Ciao Monica. L’ultimo saluto ad una grande attrice.
Eravamo in moltissimi questa mattina a dare l’ultimo saluto a Monica Scattini nella chiesa di Santa Maria in Trastevere, quartiere in cui viveva e nel quale era molto amata. Fra i tanti amici, numerosi i personaggi dello spettacolo presenti, non voglio citarne nessuno, potrebbe finire con l’apparire come una triste vetrina. In fondo, di fronte ad una bara di un’amica, di una persona che si è amata e stimata, si è tutti uguali. Indipendentemente dal nome che si porta. Tanti i trasteverini che hanno partecipato alla cerimonia e che erano abituati a vederla passeggiare per le vie dello storico quartiere, magari con al guinzaglio i cagnolini che tanto amava.
Ci ha fatto molto ridere Monica, nell’arco di una carriera durata quarant’anni, ma sapeva anche commuovere ed arrivare al cuore. A me arrivò, dritta e potente, nei drammi scritti da Marco Calvani, “Olio” e “Unghie”, messi in scena rispettivamente al Teatro India e al Teatro Belli negli ultimi anni. Due lavori a cui Monica era molto affezionata e dei quali parlava con grande partecipazione, anche perché le consentirono di mostrare una faccia diversa da quella dell’aristocratica snob alla quale eravamo abituati. Una caratterizzazione che l’ha portata al successo e alla quale personalmente sono molto affezionato. Come ebbi già modo di scrivere, la signora Covelli di “Vacanze di Natale 2000” e Carlina di “Selvaggi”, rimarranno, fra le altre, due delle mie interpretazioni preferite. Anche se Monica sapeva essere molto di più.
Riuscì a coronare il sogno della regia nell’ultimo anno, presentando alla stampa il suo primo cortometraggio “Love Sharing”nel novembre scorso. Ne parlammo già nel febbraio del 2013, quando la intervistai, il progetto era in fase di pre-produzione e mi disse l’avrebbe dedicato a suo padre per averle “insegnato tutto”. Dopo molte interpretazioni ci ha lasciato anche questo piccolo regalo. Grazie per tutto, per averci divertito. E commosso. Ciao Monica.
Andrea De Stefani
07/02/2015
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