La recensione: MR. HOLMES
Anche le leggende invecchiano e quando questo accade ad un uomo che ha fatto dell’intelletto, di razionalità, logica e delle capacità deduttive le abilità principali che han dato lustro alla sua professionalità e fama alla sua persona, i più ovvi inconvenienti della senilità divengono ancor più difficili da accettare.
Sherlock Holmes (Sir Ian Mckellen – trilogia de “Lo Hobbit” e de “Il Signore degli Anelli” ) ha oramai superato la ragguardevole soglia dei novant’anni e, abbandonata l’investigazione, privato dalla vita di tutte quelle figure di supporto che son state un immancabile punto fermo per gran parte della sua esistenza ( Mrs. Hudson, il Dottor Watson, Mycroft e l’ispettore Lestrade ), rappresentando di fatto il ristretto partèer delle sue amicizie e conoscenze; si ritira a vita privata ad allevare api, in una tranquilla dimora nel sud della campagna inglese.
Da questo incipit muove i suoi passi il romanzo di Mitch Cullin intitolato “A Slight Trick of the Mind” a cui si ispira il film di Bill Condon ( “Dreamgirls” ) e che racconta a distanza di quasi trent’anni, il tormentato ricordo dell’ultimo caso di "Sherlock Holmes - il mistero della donna del guanto" – rimasto irrisolto.
Con un abilissimo gioco di time shifting, Cullin passa dal 1919, anno per l’appunto che vede Holmes impegnato nell’indagine, al 1947, tempo presente della narrazione, in cui ritroviamo un uomo canuto, dalla mente e dai sensi appannati che, ostinatamente, tenta di ritrovare quel tanto di lucidità da permettergli di sciogliere un mistero racchiuso nel tempo, il cui ricordo è ora tornato prepotentemente alla ribalta, privandolo della pace che cerca.
Lo sceneggiatore Jeffrey Hatcher ( “Casanova” e “La Duchessa” ) mantiene il funzionale e robusto impianto del romanzo, realizzando un adattamento per il grande schermo che va ulteriormente ad indagare gli aspetti più emotivi della vicenda: esplorando l’uomo piuttosto che l’investigatore, colui che si cela dietro il mito e che ora è in qualche modo in lotta con la sua stessa leggenda, sia nel pubblico che nel privato. Inoltre, Holmes è sempre stato un uomo dalla personalità algida, dalla mente tanto affilata quanto dal carattere spigoloso e poco incline ad allacciare nuove relazioni che abbiano la prerogativa di durare nel tempo. Ora però, le uniche due persone con le quali può condividere la sua quotidianità sono la governante Mrs. Munro ( Laura Linney – “Quella sera dorata” e “A Royal Weekend” ), una vedova di guerra e il di lei figlio Roger, appena adolescente.
Agli occhi del ragazzo la figura del grande investigatore ha indubbiamente il suo fascino e non appena Roger comprende che vi è per di più un mistero sul quale far luce in compagnia del suo idolo, non tarda a diventare l’ombra dell’anziano uomo, spinto dalla curiosità e alla ricerca di una figura paterna mancante.
Dal canto suo Holmes, dopo le prime reticenze, si lascia pian paino vincere dall’intraprendenza del suo nuovo giovanissimo amico, iniziandolo anche ai segreti dell’apicoltura, ma ritrovandosi a scontrarsi con le resistenze della madre che non vede di buon occhio la crescente simpatia tra i due. Non soltanto Holmes è troppo anziano ed eccentrico, portando per altro Roger a lavorare forse troppo d’immaginazione per la vita che fa; ma, agli occhi apprensivi di Mrs. Munro, il nuovo passatempo del figlio in compagnia delle api è decisamente troppo pericoloso.
Con “Mr. Holmes – il mistero del caso irrisolto”, Bill Condon mette a segno un film di rara eleganza, dove il mistero del titolo che circonda il caso rimasto irrisolto e di cui per ovvie ragioni preferiamo non anticiparvi nulla, si combina e si alterna perfettamente con le riflessioni che il protagonista si vede costretto a fare sul viale del tramonto. Condon dirige l’intero film come se fosse anch’esso un’indagine e l’animo umano fosse al centro di tale investigazione. Orchestra perfettamente i tempi, dissemina gli indizi e senza fretta alcuna, ma con grande maestria tira le fila dell’intreccio sino all’imprevedibile conclusione.
A completare il quadro tecnico pressoché perfetto del film, c’è un cast artistico di primissimo livello e che, pur non avendo bisogno di presentazione alcuna, non possiamo e non vogliamo ignorare data l’eccellente bravura dimostrata.
Sir Ian Mckellen torna a lavorare con Bill Condon dopo il successo di “Demoni e Dei” nel 1998 che gli valse la sua prima nomination all’Oscar e permise a Condon di vincere la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale. Qui, oltre a garantire profondità e spessore umano al suo personaggio, Mckellen coniuga perfettamente la dimensione più intima dell’uomo con l’immaginario collettivo del grande investigatore letterario, giocandovi però abilmente e non senza una certa dose di ironia, regalandoci così un’interpretazione inedita di un’icona consolidata nel tempo.
Anche Laura Linney non è nuova alle collaborazioni con il regista americano: dopo “Kinsey” del 2004 che le valse la sua seconda nomination all’Oscar; ha lavorato nella serie “The Big C” ( 2010-2013 ) andata in onda in Italia su Fox Life e LA7 e il film sulla controversa figura di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, “Il quinto potere” del 2013.
Milo Parker di appena dodici è al suo terzo lungometraggio ( ha debuttato in “Robot Overlords” film Sci-Fi diretto da Jon Wright; mentre il suo primo ruolo da protagonista lo ha ottenuto in “Ghosthunters: on trails icy” diretto da Tobi Baumann ), ma dimostra già grande disinvoltura davanti alla mdp e un’insolita dimestichezza, per un interprete ancora acerbo, nel rapportarsi invece a colleghi di consumata esperienza, il che lascia presagire un futuro talento in erba.
“Mr. Holmes” è un film complesso e delicato: un’analisi sull’ultima fase della vita e di come, nonostante l’indebolimento o la progressiva, inesorabile perdita delle facoltà mentali; altre cose importanti possono emergere e venir messe a fuoco, superando così i propri limiti e facendo qualcosa di totalmente nuovo con il resto della propria vita.
“Sherlock Holmes come non l’avete mai visto” è l’occhiello al titolo in testa alla locandina del film: mai presentazione fu più indovinata!
Ilaria Serina
Scheda film:
Titolo originale:
Anno: 2015
Data uscita: 19/11/2015
Durata: 104’
Nazione: Gran Bretagna, USA
Produzione: See-Saw Films, AI-Film, Archer Gray
Distribuzione: Videa
Regia: Bill Condon
Sceneggiatura: Jeffrey Hatcher
Fotografia: Tobias A. Schliessler
Montaggio: Virginia Katz
Musiche: Carter Burwell
Scenografie: Martin Childs
Costumi: Keith Madden
Cast: Ian McKellen, Laura Linney, Hattie Morahan, Patrick Kennedy, Hiroyuki Sanada, Roger Allam, Milo Parker, Philip Davis, Nicholas Rowe, Frances de la Tour, Madeleine Worrall, Sarah Crowden
SITO UFFICIALE: http://www.mrholmesfilm.com
21/11/15
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