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Dal 31 ottobre al cinema: "Un'estate da giganti"
È estate, campagna belga. Zack (Zacharie Chasseriaud) e Seth (Martin Nissen) si ritrovano nel cottage del defunto nonno, senza un soldo e abbandonati a loro stessi dai genitori rimasti in città per lavoro. Sono rassegnati a trascorrere la solita estate noiosa, in attesa dell’arrivo della madre. Ma quest’anno la cose cambiano quando incontrano Dany (Paul Bartel), un ragazzo del posto, vittima del fratello che non perde occasione per picchiarlo. Insieme, condividendo gioie e dolori, vanno incontro a quella grande avventura che è la vita. "Un’estate da giganti" (tit. originale "Les Géants"), terzo lungometraggio di Bouli Lanners è stato presentato nel 2011 alla Quinzaine des réalisateurs, rassegna collaterale del Festival di Cannes. È una sorta di romanzo di formazione. La scoperta della vita, del dolore, la presa di coscienza delle difficoltà ne sono i temi portanti. Il film fa riflettere ma fa anche sorridere. Le trovate dei tre adolescenti strappano qualche risata. Tuttavia il tema centrale è la crescita, il passaggio da un'età inconsapevole ad un’età che porta con se le prime responsabilità. Il ritmo del film è alternato, a momenti lenti corrispondono azioni concitate. Un po’ come nella vita, si alternano momenti piatti e momenti di trambusto. E come nella vita reale, non c’è un vero e proprio finale. Il regista non ci dice come effettivamente finisce la vicenda di questi tre ragazzi. Forse è giusto così, sarà lo spettatore a dare la propria interpretazione e a decretare personalmente il futuro dei tre. Il regista ce li mostra mentre se ne vanno, seguendo il corso del fiume lungo il quale erano soliti ritrovarsi. Nel contesto della storia andarsene potrebbe significare andare verso qualcosa di migliore. Ma non è detto, sarà lo spettatore a trarre le proprie conclusioni.
La recitazione dei tre giovani conferisce una grande autenticità alla vicenda. Sono spontanei, sembrano non recitare, bensì vivere quelle esperienze. Un po’ come accadeva per i film neorealisti, i tre giovani sembrano essere stati chiamati ad interpretare loro stessi. La fotografia, luminosa, di Jean-Paul De Zaeytijd ci regala delle visioni molto poetiche della campagna belga. Infine, la colonna sonora originale Indie Rock dei The Bony King of Nowhere è coinvolgente e ci accompagna, con i protagonisti, alla scoperta del mondo adulto.
Una piccola nota tecnica. "Un’estate da giganti" segna anche il ritorno alla distribuzione di Minerva Pictures, guidata da Gianluca Curti. La casa di distribuzione torna in campo iniziando da pochi ma selezionati film. Mantenendo fede alla propria linea editoriale, attenta al cinema d’autore e di qualità, Minerva Pictures per il 2012 presenta cinque pellicole internazionali.