Triple Agent
Conoscete il patto Molotov-Ribbentrop? Avete voglia di un ripasso storico non impegnativo? Se la vostra risposta è sì vi consiglio la visione di Triple Agent di Eric Rohmer.
Il poco noto patto di non belligeranza tra sovietici e nazisti fu firmato a Mosca dai 2 sovracitati ambasciatori; il 23 agosto 1939. Tutto ciò fece cadere gran parte delle certezze e delle convinzioni di milioni di Europei, è come se a far comunella fossero stati il diavolo
e l’acqua santa. Un colpo per le oceaniche masse di idealisti di entrambe le parti. Su questo sfondo di incertezza politica, la drammaturgia di Rohmer focalizza la nostra attenzione sulle vicende dei 2 protagonisti.
Questa coppia russo-greca, affiatatissima, è composta da Arsinoè (Katerina Didaskalu)
e Fiodor (Serge Renko), che testimoniano questo periodo storico sulla propria pelle passo dopo passo. Il generale Fiodor, uomo dall’ingegno multiforme, lavora come “inviato molto speciale” della madre Russia a Parigi, sempre in viaggio tra ambasceria e politica, non è solito discutere del suo lavoro con la moglie, quest’ultima molto più dedita alla pittura.
Lo sviluppo cronologico storico, insieme alle loro vicissitudini e routine di coppia, non troppo
normale, sono la miscellanea del dramma, sino all’acme ovvero il Molotov-Ribbentrop.
Cinema didattico alla Rossellini è zeppo di riferimenti all’epoca, resistenza in Spagna,il sempre più dilagante comunismo in Francia, la caduta della pittura figurativa,l’avvento del cubismo e della scuola russa (Malevic, Mondrian), luoghi di dialoghi e raffinati botta e risposta.
Filippo Armellin
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