Vietato morire di Teo Takahashi in sala dal 15 febbraio

"Vietato morire", un film inedito di TEO TAKAHASHI.
Quattro storie che si incontrano all'interno della comunità di recupero per la tossicodipendenza di Villa Maraini a Roma.

"Un film straordinario... E un superbo documentario" - Paul Morrissey

IL FILM SARÀ DISTRIBUITO NELLE SALE DEL CIRCUITO DI DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE A PARTIRE DA VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013 E DALLA SETTIMANA SUCCESSIVA ON DEMAND SU OWN AIR (www.ownair.it)

CAST & CREDITS

Regia: Teo Takahashi
Cast: Arianna Di Cori, Patrick Ramhalho, Franco Piroscia, Mitia Di Leonardo, Marcello Romani, Cristiania Gaggioli
Paese: Italia
Anno: 2012
Durata: 70 min.
Produzione: Pirri-Romani-Takahashi
Genere: drammatico
Fotografia: Teo Takahashi
Montaggio: Andrea Scarcella e Teo Takahashi
Musiche originali eseguite da: De Roma Nostra;
Musiche non originali eseguite da: Assalti Frontali; Fracicus
Post-produzione audio: Alba Fernando

SINOSSI

Quattro storie s’incrociano all'interno della comunità di recupero per la tossicodipendenza di Villa Maraini. Sullo sfondo di una Roma scarna e reale i personaggi affrontano l'insormontabile muro dell'abbandono sociale; gli operatori sociali, spesso ex tossicodipendenti, non possono che vegliare sulle tragedie degli utenti avendo come unica fioca speranza la consapevolezza di alleviare il dolore sulla strada di un remoto e spesso inconquistabile futuro di redenzione.

NOTE DI REGIA

Con "Vietato morire" spero di essere riuscito a far trapelare la celata bellezza che si trova dietro ogni esistenza, anche in quelle più difficili e drammatiche. Spero, con tutto me stesso, di essere riuscito a donare, a chi ci onora nello spendere un'ora del proprio tempo, tutte quelle emozioni che io stesso ho provato; odiando e amando, piangendo e ridendo.

Ho visto l'Universo intero,
riflesso nei neri occhi della mia maschera più atroce.
La Terra si muoveva al ritmo del mio cuore;
E stava per cedere.
Una voce familiare singhiozzava alla vista dell'animo umano,
così grottesco come nella sua forma più vera;v E non c'era verso di farla smettere.
Il grimaldello dell'inconscio si macchiava di un sottile rivolo rosso;
Ed era il mio sangue.
Quella notte dissi di aver visto Dio;
ma erano solo menzogne.


Teo Takahashi



NOTE DI PRODUZIONE

ANDREA PIRRI ARDIZZONE
Fare "Vietato Morire" è stato molto importante perché ho potuto avvertire, nel susseguirsi delle giornate di lavorazione, che ci si addentrava in temi molto significativi per me e per la nostra generazione.
Già dai primi giorni delle riprese si respirava un'aria speciale; riuscivo a rivedere nelle persone che incontravamo tutti i giorni determinate emozioni e stati d'animo che mi hanno ricordato parti del mio essere di un tempo, soprattutto dell'adolescenza.
Dal punto di vista professionale ho potuto finalmente coronare un sogno: accostarmi al mondo del cinema, quel mondo che fino a poco tempo prima mi sembrava molto lontano.

MARCELLO ROMANIv Era ancora estate, credo, quando Teo me ne parlò per la prima volta.
"E' una storia ambientata a villa Maraini..." Disse, "Sai quella comunità per l'assistenza e il recupero dalla tossico-dipendenza; Vedi, per me è come una specie di espiazione."
Parole forti, anche un po’ altisonanti, in bocca a un ventitreenne che sembrava non aver le gambe per reggersi (in quei pantaloni stretti che gli andavano larghi); sembrava invece che si reggesse sugli occhi, su quello sguardo che sapeva perfettamente dove guardare.
Questo mi bastò; soprattutto perché il tema dell'espiazione mi suonava terribilmente familiare. Inoltre, pensai, che sarebbe stata una buona occasione per mettere in pratica ciò che avevo appreso nel corso delle passate esperienze lavorative da cameraman e video-maker in un progetto che richiedesse l'utilizzo di tutte le mie conoscenze, ricoprendo diversi ruoli e assumendomi anche, diverse responsabilità.
Il lavoro di ripresa conteneva inoltre, una serie di imprevisti sistematici; dovuti proprio al contesto stesso dell’ambientazione del film-documentario.
E' stato come calarsi in un’atmosfera di continue forti emozioni che esplodevano e si ricomponevano. Anche se avvolte da una calma apparente, dovuta a una pace costruita con molta fatica, esse non smettevano mai di essere così intense e forti. Ognuno di noi a suo modo è stato travolto, ritrovando parti di sé nei racconti, nei gesti impulsivi e nelle scelte coraggiose di chi si svelava davanti all'obiettivo.
Poi si è venuta a creare una dinamica curiosa: anche chi raccontava trovava parti di sé in chi stava li ad ascoltare e ciò mi commosse. Nessuno poté sfuggire alla commozione, questo ci ferì e ci arricchì al contempo ma di sicuro non aiutò da un punto di vista pratico: provate ad immaginare con tutta questa "commozione" quali picchi di nervosismo e incomunicabilità abbiamo potuto raggiungere. Comunque, ne siamo usciti sani e salvi e, sicuramente, umanamente arricchiti. Ho iniziato questo film con l'intento di espiare, e mi sono accorto che la strada è più lunga del previsto.

BIOGRAFIE

TEO TAKAHASHI
Teo Takahashi nasce a Roma l' 8 settembre del 1988. Frequenta il liceo statale “CINETV Roberto Rossellini” per un breve periodo nel 2005 e poi nel 2011. Dopodiché si dedica completamente alla produzione cinematografica.
Ecco alcuni titoli di alcuni cortometraggi:
“LA MORTE GIUSTA”: regia, sceneggiatura e montaggio
“SE DIO ESISTE È UN PIATTO DI CARBONARA”: regia, sceneggiatura, fotografia e montaggio
"IL PASSEGGERO": Regia, fotografia
“SUMMER, UN PETIT CADEAU D'ETE”: regia, soggetto
“TUTTO IL MONDO È PAESE”: collaboratore della regista alla sceneggiatura
“2011 ODISSEA NELLA TERRA”: operatore audiovisivo e fonico

MARCELLO ROMANI
Nasce a Roma il 20 settembre del 1979. Inizia la sua carriera di video maker come operatore televisivo ma presto amplierà i suoi orizzonti e interessi anche al montaggio video. Dopo anni di news e documentari, i suoi interessi e passioni come la musica e la recitazione, lo porteranno verso il cinema. Inizia così, in modo del tutto spontanea la produzione di film indipendenti, dove oltre a misurarsi come tecnico o attore, dovrà affrontare le difficoltà organizzative che il caso richiede.

30/01/2013

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