Yves Saint Laurent: l'enfant prodige della moda francese al cinema
Parigi 1957. Il mondo dell’alta moda è in lutto per la scomparsa di Christian Dior, al quale succede l’allievo Yves Saint Laurent (Pierre Niney). L’appena ventunenne assistente di Dior viene inaspettatamente nominato direttore artistico della più prestigiosa casa di moda dell’epoca. C’è grande attesa e curiosità in vista della presentazione della sua prima collezione di alta moda firmata Dior. La sfilata si rivelerà un successo e riserberà al giovane Saint Laurent l’incontro più importante della sua vita, quello con Pierre Bergé (Guillaume Gallienne), destinato a diventarne l’amante, il padre, la madre. Tre anni più tardi i due creeranno la Yves Saint Laurent Company. Da qui in poi si alterna l’escalation all’Olimpo della moda da una parte e la discesa negli inferi per quanto riguarda il privato di Saint Laurent, dall’altra.
Jalil Lespert mette in scena quelle che i sociologi chiamano “le politiche del genio” nella persona di Yves Saint Laurent, in linea con il pensiero nato nel Settecento e affermatosi durante il Romanticismo che riveste l’artista - in questo caso uno stilista - di un alone misterioso e sacrale. Al cosiddetto “genio” tutto è consentito, non c’è trasgressione a cui debba resistere o istinto che non possa seguire, a patto che dia pieno sfogo alla sua arte. Non diversamente dal "Mozart" di Forman, l’Yves Saint Laurent di Lespert è duplice, tanto è geniale nella sua espressione artistica, tanto si trova in difficoltà di fronte agli aspetti pratici della vita. Lo vediamo entrare nel panico quando si trova di fronte a delle giornaliste che lo incalzano oppure quando gli viene chiesto di disporre l’ordine in cui far accomodare le personalità che presenzieranno alla sua sfilata. Sembra che Saint Laurent si trovi a proprio agio solo fra i suoi modelli e le sue creazioni, cosi come Mozart acquisisce sicurezza e credibilità solo su di un palcoscenico.
Si intreccia con la professione di Saint Laurent il rapporto con Pierre Bergé, molto più che una storia d’amore, un vero e proprio sodalizio professionale oltre che amoroso. Bergé dopo l’incontro con il giovane Saint Laurent ne diventerà la colonna portante, fautore in un certo senso della scalata alla vetta dell’alta moda. Bergé è stato parte attiva anche nella costruzione di questo ritratto e probabilmente ne ha condizionato lo sviluppo, nel bene e nel male, come ha sempre condizionato la vita dello stilista. La mancanza dell’apporto di Bergé ci avrebbe privato probabilmente della visione sul grande schermo delle creazioni originali della maison ma avrebbe consentito, è lecito ipotizzarlo, una maggiore libertà da parte del regista soprattutto nel ritrarre le debolezze e perversioni del protagonista. Ancora una volta Pierre Bergé si è eletto tutore del fragile Yves Saint Laurent.
Andrea De Stefani
Sito ufficiale: http://www.ysl-ilfilm.it
Trailer:
26/03/14
|