Al Dolby Theatre di Los Angeles, nella 87. edizione degli Academy Award trionfa "Birdman (o l'imprevedibile virtù dell'ignoranza)" del regista messicano Alejandro Gonzalez Inarritu, che raccoglie il testimone dal collega Alfonso Cuaròn (vincitore di 7 Oscar con "Gravity" nel 2014), conquistando l'ambita statuetta che per il secondo anno consecutivo va ad un regista messicano, Alejandro Gonzalez Inarritu, allo stesso direttore della fotografia messicano, Emmanuel Lubezki (che bissa dopo l'Oscar per "Gravity") e che per il secondo anno vede il film d'apertura della Mostra del Cinema di Venezia, vincere l'Oscar come miglior film (evidentemente Venezia, pur non premiandoli, porta bene ai film che la inaugurano). "Birdman" fa poker dei premi più importanti e centra anche l'Oscar per la sceneggiatura non originale (sempre Inarritu).
Miglior attrice è Julianne Moore, splendida interprete di "Still Alice", miglior attore Eddie Redmayne per "La teoria del tutto" film sulla storia di Stephen Hawkins. A sorpresa premiati come non protagonisti Patricia Arquette per "Boyhood" e J. K. Simmons per "Whiplash". Quarto Oscar per la costumista italiana Milena Canonero per "Grand Budapest Hotel" di Wes Anderson.







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23/02/2015