Tattoo

Girato in formato anamorfico 2.35:1 con ARRIFLEX 535 b su pellicola Fuji,con eccellenti ed interessanti risulatati, questo thriller made in Germany diretto da Robert Schwentkez lascia con il fiato sospeso fino all'ultimo; ricreando situazioni spesso già incontrate nei precedenti del genere.
Alcuni primi piani di una bellissima Nadeshda Brennicke (Maya) sembrano riportare al Dario Argento degli anni '80 mentre la storia si sviluppa ricordando, per ambientazione, scene forti e fotografian (Jan Fehse), Seven di David Fincher. Alla fine però ci si deve accontentare di un finale salvato in extremis da una sequenza sui titoli di coda, che rende meno amara la già intricata e confusa vicenda.


Fabio Pirovano

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