A Torino Film Festival il documentario FURIO SCARPELLI - IL RACCONTO PRIMA DI TUTTO
"Furio Scarpelli
Il racconto prima di tutto" diretto da Francesco Ranieri Martinotti scritto con Giacomo Scarpelli


Il documentario è stato selezionato al 30° Torino Film Festival. Sarà presentato nella sezione Festa Mobile Classic il 30 Novembre, alle ore 20:00 | Cinema Massimo;
seguirà una conversazione con Ettore Scola, Gianni Amelio, Giacomo Scarpelli e Francesco Ranieri Martinotti
SINOSSI
Scarpelli è stato uno dei maestri della sceneggiatura italiana, assieme ad Age - con il quale ha condiviso un lungo percorso umano e professionale.
Il figlio Giacomo e il regista Francesco Ranieri Martinotti hanno costruito un racconto intenso e emozionante ambientato nell’amata Toscana, con un piccola ricostruzione in bianco e nero, come in un film del muto : Scarpelli bimbetto appare nei primi anni ‘20 assieme al fratellino e al padre Filiberto, stanno imparando l’arte del disegno!
Struggenti filmati in super 8 ci raccontano poi un epoca attraverso le vacanze “professionali” di Furio, quando la spiaggia di Castiglioncello era il ritrovo di Calvino, Monicelli, Suso Cecchi D’Amico. Preziosi estratti, dai colori sbiaditi, filmati dallo stesso Furio, che rimandano ad una vita , quella degli anni ‘60, piena di spensieratezza e virtù.
Scarpelli è naturalmente protagonista , partecipa al documentario, senza malinconia, con lucidità e chiarezza grazie a due interviste inedite . Una frase che ripete spesso è “il racconto prima di tutto”. Il cinema come mezzo, dunque, e non come fine. E’ riluttante ad ogni riduzione “cinemistica” della scrittura, sprezzante verso l’autore che si nutre solo di sé e non vede, non ascolta, non discute. Nelle sequenze successive scorrono i titoli dei film a lui più cari come : Sedotta e abbandonata di Pietro Germi, con il lungo piano sequenza su Stefania Sandrelli, di una bellezza e magia ineguagliabili, e ancora di Mario Monicelli: I compagni La grande Guerra,ISolitiIgnoti, l’amatissimo Brancaleone.
Il documentario è anche fatto di aneddoti, come quello raccontato da Monicelli : lui e Mastroianni si misero a costruire (nella casa estiva di Suso a Castiglioncello) un aquilone, entusiasti nel riuscirci, come bambini.
E ancora sfilano con le loro testimonianze Francesca Archibugi, studente al Centro Sperimentale, Paolo Virzi : “Grazie a lui ho saputo chi sono veramente...”
Infine davvero toccante il finale, affidato alle parole di Ettore Scola:
“saremmo stati comunque amici anche se avessimo fatto i falegnami...”

Giacomo Scarpelli - Biografia
Giacomo Scarpelli ha lavorato alle sceneggiature di Tempo di uccidere (1989), Il Postino (Nomination all’Oscar 1995), Romanzo di un giovane povero (Grolla d’Oro al Festival di St. Vincent 1995), Un inverno freddo freddo (1996), Testimone a rischio (Ciak d’Oro 1997), La Cena (Grolla d’Oro 1999), Concorrenza sleale (Pegaso d’Oro Premio Ennio Flaiano 2001), Opopomoz (cartone animato, 2003), Baciami piccina (2006), N. Io e Napoleone (2006), Christine Cristina (2009), Tormenti (2011) il film disegnato da suo padre Furio. Nel 2006 ha ottenuto inoltre un altro Premio Flaiano (sceneggiatura) e un’altra Grolla
d’Oro (soggetto) per la fiction televisiva La buona battaglia.
Insegna Storia della filosofia all’Università di Modena, è autore dei volumi Il cranio di cristallo. Evoluzione della specie e spiritualismo (Bollati Boringhieri, 1993), Il dio solo. Alle origini del monoteismo (Mondadori, 1997; La scimmia, l’uomo e il Superuomo. Nietzsche: evoluzioni e involuzioni (Mimesis 2008), Ingegno e congegno. Sentieri incrociati di filosofia e scienza (Storia e Letteratura 2011). Ha curato l'edizione di opere di Kant, Darwin, Bergson, Galileo, Campanella.. Ha scritto con il padre il romanzo per ragazzi Estella e Jim nella meravigliosa Isola del Tesoro (Gallucci 2012).
Francesco Ranieri Martinotti - Biografia
Esordisce al cinema con il lungometraggio Abissinia (1993) , selezionato al Festival di Cannes e con il quale ottiene il David di Donatello per la miglior opera prima. Nel 1997 firma la sceneggiatura di Cresceranno i Carciofi a Mimongo. Dirige ancora per il grande schermo Branchie (1998), dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti.
Nel 2001 è tra i registi che partecipano alle riprese collettive del G8 di Genova e che realizzano i documentari Un altro mondo è possibile e Genova per noi. Con lo stesso gruppo di lavoro nel 2002 firma Lettere dalla Palestina presentato al Festival di Berlino. Nel 2007 segue le riprese di “Le rose nel deserto”di Mario Monicelli che porteranno alla realizzazione di un documentario e di un libro intervista Il mestiere del cinema curato assieme a Steve Della Casa (Donzelli editore).
Nel 2007 dirige per il grande schermo Ti lascio perché ti amo troppo esordio al
cinema di Alessandro Siani e nel 2008 La seconda volta non si scorda mai con lo stesso attore.
Oltre all’attività di regista di film e documentari, è sceneggiatore per la fiction di Rai Uno (“ Il bambino sull’acqua”, “Comboni”, “La notte di Duisburg” " L’assalto”).
E’ tra i fondatori delle Giornate degli Autori del festival di Venezia.
Dal 2009 è direttore del nuovo Festival di Firenze France Odeon, dedicato al cinema francese

Note di Regia
A cura di Francesco Ranieri Martinotti
Alcuni anni fa, nell'ambito del festival francese di Firenze, decidemmo di dedicare un omaggio a Furio Scarpelli, a nostro avviso, uno dei più grandi sceneggiatori italiani. Due i motivi: la maggior parte dei film che portano la sua firma furono realizzati in co-produzione con la Francia; Furio amava molto Firenze e la Toscana. Non riuscimmo allora a rendergli omaggio in vita e a un mese dalla sua scomparsa nel 2010 insieme a Giacomo Scarpelli e a molti degli intervistati lo ricordammo a Firenze con una mostra, un convegno e una retrospettiva al Cinema Odeon. Da quel momento, con l'idea di costituire un giorno in Toscana una fondazione che raccolga i suo scritti e i suoi disegni e che si dedichi
alla valorizzazione della scrittura cinematografica, abbiamo continuato a mantenere vivo il suo ricordo. In collaborazione con il festival Parlare di Cinema a Castiglioncello nel 2011 sono state ripubblicate le sceneggiature di C'eravamo tanto amati e Il postino. Il documentario è il terzo passaggio di questa prospettiva e grazie ad alcune interviste inedite, una delle quali è di Giovanni Monaco, siamo riusciti a restituire la natura della personalità di Scarpelli e il clima di condivisione nel quale si è sviluppato il cinema italiano del dopoguerra, ma anche quello che egli è riuscito a trasmettere ai suoi allievi.

28/11/2012
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