Wonder Boys
Tratto dall'omonimo romanzo di Michael Chabon, "Wonder boys" è stato realizzato con minimi costi ed ha avuto un inaspettato, ma meritato, successo.
In un comune week-end si incrociano le vite di tre personaggi: Grady Tripp (Michael Douglas), uno scrittore in crisi, che insegue invano il finale di un chilometrico romanzo; James Leer (Tobey Maguire), suo studente, già molto bravo nello scrivere e con una personalità assai particolare; Terry Crabtree (R. Downey jr), estroso editor sull'orlo del fallimento. Grady, ex ragazzo-prodigio, si trova dunque a confronto con James, "wonder boy" che sta ancora cercando la propria strada; a complicare il tutto, un "prodigioso" editor, decisamente diverso da qualunque suo collega... Risultato: un film dal ritmo inarrestabile, tra stravaganti "avventure" e situazioni paradossali, dialoghi incalzanti e spesso divertenti...
Molto abile il regista nel delineare le strambe personalità dei personaggi: coglie gli aspetti più interessanti dei protagonisti del romanzo di Chabon, li rende in qualche modo più "vivi", di certo più simpatici e meno stilizzati.
Nella trama Hanson segue abbastanza fedelmente il libro, sfrondandolo da alcuni episodi che lo appesantiscono e aggiungendo qualche piccolo quadretto. Un esempio: il breve e dolcissimo monologo di James che paragona una piccola serra alle casette che immagina in Paradiso!
Per la buona riuscita del film bisogna certo ringraziare la fantasia di Chabon e la bravura di Hanson, ma un grande applauso va riservato agli attori. Michael Douglas dimostra una buona dose di autoironia, interpretando bene la parte di uno scrittore molto sciatto, imbranato, un po' sfortunato e che indossa costantemente un' improbabile vestaglia rosa da donna. Riescono alla grande i suoi duetti con lo stravagante e comicissimo Robert Downey jr. Fantastico Tobey Maguire: lontano dall'eccentricità di Douglas e Downey jr, riesce a dar vita al suo personaggio con le sole forze dello sguardo e del tono di voce; sue sono alcune delle espressioni del viso più divertenti del film; riesce a far emergere la tenerezza e la genialità, la sensibilità e l'apparente apatia di James.
Ciliegina sulla torta: una colonna sonora d'autore, con una canzone di Bob Dylan, "Things have changed", premiata dall'Oscar. Un buono sfondo per un film particolare, scorrevole e gradevole, che ci lascia anche con qualche spunto per riflettere sulle nostre mille manie e su noi stessi, tutti così "normali", tutti così "wonder boys"...
Lydia Colona
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