Debito di sangue
Clint Eastwood, dimostra di non essersi fatto suggestionare dal Leone alla Carriera di due anni fa a Venezia dove aveva presentato Space Cowboys, e ritorna nella mischia, pronto a mettersi in gioco ancora una volta. In "Debito di sangue" interpreta un agente dell'FBI in pensione, Terry McCaleb che, dopo aver subito un trapianto di cuore, scopre che la donatrice è stata uccisa da un serial killer. La sua tranquilla vita da pensionato verrà nuovamente sconvolta da una difficile quanto imprevedibile caccia all'uomo. Nonostante la collaborazione dello scrittore Michael Connelly e il talento dello sceneggiatore Brian Helgeland, già premio oscar per L.A. Confidential di Curtis Hanson solitamente capaci di superlativi ritratti di Los Angeles, in questo film emerge a fatica il fascino della violenta e luciferina "Città degli angeli" che da potenziale protagonista si riduce a sfondo abbastanza convenzionale per la storia descritta. L'intreccio, sicuramente interessante, non si dimostra altrettanto coinvolgente, mentre notiamo la quasi totale assenza di accompagnamento musicale per un thriller a cui avrebbe sicuramente giovato maggiore ritmo e una colonna sonora che valorizzasse i momenti di maggiore tensione del film. Tuttavia, Clint Eastwood sforna con la solita compostezza e linearità un thriller abbastanza godibile, con la sua dignità, senza sbavature. Sicuramente onesto, senza nessuna pretesa. Un gran pregio di questi tempi, in cui non si perde la noiosa abitudine di rifilare come originali e imperdibili (The Bourne Identity, K-19) film terribilmente inutili e odiosi... Ottavia Da Re
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