Espelho magico
Espelho magico: un capolavoro di fotografia e...basta
L’ ultimo film dell’anziano maestro del cinema portoghese (nato ad Oporto nel 1908) mi ha lasciato, non credo di esser l’unico, un po’ perplesso. Dopo aver avuto l’occasione di vedere “O Quinto Imperio” della scorsa edizione, pellicola che caldamente consiglio agli appassionati di letteratura portoghese, aspettavo trepidante la sua nuova uscita. “Espelho magico” è la trasposizione cinematografica di un romanzo di Bessa Luis.
La vicenda vede a protagonista un’anziana donna la signora Alfreda (Leonor Silveira) ricca possidente, la quale desidera ardentemente avere un’apparizione della Madonna, anzi in una battuta precisa che LA inviterebbe volentieri a casa a bere un caffè per farLE qualche domanda...sicuramente influenzata dalle ricerche del teologo professor Heschel (Michel Piccoli), il quale sostiene una teoria secondo la quale la Santissima Vergine fosse stata una ricca signora, quasi a dare adito alle balzane idee uno stuolo di preti circonda Alfreda.
Le vicende etico-religiose della signora si intrecceranno con quelle di Luciano (Ricardo Trepa), il re pazzo di “O Quinto Imperio”, uscito dal carcere e ora autista di Alfreda tramite l’aiuto del fratello.
Da qui in poi le premesse di qualche colpo di scena ci sono tutte e invece non capita niente più. Luciano architettava un piano scherzoso con un suo compare galeotto: una falsa apparizione alla signora Alfreda...non succederà. Tutto il film si snoda tra discussioni para-filosofiche su morte, vita, madonne, ecc...Dal principio della pellicola si parla di una certa Camilla...l’arcano verrà svelato all’ultima battuta (2h 30m).
In un film in cui sono tutti filosofi non mi arrischio a giudicare; ammetto di non aver capito molto...Meno male che c’era la tavolozza di Oliveira a tenermi compagnia, una precisione simmetrica di forme e colori accompagna lo spettatore in un limbo fantastico, con un velo di favola.
Molti in sala hanno ceduto al sonno: state attenti.
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