Sedotta e abbandonata
Un'Opera Cinematografica, o meglio un capolavoro che visto per la prima volta in un passaggio TV e poi nella sua completa riedizione in DVD (Fox Video 02451DS) colpisce per la sua modernità (tagli e dialoghi); per come Germi fa uso della musiche (Carlo Rustichelli) e per il realismo espresso, a volte apparentemente grottesco come i volti scalpiti degli abitanti/comparse.
In questa tragicomica storia con sfumature western a cui la fotografia di un semi-esordiente Ajace Parolin sembra far riferimento, soprattutto quando Antonio'Mani di Ricotta'Ascalone (Lando Buzzanca) sale sul treno per compiere la sua missione di vendetta, viene descritta la Sicilia, i suoi usi e costumi, l'uso del matrimonio riparatore, l'esasperazione dei sentimenti di odio-onore-famiglia, che Germi pensava comune in tutte le genti italiche, ma al quadrato nei siciliani.
Stefania Sandrelli affascina con la sua bravura e la sua innocente bellezza mentre l'intera vicenda orbita intorno a Sandrò Urzì (Don Vincenzo Ascalone), vero mattarore della scena...
"Sig Pretore …la Mia è un antica e onorata Famiglia,e mai che fu costretta a rivolgersi alla legge...(Pretore:Ehhhh Ascalone)...Anche noi in Passato avemmmo disgraziatamente taluni morti violente ma mai ricorremmo alla Legge perché abbiamo una dignità...Sig Pretore ma al punto in cui siamo, ebbene devo affermare, che questa mia sciagurata figlia fu manomessa da questo porco ed abominevole individio…"
al secolo un libidinoso prima e disorientato e confuso poi Aldo pugliesi nella parte di Peppino Califano; è proprio lui fa rilasciare al Padre Orlando (Rocco D'Assunta) una delle frasi storiche, insieme alla moltitudine di particolari e verità mai dette prima… "L'uomo ha il diritto di chiedere la donna il dovere di rifiutare!!!…".
Vincitore al Festival di Cannes del 1964 secondo me resta una pietra miliare del cinema italiano, assolutamente da non perdere!!!
Fabio Pirovano
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