Kevin Costner e il regista Ariel Vromen hanno presentato a Roma CRIMINAL in uscita il 13 aprile
Mi sono chiesto se fosse il caso di interpretare, a questo punto della mia carriera, un criminale, racconta Costner alla stampa accorsa in massa per la conferenza stampa al Bernini Bristol di Piazza Barberini. Inaspettata, per alcuni, tanta partecipazione. Ancora “tira” così tanto Kevin Costner?, vocifera qualcuno. L’entusiasmo per l’interprete di film cult come "Balla coi lupi", "The Bodyguard" o "Un mondo perfetto", sembra non essere venuto meno. E Costner apprezza e ringrazia per l’affetto e il rispetto riconosciutogli, chiarendo subito che «la ragione per cui si fanno i film sta nella speranza di lasciare una traccia indelebile negli spettatori. Tutti abbiamo visto dei film che ci hanno segnato e da cui abbiamo imparato qualcosa. Noi speriamo che anche il personaggio raccontato in Criminal possa lasciare un segno».
Di certo non sarà facile bissare i successi sopracitati con il personaggio di Jerico Stewart, interpretato da Costner nel film di Ariel Vromen. Si tratta di un pericoloso detenuto nel cui cervello viene impiantata la memoria di Bill Pope (Ryan Reynolds), agente della CIA ucciso prima che potesse portare a termine una delicata operazione antiterrorismo. La speranza è che nella mente del criminale riemergano i segreti fondamentali che l’agente Pope si è portato nella tomba. Ma oltre ai ricordi utili a sventare il pericolo, nella mente di Jerico, ricompaiono anche gli stati emotivi di Pope. E sono proprio questi gli aspetti che interessavano maggiormente al regista: «Di questa storia mi ha affascinato capire cosa significhi scoprire i ricordi affettivi».
Il protagonista si trova a rivivere delle emozioni che non gli appartengono ma di cui riesce a sentire il calore e il conforto. In fondo, commenta il regista: «Noi siamo quello che siamo per via di quello che ricordiamo». Ma i ricordi possono essere anche dolorosi, per questo, dice Costner, «ci sono cose che vorrei dimenticare. Anche se in fondo i miei errori, per me, sono importanti quanto i successi».
Il regista racconta di aver scelto Costner per il ruolo di un criminale perché preferisce mostrare al pubblico aspetti inediti di un attore. «Non riesco a vedere nulla di criminale in Kevin. Ma mi piace andare oltre quello che pensa di poter fare. Mi interessava lavorare con un attore da cui il pubblico non si aspettasse qualcosa di scontato».
Il film, distribuito in Italia da Notorious Pictures, uscirà in oltre 300 copie. Distribuiamo 18 film l’anno, spiega Marchetti di Notorious, «Criminal è sicuramente uno di quelli su cui puntiamo maggiormente. Lo abbiamo comprato a Toronto avendo letto solo la sceneggiatura. Ma eravamo certi che la regia di Ariel e l’interpretazione di Costner fossero una garanzia».