La grande notte dei DAVID: cronaca da Roma

Giuseppe Tornatore è il grande trionfatore di questa 57esima edizione dei David di Donatello. L’Accademia del cinema italiano, presieduta da Gian Luigi Rondi, ha premiato il regista siciliano e la sua opera con i David per il Miglior Regista e per il Miglior Film. Insieme a Tornatore, sempre per “La migliore offerta”, sono stati premiati alcuni dei più bei nomi del cinema italiano. A cominciare da Ennio Morricone come Miglior Musicista, Maurizio Millenotti come Miglior Costumista, Maurizio Sabatini e Raffaella Giovannetti per il Migliore Scenografo. Spetta quindi di diritto a Giuseppe Tornatore il taglio della torta a fine serata, si conclude cosi in bellezza una riuscitissima celebrazione del cinema italiano. Immancabile il brindisi al nostro cinema, celebrato – e lo dico con grande orgoglio viste le mie origini – con il Valdobbiadene DOCG della Bortolin Angelo Spumanti, Technical Sponsor della manifestazione.
Nel corso della serata abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta con alcuni ospiti, prima fra tutti Paola Minaccioni, chiamata a premiare due delle categorie in concorso. Lei stessa aveva annunciato la sua presenza su Facebook: «Uso in maniera molto semplice Facebook, per alcune pagine lo faccio addirittura personalmente. Fa parte del mio carattere, mi piace tenermi in contatto con le persone». Non crede, chiedo, che l’uso di questi social network accorci notevolmente le distanze fra l’artista e gli ammiratori? «In effetti un po’ rimpiango il mistero che si creava intorno agli artisti che apparivano e sparivano. Io cerco sempre di mantenere un riserbo sulla mia vita privata». Il successo per lei è arrivato dopo anni di gavetta, se la sente di affermare che, se meritata, la popolarità prima o poi arriva? «Si, penso che se una persona lo merita, il successo arriva in qualsiasi momento. Vorrei però ricordare ai ragazzi che sono in procinto di fare questo lavoro che bisogna scegliere prima il lavoro e dopo cercare di avere successo. Spesso si sceglie di fare successo, non di fare l’attore. Invece, il mestiere dell’attore è anche la gavetta, i piccoli passi».
Pongo la stessa domanda sui Social Network anche a Tea Falco, musa di Bernardo Bertolucci in “Io e te” e candidata come Miglior Attrice Protagonista, anche lei è attiva con il proprio profilo: «Non so rispondere a questa domanda perché io non mi sento di avere dei fan, sento di avere degli amici che stanno su Facebook e come loro seguono me, io seguo loro. Scopro tantissime persone nuove che altrimenti non avrei mai conosciuto. Questa cosa è bellissima».
Presente anche Laura Morante, solitamente schiva e restia alla mondanità ritiene il David di Donatello «il premio più importante che ci sia in Italia per il cinema. Sono felice di essere qui, penso ne valga la pena». Ambra Angiolini, nominata come Miglior Attrice Non Protagonista per “Viva l’Italia” e già vincitrice nel 2007 del medesimo riconoscimento per “Saturno contro”, afferma di «aver superato quell’atteggiamento di sfiducia nei confronti di chi mi sottovalutava. Sono in un mondo che mi piace, recito con umiltà e penso sia giunto il momento di sorridere».
Infine, con la Contessa Marina Cicogna, giunta in compagnia di Asia Argento, mi soffermo a parlare di quale sia l’atmosfera che si respira oggi ai David rispetto al passato. Nessuno meglio di lei può saperlo, regina del Jet set internazionale fin dagli anni sessanta, Marina Cicogna ha partecipato a moltissime edizioni della manifestazione «soprattutto negli anni d’oro». In breve, cos’è cambiato secondo lei? «L’atmosfera è più confusa, meno elegante, meno internazionale, più italiana». E del film di Sorrentino cosa ne pensa? «Secondo me Sorrentino è un grande regista, il film è molto interessante. Penso andrebbe visto più volte per capirlo, è un film abbastanza complicato». Trova rispecchi la Roma contemporanea? «Io credo sia una visione molto personale di Sorrentino. Penso che in queste cose ognuno abbia la sua visione, non tutti vediamo le cose alla stessa maniera. Io Roma non la vedo cosi. Certo, su alcune cose però posso essere d’accordo. Comunque Sorrentino è un poeta, vede le cose a modo suo».
Fra i più gettonati c’è sicuramente Toni Servillo, candidato come Migliore Attore Protagonista per “Viva la libertà”. Quando gli chiedo se nell’immaginario de “La grande bellezza” possa rientrare anche una manifestazione come quella dei David si limita a scuotere la testa e sorridere sornione.
Giunto a sorpresa, nel corso della premiazione, anche Roberto Benigni, insieme a Nicola Piovani ha ritirato il David alla Carriera per Vincenzo Cerami, sceneggiatore, scrittore e drammaturgo candidato all’Oscar nel 1999 per le sceneggiature de “La vita è bella”.
Il red carpet allestito agli studi Dear di Roma ha visto sfilare, oltre ai già citati, molti altri nomi del cinema: Giancarlo Giannini, Paolo e Vittorio Taviani, Elena Sofia Ricci, Carlo Verdone, Francesca Neri, Claudio Amendola, Maya Sansa, Stefano Accorsi, Luca Argentero, Gabriele Salvatores, Matteo Garrone, Alessandro Gassman, Margherita Buy, Roberto Herlitzka, Giuliano Contaldo, Valerio Mastandrea, Claudio Santamaria. Impossibile non dimenticarne qualcuno. Riuniti per l’occasione hanno ribadito il loro amore per il cinema confermando ancora una volta come il nostro paese sia ricco di artisti e maestranze. Insomma, i David di Donatello sono una grande festa per un cinema che può ancora essere grande.

Andrea De Stefani

Tutti i premi e le candidature: https://www.quellicheilcinema.com/news_detail.php?ptrnews=3875

Info: http://www.daviddidonatello.it

15/06/2013

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