La regista Mira Nair
69. Mostra / film di apertura: The Reluctant Fundamentalist di Mira Nair
69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
"The Reluctant Fundamentalist" di Mira Nair
con Riz Ahmed, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Liev Schreiber,
Martin Donovan, Om Puri e Shabana Azmi
è il film di apertura della 69. Mostra
"The Reluctant Fundamentalist", il nuovo film diretto dalla regista indiana Mira Nair, è il film di apertura – fuori Concorso – della 69. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (29 agosto – 8 settembre 2012), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
The Reluctant Fundamentalist è prodotto da Lydia Dean Pilcher e finanziato dal Doha Film Institute. Tratto dal romanzo omonimo di Mohsin Hamid, bestseller internazionale tradotto in 25 lingue, è un thriller politico che racconta la storia di un giovane pakistano che lavora a Wall Street, la cui vita viene stravolta a seguito dell’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001. Si ritrova così coinvolto in un conflitto tra il suo personale “sogno americano”, una crisi internazionale e il richiamo perenne della patria e della sua famiglia.
Il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “La Mostra di Venezia è lieta di ospitare nella serata d’apertura un film che propone numerosi spunti di riflessione. E’ una scelta che sottolinea il ruolo crescente della creatività femminile in tutti gli ambiti della cultura e della società contemporanea. Mira Nair ha realizzato un’esemplare trasposizione cinematografica di un romanzo che affronta il tema, di grande attualità, dei fondamentalismi di ogni ispirazione e natura. Con sensibilità, acutezza e notevole senso dello spettacolo, la regista persegue una difficile scelta di campo, ispirata da profonde motivazioni etiche e morali che, pur scegliendo di confrontarsi con la realtà, ne rifiutano i compromessi e le aberrazioni”.
The Reluctant Fundamentalist è interpretato da Riz Ahmed, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Liev Schreiber, Martin Donovan, Om Puri, Shabana Azmi, Haluk Bilginer e Meesha Shafi. The Reluctant Fundamentalist sarà proiettato in prima mondiale la sera del 29 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, a seguire la cerimonia di apertura. Adattato da Bill Wheeler, Mohsin Hamid e Ami Boghani e prodotto da Lydia Dean Pilcher, The Reluctant Fundamentalist, finanziato dal Doha Film Institute, è una produzione Mirabai Films e Cine Mosaic. Il film è girato a Lahore, Delhi, Istanbul, New York e Atlanta.
La direzione della fotografia è di Declan Quinn, le scenografie sono di Michael Carlin, i costumi di Arjun Bhasin e il montaggio di Shimit Amin. Le musiche includono melodie pachistane vecchie e nuove, con la colonna sonora di Michael Andrews e una nuova originale canzone di Peter Gabriel. K5 International possiede i diritti internazionali del film con Hal Sadoff per il Doha Film Institute, e Bart Walker di Cinetic possiede quelli per il Nord America.
Mira Nair, Leone d’oro alla Mostra di Venezia del 2001 con Monsoon Wedding, torna così al Lido per la quinta volta, dopo aver partecipato nel 1991 in Concorso con Mississippi Masala, nel 2002 Fuori Concorso con l’episodio India del film collettivo 11'09'01-September 11, e nel 2004 in Concorso con La fiera della vanità (Vanity Fair).
La 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si terrà al Lido dal 29 agosto all’8 settembre 2012. E’ possibile chiedere informazioni sulla biglietteria della 69. Mostra a biglietteria.cinema@labiennale.org o per telefono allo 041/2726624 dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13.
Sinossi
Mentre infuriano le proteste studentesche a Lahore, il giovane professore pakistano Changez Khan (Riz Ahmed) e il giornalista Bobby Lincoln (Liev Schreiber) dialogano di fronte a una tazza di tè. Changez, laureato a Princeton, racconta a Lincoln del suo passato come brillante analista finanziario a Wall Street. Gli parla dello sfavillante futuro che vedeva davanti a sé e della meravigliosa e sofisticata Erica (Kate Hudson), con cui stava per condividere la vita. Ma poi l’11 settembre cambia tutto. Le condizioni si trasformano drammaticamente, e il suo stesso nome e il suo viso lo rendono un potenziale sospetto. Tornato al suo paese, dalla sua famiglia a cui è molto legato, accetta l’incarico come docente a contratto presso l’università locale, focolaio del fondamentalismo e del nuovo ambiente universitario militante. Il pretesto dell’incontro di questa improbabile coppia - Changez e Lincoln - in una giornata estiva nella sala da tè di Lahore, lascia lentamente emergere le sue vere ragioni. Un altro docente universitario è stato rapito dagli estremisti e il ticchettio dell’orologio scandisce l’avvicinarsi della sua esecuzione. La famiglia di Changez è stata aggredita e si trova in pericolo. Bobby è lì per ascoltare, con un proprio secondo fine. Quando si scopre che Lincoln ha insospettati legami con la CIA, capiamo che anche lui ha degli interessi personali in ballo. Guidandoci attraverso gli ambienti culturalmente vivaci di New York, Lahore e Istanbul, The Reluctant Fundamentalist è un’esplorazione del pregiudizio e del fenomeno della globalizzazione, al contempo esilarante e profondamente inquietante.
Mira Nair - note biografiche
Cineasta simbolo del cinema indiano degli ultimi venticinque anni, la regista e sceneggiatrice indiana Mira Nair ha saputo imporsi da subito sulla scena internazionale. Il film d’esordio, Salaam Bombay! (1988), è un grande successo internazionale di critica e pubblico. È candidato agli Academy Awards come miglior film straniero, vince un BAFTA e la Caméra d’or al Festival di Cannes del 1988. Il suo secondo film, Mississippi Masala (1991), è presentato in concorso alla 48. Mostra del cinema di Venezia, e narra la storia di una ragazza indiana che si innamora di un afro-americano del Mississippi. La famiglia Perez (1995) è la storia di una ex-prostituta cubana emigrata negli Stati Uniti dove, sfruttando la grande diffusione del cognome Perez tra gli emigrati cubani, decide di crearsi una “finta” famiglia a tavolino. Nel 1996 Nair realizza Kama Sutra, la storia di due donne nell’India del XVI° secolo, e nel 1998 My Own Country. Nel 2001 è in concorso a Venezia con Monsoon Wedding – Matrimonio indiano, storia di un matrimonio combinato tra due importanti famiglie borghesi indiane. Il film si aggiudica il Leone d’oro come miglior film e viene in seguito distribuito in tutti i principali paesi europei, dove ottiene un importante successo di pubblico e critica. Il film è inoltre candidato ai Golden Globe e ai BAFTA. Nel 2002 la Nair ha realizzato il film per la HBO Gli occhi della vita, film con cui l’attrice Uma Thurman vince un Golden Globe come miglior interprete, mentre Gena Rowlands e Ben Gazzarra ottengono l’Emmy Award come migliori attori non protagonisti. Nel 2004 la regista dirige Reese Witherspoon nel ruolo di Becky Sharp nell’adattamento per la Focus Features de La fiera della vanità di Thackeray, presentato in concorso alla 61. Mostra del cinema di Venezia. L’anno seguente adatta per il grande schermo il romanzo best-seller L’omonimo di Jhumpa Lahiri, col titolo The Namesake – Il destino nel nome. La regista ha diretto inoltre sei cortometraggi, tutti inclusi nella collana Criterion Collection. Dopo l’11 settembre 2011, Mira Nair ha partecipato alla realizzazione di un film sui tragici eventi di quel giorno, dirigendo un episodio che racconta la storia vera di una madre in cerca del figlio che non sarebbe mai più tornato a casa. Il film dal titolo 11' 09" 01 - September 11 è stato presentato come evento speciale alla Mostra del cinema di Venezia nel 2002. Nel 2007 la sua società, Mirabai Films di New York, ha prodotto Aids Jaago, una serie di quattro cortometraggi realizzati da celebri registi e attori indiani. La serie, destinata ad accrescere la consapevolezza del pubblico sull’epidemia di AIDS in India, è stata vista da oltre due milioni di spettatori in tutto il mondo. Nair ha inoltre diretto un segmento del film collettivo 8, a cui hanno partecipato otto registi, diverso obiettivo di sviluppo per il nuovo millennio. L’episodio da lei diretto, How Can It Be, parla dell’uguaglianza tra uomini e donne. Nel 2009 partecipa ad un altro film collettivo dal titolo New York, I Love You, dirigendo uno dei segmenti, interpretato da Natalie Portman e Irrfan Khan. Sempre nel 2009 porta sullo schermo Amelia, film biografico sulla vita della famosa aviatrice Amelia Earhart, interpretata dal due volte Premio Oscar Hilary Swank, da una sceneggiatura di Ronald Bass ispirata a varie biografie realizzate sulla Earhart.
Mira Nair è da sempre attenta alle questioni sociali e divide le proprie energie tra il lavoro cinematografico e le due organizzazioni non-profit che ha fondato. Nel 1988 ha destinato i profitti di Salaam Bombay! alla creazione del Salaam Baalak Trust, che ha avuto un impatto diretto sulla politica del governo nei confronti dei bambini di strada in India. Dopo vent’anni l’organizzazione conta venticinque centri che, ogni anno, offrono un ambiente accogliente e sicuro a 5000 bambini di strada. Nel 2005 la Nair ha istituito il Maisha, un laboratorio annuale di cinematografia in Africa orientale che offre una formazione nei mestieri del cinema a centinaia di studenti provenienti dall’Uganda, dal Kenya, dal Rwanda e dalla Tanzania.
Il Doha Film Institute (DFI) è nato nel 2010. E’ la prima organizzazione culturale indipendente del Qatar che si impegna ad aumentare l’impatto culturale dei film, a migliorare la competenza delle industrie di produzione e a costruire un’industria di film sostenibile in Qatar. Fin dalla sua nascita DFI, ha investito nello sviluppo delle industrie creative e supporta il progetto che vede in Qatar nel 2030 un’economia basata sulla conoscenza. Le co-produzioni di DFI includono Black Gold di Jean Jacques Annaud del 2011, The Reclutant Fundamentalist di Mira Nair e The Prophet ancora in produzione.
22/07/2012
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