VENUTO AL MONDO: presentato il nuovo film di Sergio Castellitto
Venuto al mondo. Sospeso fra vita e morte.
Da giovedì 8 novembre in 350 sale.
Una grande emozione pervade la conferenza stampa di presentazione dell’ultimo film diretto da Sergio Castellitto. "Venuto al mondo" è un film che parla al cuore. E sicuramente deve aver parlato al cuore fin dal primo momento anche a tutti gli interpreti. Penélope Cruz, Adnan Hasković, Saadet Aksoy raccontano entusiasti il primo impatto con il romanzo di Margaret Mazzantini dal quale è tratto il film.
Penelope Cruz: «Quando ho letto il libro mi sono innamorata della storia e del personaggio. Come quando ho letto Non ti muovere. Era diventata quasi una necessità fare questo viaggio con il personaggio di Gemma. Non mi è capitato spesso nella mia carriera. Quando mi hanno mandato il copione ero molto felice di vedere che l’essenza del libro era rimasta intatta».
Adnan Hasković: «Questa storia mi ha colpito molto fin dal primo momento. Il libro è pieno di bellissimi personaggi e il mio lo è in particolare. Io durante la guerra ero un bambino però mi dicono questo film la racconti in modo molto realistico e vicino alla verità. Trovo sia il più bel film fatto finora sulla guerra di Sarajevo. Sergio ha usato un bellissimo modo per raccontarla». Saadet Aksoy: «Sono onorata di aver lavorato in questo film. I personaggi erano scritti talmente bene che l’empatia era automatica. Noi attori dobbiamo sempre calarci nei personaggi e poi uscirne, ma sapere che storie come queste sono successe davvero mi impediva di distaccarmene. Sento una grande affinità con il mio personaggio, ci accomunano la gioventù e i molti sogni».
Come accennato, è la guerra di Sarajevo a fare da sfondo alla vicenda di Gemma (Penélope Cruz). Una donna che scoperta la propria sterilità non si vuole arrendere. Desidera a tutti i costi di dare un figlio al proprio uomo ed è disposta a tutto per farlo.
Penélope Cruz racconta così il proprio personaggio e l’approccio che attua quando affronta nuovi ruoli: «Gemma non è precisamente un personaggio politically correct. Ma questo non mi spaventava. Non mi chiedo mai se sono d’accordo o simile al ruolo. Mi preoccupo di capire il personaggio. Non mi deve piacere. Lo devo capire. Gemma non penso sia la donna che da piccola sognava di essere madre ma dopo il rapporto con questo uomo vuole un bambino da lui. Voglio un lucchetto di carne è la frase che preferisco del film perché racchiude molti significati. Gemma ha un buon cuore ma è complessa e autodistruttiva. Ha avuto una vita in cui le è successo di tutto».
Emozione è la parola dordine di questo film. Sergio Castellitto spiega come abbia voluto «parlare all’intelligenza emotiva del pubblico tralasciando qualsiasi altra analisi. Spero il pubblico si porti via qualcosa che riguarda la propria vita». Sul fare cinema il regista spiega: «Credo che i film debbano mostrare una storia a cui ognuno dà la propria interpretazione. Questo è un film che vuole arrivare al pubblico in maniera netta ed essenziale. Raccontare gli archetipi della vita. In questo senso è un film ambizioso».
Tema cruciale come accade spesso è il doppiaggio. «La versione non doppiata che avete visto è quella originale del film. Per drammaturgia le lingue sono diverse. Gemma è italiana e parla italiano con gli italiani mentre usa l’inglese con chi non parla l’italiano. Per ovvi motivi c’è la convenzione di doppiare i film».
Indubbiamente con la versione doppiata che uscirà in sala si andrà a perdere un po’ dell’autenticità conferita dalla commistione di lingue. Purtroppo in Italia dobbiamo sottostare a questa usanza barbara. Altro tasto dolente è la riduzione cinematografica dei testi letterari. Tuttavia Margaret Mazzantini ci rassicura: «in genere gli autori non sono felici delle riduzioni cinematografici ma non è il mio caso. Sergio è il mio primo lettore. Scrivere per il cinema è un po’ uccidere il tuo amore ma abbiamo lavorato con passione e determinazione. Abbiamo tenuto l’ossatura anche se alcune cose mancano sempre. Sono molto soddisfatta del risultato».
Questo è il cinema italiano che vorremmo vedere più spesso. Non le solite storie su un’Italia allo sfacelo ma dei racconti che abbiano una visione più ampia. Questo film racconta una storia che potrebbe adattarsi a qualsiasi paese e qualsiasi guerra potrebbe farci da sfondo. È una vicenda neutrale che si può esportare e lo dimostra il fatto che "Venuto al mondo" è già stato acquistato da tutti i paesi influenti. Permettetemi in chiusura una citazione da noioso appassionato del neorealismo: a me per alcuni aspetti ha ricordato "La ciociara" di Vittorio De Sica.
Andrea De Stefani
DATA DI USCITA: 8 novembre ’12
Durata: 132 min.
Distribuzione in Italia: Medusa Film
Trailer ufficiale: http://www.youtube.com/watch?v=sV6lJ0tMiZs
06/11/2012
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