Solaris
Penso che per descrivere questo film non bastino delle semplici parole, tanto quanto penso che la maggior parte del pubblico accorso in sala per vedere sguainati laser e orrendi incubi extraterrestri ne esca deluso e forse addormentato…
Steven Soderbergh, qui anche direttore della fotografia (come già accaduto per Traffic, Ocean's Eleven e Full Frontal) sotto lo pseudonimo di Peter Andrew, cerca di svelare il mistero del significato della vita e dell'amore in chiave fantascientifica, riadattando un film diretto da Andrej Tarkovskij nel 1972 e tratto dal libro di Stanislaw Lem.
Una parte da leone, oltre all'ottima fotografia (incredibile per come sono stati utilizzati all'inizio filtri polarizzati per dare un senso di cupa pesantezza psicologica) e ai costumi di Milena Canonero, la fanno le musiche di Cliff Martinez, assolutamente "ambient" e con la caratteristica di porci in uno stato mentale tale da riuscire ad assaporare pienamente le immagini. Immagini che per tutta la durata del film hanno la capacità di toglierci il respiro fino alla scoperta del "paradiso".
Narcisistico nelle inquadrature ma assolutamente bravo nella parte del comandante Chris Kelvin, George Clooney, tanto quanto la bellissima Natasha McElhone(Ronin, Paura.com) dotata di uno
sguardo intenso e ipnotico.
Per chi crede ma soprattutto per chi potrebbe cominciare a credere...
"Questo non è un film d'azione, e il pubblico deve saperlo da subito. Questa è fantascienza così come la fantascienza veniva concepita negli anni Cinquanta e Sessanta, quando era una fiction fatta di idee e di persone. Questo film ci trasporta ai confini dell'universo, dove ciò che si trova è solo se stessi. Kelvin deve fare i conti con la sua memoria, rivivendo ciò che ha attraversato, la sua colpa, la sua colpevolezza, gli errori che ha commesso. E forse avrà l'opportunità di modificarli, forse no".
James Cameron - Produttore del film
"Il tema della predestinazione è cruciale. Il rapporto tra Kelvin e Rheya si è chiuso molto male. Quando la donna appare su Prometeo, entrambi si chiedono se il rapporto ripeterà gli stessi passi percorsi in precedenza. Sono molto affascinato da questi temi - la memoria, la colpa, la possibile redenzione, l'opportunità di rifare qualcosa e magari farla diversamente. Come dice un personaggio ad un certo punto del film, "Non ci sono risposte, solo scelte". Alla fine, si racchiude tutto qui".
Steven Soderbergh Fabio Pirovano
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