Presentato a Roma IL PEGGIOR NATALE DELLA MIA VITA: Dal 22 novembre in 500 sale italiane.

Conferenza stampa di rito del film in uscita il 22 novembre alla presenza di tutto il cast: Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Antonio Catania, Anna Bonaiuto, Dino Abbrescia, Laura Chiatti, Diego Abatantuono e il regista Alessandro Genovesi.
Dopo le consuete domande agli interpreti su quale sia stato il peggior Natale della loro vita e una definizione del loro personaggio, il dibattito si accende sul tema: "Il peggior Natale della mia vita" è o non è un cinepanettone?
Vi risparmio le risposte alle prime due domande; su quale sia stato il peggior Natale della loro vita, giustamente e comprensibilmente, nessuno risponde veramente a cuore aperto, quindi è superfluo parlarne. Per quanto riguarda la descrizione del personaggio è decisamente meglio guardare il film piuttosto che farcelo dire da chi l’ha interpretato.
Concentriamoci quindi sul tema caldo che ha movimentato un po’ il confronto con la stampa. Parte De Luigi che oltre ad esserne interprete è anche autore della sceneggiatura: «Non so, se c’è la parola Natale nel titolo immediatamente il film diventa un cinepanettone e questo secondo me è sbagliato. Tra l’altro il film esce a novembre. Perché confrontare questo film con i cinepanettoni? Questo non lo capisco».
Anche Abatantuono prende le distanze da un certo tipo di cinema: «Credo che da parte di tutti ci sia sempre stata la volontà di far ridere senza dire volgarità. Poi magari ci sono dei film che sono più realistici, ricordiamoci che nella vita reale si usano anche le parolacce. Tuttavia credo che nessuno di noi abbia pensato in passato di scegliere questo percorso. Noi, come molti altri, abbiamo cercato di far capire che è possibile far ridere anche senza dire la parolacce, soprattutto a Natale. Credo ci sia stata una presa di coscienza anche da parte di chi faceva i cinepanettoni, forse forzata dagli eventi degli ultimi anni. Penso che chi guadagna molto con un film dove vengono usate certe espressioni, non è che l’anno dopo ci rinunci, le rimetterà finché non si accorge che forse si può fare anche qualcosa di diverso».
Questo segnale da parte del pubblico negli ultimi anni possiamo dire sia venuto, visti gli scarsi risultati al botteghino dei tradizionali cinepanettoni.
Il regista e sceneggiatore Genovesi sostiene che già in fase di scrittura «non c’è stata la contrapposizione sul mettere o non mettere le parolacce. Non ci siamo imposti di andare in una direzione piuttosto che in un’altra. Io ho seguito semplicemente il mio stile che a quanto pare, grazie al cielo, è differente da quello di altri. Secondo me è una grossa occasione quella di poter raccontare il clima natalizio, su questo tema ne sono stati fatti tanti di bellissimi nella storia del cinema senza essere definiti cinepanettoni. Comunque sia, fin dall’inizio nessuno di noi si è occupato dell’etichetta che questa cosa potesse o meno avere».
Dal punto di vista produttivo «non c’è mai stato nessun intento di contrapposizione, diciamo che sarà fatta dal mercato e il pubblico premierà il merito. Ricordo che noi facemmo il film di Salvatores Kamikazen ultima notte a Milano mentre gli altri facevano Yuppies - I giovani di successo. Questo per far capire che noi stavamo già su una linea un po’ diversa di umorismo».
Il distributore Warner Bros: «Noi non abbiamo preoccupazioni sugli incassi, perché siamo convinti il film farà un grande risultato ma soprattutto non lo colleghiamo al numero di parolacce. Credo che la cinematografia italiana recente abbia avuto i suoi più grandi successi con una tipologia di film, anche commedie, che sinceramente di situazioni volgari ne avevano poche. Non credo che la parolaccia sia una discriminante. Qui è un problema di format. Come ha detto prima Diego, nel momento che tu hai un format che funziona cerchi di portarlo avanti finché funziona. Comunque credo che il pubblico italiano non si faccia guidare dalle parolacce, quindi noi siamo consapevoli di avere un buon film e per questo non abbiamo paura relativamente agli incassi».
A mio avviso "Il peggior Natale della mia vita" non è un cinepanettone, o almeno non lo è nel senso dispregiativo della definizione. Ho trovato sia una commedia ben scritta e realizzata, un film senza particolari riferimenti all’attualità che fra una decina d’anni non sarà anacronistico. Inoltre, per questa sua neutralità è un film che a mio avviso si presta alla distribuzione all’estero, non è una storia prettamente italiana ma ha un respiro più ampio che non la relega al nostro paese. Una commedia leggera adatta a tutta la famiglia che sicuramente potrà piacere al pubblico. È inutile fare gli intellettuali a tutti i costi e rinnegare un certo tipo di cinema, soprattutto in un momento storico come questo in cui c’è davvero bisogno di ridere!

Andrea De Stefani


DATA DI USCITA: 22 novembre
Durata: 90 min.
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia

Facebook: https://www.facebook.com/IlPeggiorNataleDellaMiaVita

Sito ufficiale: http://it.cinema.yahoo.com/il-peggior-natale-della-mia-vita/



Photo © Loris T. Zabelli / Photomovie

22/11/2012

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