In libreria: RENATO RASCEL Un protagonista dello spettacolo del Novecento
RENATO RASCEL
Un protagonista dello spettacolo del Novecento
di Elisabetta Castiglioni
(Iacobelli editore)
Dal 18 marzo 2022 in uscita nelle principali librerie italiane e piattaforme digitali
Autore originale, interprete raffinato e inconfondibile cantante, Renato Rascel seppe creare nelle
sue imprevedibili performance un personalissimo stile, giocoso e riflessivo, incanalato sul fil rouge
del surrealismo. In libreria, e sulle principali piattaforme digitali, arriva un saggio che ne ricostruisce
in dettaglio l’arte attraverso un viaggio contestuale nella storia dello spettacolo italiano.
Elisabetta
Castiglioni, che oltre 20 anni fa ne ha ricercato le tracce per archivi pubblici e privati, dedica ora al
“Piccoletto” nazionale questo lavoro, convinta che la scrittura creativa rasceliana sia ancora attuale
ed estremamente comunicativa. RENATO RASCEL. Storia di un personaggio dello spettacolo
del Novecento, pubblicato con Iacobelli editore, è un itinerario critico attraverso la genesi e i
retroscena delle sue opere e performance in grado di farne emergere la poetica e l’unicità.
Forte di un inequivocabile stile e del suo talento di “one man show”, l’eclettico Rascel si è districato
con nonchalance tra avanspettacolo, rivista, commedia musicale, prosa, cinema, televisione,
musica leggera, materie differenziate di ogni capitolo di questo libro. Il suo personaggio stralunato
e fanciullesco ha attraversato i più diversi generi dello spettacolo, instaurando un dialogo
immediato col pubblico e spaziando dall’umorismo del “Corazziere” alla poetica dell’assurdo di
Beckett e Jonesco, dalle commedie musicali di Garinei e Giovannini a canzoni “evergreen”, prima
fra tutte Arrivederci Roma.
In questa ragionata biografia artistica – dove spiccano anche interessanti progetti inediti – ne si
possono ripercorrere analiticamente le varie tappe per cogliere la misura della sua grandezza.
SCHEDA TECNICA
Titolo: RENATO RASCEL
Sottotitolo: Un protagonista dello spettacolo del Novecento
Autrice: Elisabetta Castiglioni
Casa editrice: Iacobelli editore
Collana Pop Story
Formato 16x23 cm
Pagine 400
Prezzo €19,80
Genere Spettacolo / Musica / Cinema
ISBN 978-88-6252-704-0
Copertina A colori
Interno B/N
Comprende 32 pagine di fotografie in B/N
Volume a cura di Francesco Coniglio
Realizzato con Alessio Trabacchini e Diego Coniglio
Progetto grafico di collana: Massimiliano D’Affronto
Ideazione copertina: Dario Morgante
Illustrazione di Giancarlo Impiglia/Mancini Studio tratta dall’album RCA Italiana PSL 10582
D’amore si ride del 1973
Impaginazione: Daniele Giorgi
© 2022 Iacobellieditore.
Tutti i diritti riservati
Il marchio Iacobellieditore è di proprietà esclusiva di Trerefusi srl
NOTE DELL’AUTRICE
In quanti se lo ricordano? Renato Rascel, alias il “Piccoletto nazionale” era uno di quegli artisti
poliedrici che poteva (e riusciva) a scrivere e interpretare ogni ruolo con entusiasmo, grinta e
determinazione. Oserei dire che il suo talento sia derivato, proprio fin da bambino, dalla capacità di
osservare intorno a sé quello che accadeva e di concentrarsi nel restituirlo – con situazioni
sceniche, battute e interpretazioni surreali - tramite una propria creatività onirica e deliziosa,
soprattutto spiazzante. La sorpresa più grande è proprio di aver scoperto che la sua grandezza
derivava dall’essere un autodidatta intelligente e “spugnoso”, capace di ascoltare lo spettatore ed
intuirne i suoi umori: insomma, un autentico “servitore” dello spettacolo.
Sono passati oltre 20 anni dal dottorato di ricerca che ho avuto la fortuna (e l’onore) di scrivere
sulla sua arte in tre anni di giri per archivi, emeroteche, biblioteche – in un mondo, ci tengo a
sottolinearlo, ancora privo di Internet o social media - dove la scoperta di carteggi o copioni (anche
inediti) , fotografie d’epoca e testimonianze raccolte di persona da suoi amici e colleghi era una
benzina energetica che generava entusiasmo e curiosità nel voler saperne di più, non solo sulla
sua vita e i suoi lavori, ma su un’epoca di ricca formazione culturale della nostra storia. Nato nel
1912 e morto nel 1991, Rascel ricopre fulgidamente l’attività di musicista, interprete, regista,
compositore, ballerino, cantante, autore – in pratica un affabulatore della propria poetica,
stralunata ed elastica – dagli anni Trenta agli Ottanta, toccando indistintamente le corde comiche e
drammatiche, senza mai pretese intellettualistiche. Il suo umorismo garbato produceva un
genuino benessere mentale e il suo impegno nell’affrontare ogni nuova avventura – tra teatro,
cinema, radio, televisione, musica, giornalismo e favole per bambini – si rifletteva in un
apprezzamento e sorriso del popolo che rispettosamente vi si rispecchiava, incantandosi, per poi
imitarne le arguzie più originali e così facendo collaborare a costruire un parziale subconscio
immaginifico collettivo. In ogni suo gesto, parola, azione e “riflessione” (come l’aver captato tra i
primi la maestria eclettica di Gigi Proietti, tanto per fare un esempio) Rascel ha messo sia del suo
che del nostro. Il percorso che ho voluto dedicargli è al contempo cronologico ma anche
sincronico, diviso per i diversi linguaggi scenici che ha affrontato – sul palcoscenico come sul set e
sul piccolo schermo – ed interfacciato costantemente dal suo genio musicale – autoriale e
compositivo - e da un umorismo raffinato che sa tradursi in immediato gesto ammiccante, data la
forza esplosiva della sua presenza scenica.
Il “caratteraccio” di Rascel? Molti lo ricordano per questo. Da profana lo considero professionismo.
Non l’ho conosciuto personalmente, ma l’ho “respirato” per un triennio sulla carta di copioni, libri e
giornali, e tramite la voce di chi lo ha conosciuto, ma soprattutto attraverso i racconti della persona
che gli è stata accanto – nel pubblico e privato – per oltre 20 anni, Giuditta Saltarini. È grazie a lei
che ho percepito le parole di un marito che le narrava i colori del suo passato prima del loro
incontro; è con lei che Rascel è uno dei rari esempi di realizzazione simbiotica della coppia nella
vita e nell’arte; ed è, infine, attraverso la sua disponibilità ad aprire certi armadi, un quarto di secolo
fa, che è potuto fuoriuscire un brandello di storia che a molti può far piacere ricordare. Questo non
è un libro di aneddoti, ma un sentito e modesto tentativo di ricostruire la memoria tramite una
documentazione precisa che conduce a ragionamenti, ipotesi, supposizioni. Sperando che le
nuove generazioni si appassionino al lavoro di ricerca non con i “copia-incolla” da Internet ma con
un preciso lavoro di inchiesta. E di quel pezzo di spettacolo italiano di cui Rascel era
contemporaneo, ce n’è ancora moltissimo da recuperare e riscoprire…
Elisabetta Castiglioni
CONTATTI
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18/03/2022
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