Il castello

Pur rifacendosi a interessanti strutture narrative già intraviste in Brubaker (dove Redford era protagonista) è “Le Ali della Libertà” questa pellicola diretta dal semi esordiente ROD LURIE (qui alla sua quarta opera dal 1998) non decolla mai. Resta la ridondante questione dei metodi carcerari tali da far pensare che i delinquenti siano altri, ma forse è proprio questo eccesso di demonizzazione a lasciare, alla fine, indifferente lo spettatore. Neanche gli stessi protagonisti da Gandolfini (lontano dagli standard da Real Bastard a cui è spesso abbonato) e un Redford sempre più ruga di se stesso rialzano le sorti, Goldsmith ci mette del suo con un commento musicale senza infamia n lode come la fotografia di Shelly Johnson (“Jurassic Park 3”) comunque adatta alle situazioni narrative.
Fabio Pirovano

Il castello

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