jerry (John Lynch): "…alzati in piedi, vai a quella porta, oltrepassala e richiudila alle tue spalle".
A ben guardare, dunque, lungo tutto il film i personaggi attraversano porte o indugiano davanti ad esse, tanto che si potrebbero inventare mille altri "sdoppiamenti", quasi all'infinito! Questo ci tocca di persona: quante volte ci capita di varcare soglie, di prendere un treno per un soffio o di vederci chiudere le sue porte in faccia!
In effetti, il punto di forza di Sliding doors è proprio il clima di "normalità" delle due vite parallele, la sensazione che quello che sta succedendo a Helen potrebbe accadere anche a ciascuno di noi… L'intreccio, la sceneggiatura, i personaggi non hanno nulla di eccezionale e gli attori sembrano gente comune, non sono i soliti belli-e-statuari che imperversano in ogni genere di film. E' una storia "normale", in cui personaggi "della porta accanto" compiono tante "banali" azioni quotidiane… e noi, da spettatori, ci rendiamo conto che questi piccoli gesti possono avere grandi e inattese conseguenze. Certo la protagonista non pensava che perdere quel treno le avrebbe addirittura salvato la vita… e nemmeno che dover aspettare l'ascensore successivo le avrebbe fatto incontrare il suo uomo ideale!
L'atmosfera generale è pervasa da un certo ottimismo: non dimentichiamo che la Helen che sopravvive è quella che non ha forzato le porte di quel famoso treno… in un certo senso, non ha "bruciato le tappe" del destino: così, il suo rapporto con Jerry sarà già definitivamente rotto quando incontrerà James; James stesso probabilmente potrà raccontare la verità sul proprio matrimonio alla madre, ormai guarita, e non ci saranno più equivoci. Il destino, dunque, è uno dei temi ricorrenti: la prova è che le due Helen si ritrovano parallelamente in situazioni identiche (scoprono di essere incinte, subiscono un incidente, perdono il bambino…); ma, in particolare, è chiaro che James ed Helen si debbano incontrare: il finale della storia è in un certo modo aperto, ma possiamo ben immaginare come potrà andare avanti!
Nel cast, Gwyneth Paltrow è adattissima al ruolo della ragazza semplice e graziosa, ma più particolari risultano i due personaggi maschili: il simpatico Jonathan Hannah (James) e il paranoico ed eternamente indeciso John Lynch (Jerry), che riesce a strappare qualche sorriso, in particolare nei suoi duetti con l'amico Russell.
Nella colonna sonora si può riconoscere una Dido allora pressoché sconosciuta nella Thankyou dei titoli di coda, canzone che sarà lanciata in seguito insieme ad Eminem.
Nel complesso, Sliding doors è una commedia senza grandi pretese, tuttavia piacevole, simpatica e -scusate il gioco di parole- scorrevole; ma, soprattutto, ci lascia con un piccolo sorriso e un po' di ottimismo.
…vivamente consigliato a chi la mattina è arrivato tardi al lavoro perché… ha perso il treno!
Lydia Colona
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