L'amore infedele-Unfaithful
Sul New York Observer, quando L'amore infedele-Unfaithful uscì nelle sale americane, Rex Reed
scrisse: "Il pubblico all'anteprima cui ho assistito ha riso grossolanamente. Quanto a me, l'ho
trovato imperfetto, ma affascinante". Questo nuovo film di Adrian Lyne può sembrare sì
affascinante, nella sua patina di sexy-thriller, ma questa patina non riesce a nasconderne le
mancanze.
La storia è uno spunto più che buono: un matrimonio felice, con una bella casa, un figlio e
tanto affetto, quello fra Richard Gere e Diane Lane, che però dovrà subire la minaccia del
fascino del giovane Olivier Martinez -con un pesante strascico di conseguenze-.
Ma Lyne tenta di rendere sottile e insinuante la sua regia, privandola così di efficacia e
lasciandola debole e a tratti insicura. La sceneggiatura è quanto mai disorganica nella prima
parte del film, piena di passaggi di imbarazzante innaturalezza, di incrinature e di forzature.
Se nitidi e ben delineati sono i ritratti dei due coniugi, svelati in tutte le loro fragilità
-con un pianto di rabbia sorda e orgoglio ferito per lui e incontrollati fremiti e sbalzi
d'umore per lei-, lo è di meno quello del giovane rivenditore di libri che mina la solidità
della loro unione, in precario equilibrio fra il dongiovanni e il bohèmien intellettualoide.
E per quanto, procedendo, la storia si faccia più avvincente e sia meglio messa a fuoco,
l'allusività rimane pesante e sfruttata in modo quasi ridicolo (in primis, l'inquadratura di
un coltello da cucina durante il primo incontro fra il marito tradito Gere e l'amante Martinez)
e il film non si risparmia qualche caduta in una retorica un po' ordinaria (le foto dei due
amanti sono in bianco nero e non a colori, nonostante la vicenda si svolga nei giorni nostri, e
via dicendo).
L'articolo di Reed sul New York Observer, però, diceva anche altro. "All'interpretazione di
Diane Lane non manca nulla di miracoloso. Matura, intrepida, sexy e luminosa, è
un'attrice d'emozionante splendore." Gli ha fatto eco Stephen Holden, che dal New York Times
declamava: "La signora Lane trova in Connie il ruolo della sua carriera, e la sua indelebile
(e in definitiva armoniosa) interpretazione è al contempo archetipica e minuziosamente
particolareggiata."
Ed effettivamente la prova di Diane Lane, magnetica e tormentata nel ruolo di Connie
(l'infedele del titolo), è quanto di meglio il film possa offrire. Alessandro Bizzotto
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