Spirit - Cavallo Selvaggio
Con Spirit l'animazione DreamWorks non cade nel facile e sterile sperimentalismo grafico di cartoon quali Il principe d'Egitto e mette da parte la dissacrante, trasgressiva comicità dell'animazione di ultima generazione (Shrek) per un ritorno in grande stile alla tecnica artigianale del "disegno" che tuttavia trova la sua consacrazione proprio nell'imponente, ma non invadente, cornice di tecniche digitali. Nell'esemplare equilibrio di tecnica e artigianato Spirit racconta un'edificante storia di natura e sentimenti che, anche se non originale, ripercorre la strada sempre affascinante di grandi classici come Il re Leone, raccontando la vicenda di Spirit, uno splendido stallone allo stato brado, libero e selvaggio che fa la conoscenza dell'uomo e della sua malvagità, un uomo capace anche di amicizia e lealtà come il giovane indiano dakota "Piccolo fiume" che lo aiuterà a ritrovare la libertà e l'amore.
Una limpida storia di amicizia e sfrenate corse al galoppo in paesaggi suggestivi e scenari davvero impressionanti che incorniciano ed esaltano la forza e l'energia dei personaggi resa ancor più coinvolgente e "naturale" dall'assenza del parlato negli animali, che, ad eccezione della voce fuori campo di Spirit, si esprimono con nitriti e semplici versi, lasciando parlare, in modo originale ed efficace, le immagini e i sentimenti.
Un racconto di grande respiro grazie anche alle musiche sempre imponenti di Hans Zimmer (Il re Leone) e ai sette brani cantati, per la versione italiana del film, da Zucchero che con la figlia ha riadattato le canzoni originali di Bryan Adams, intrise di rock melodico nella miglior tradizione del cantante canadese e interpretate con grande passione, trasporto e un pizzico di blues dal cantante italiano.
Peccato che, per disaccordi discografici, sia disponibile per la vendita solo la versione originale con i brani in inglese di Bryan Adams. Un motivo in più per goderselo al cinema...
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