Hero
Ingannevolmente pubblicizzata come una produzione di Quentin Tarantino, voce introduttiva nella versione originale, questa pellicola è girata e prodotta dal cinquantenne cinese Zhang Yimou (La storia di Qiu Ju; Hero, originariamente Intitolato "Ying Xiong" (Senza Nome), narra le gesta di un guerriero, interpretato da Jet Li (The One; Romeo Must Die) animato dal desiderio di vendetta nei confronti del suo re, all’epoca della Cina pre-unificata.
Le immagini e la storia di Hero, apparentemente fine a se stesse ma di chiaro stampo nazionalista, sono supportate ed enfatizzate da alcune assolute certezze; tra le quali, spiccano l’eccellente fotografia dell’australiano Christopher Doyle HKSC (Rabbit Proof Fence; In the Mood for Love; 2046) e la suggestiva musica di Dun Tan.
L’utilizzo di differenti tipi di pellicola (Fuji e Kodak) e la correzione digitale del colore curati dal laboratorio australiano Atlab, mette in risalto l’aspetto visivo della pellicola, intimamente collegato al film, mentre la stupenda colonna sonora di Dun Tan, accompagna, caricando di significato e spessore emotivo, le gesta e le implicazioni psicologiche dei protagonisti.
Uno spettacolo godibile che forse potrebbe lasciare qualche riserva a chi si aspetta di trovarsi di fronte al nuovo Akira Kurosawa, ma che appaga completamente l’occhio fino a condurci ad una disarmante condizione di seduzione audiovisiva.
Fabio Pirovano
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