L.I. LINGUA IMPERII: anteprima al TrentoFilmFestival

Première: 26 aprile 2012 ore 21.00 Auditorium S. Chiara, Trento 60° Trento Film Festival

Nella serata che inaugura il 60° TrentoFilmfestival, viene presentato in anteprima nazionale questo affresco teatrale sul tema controverso delle “cacce all’uomo”. Sullo sfondo il Caucaso, montagna delle molte lingue e terra di confine. Anagoor, facente parte del Progetto Fies Factory di Centrale Fies e diretta da Simone Derai, mette in scena una performance che affronta storie di cacce innominabili. Non metafore, ma fenomeni storici veri, antiche e odiose abitudini secondo le quali, nelle forme della caccia, alcuni uomini si sono fatti predatori di altri uomini e, ancora nel XX° secolo, hanno intriso il suolo d’Europa del sangue di milioni di persone: tanto il suo cuore civile, quanto le sue vaste foreste, fino ai suoi estremi confini montuosi.
Il Caucaso, per l'appunto, limite estremo dell’Europa, confine geografico naturale, montagna delle lingue e intreccio fittissimo di popoli, labirinto che traccia e insieme confonde i confini, i limiti, le distinzioni, e si erge massiccio come epicentro della memoria e luogo mitico di questo giudizio. Rifugio sicuro sin dal periodo della glaciazione dell’Eurasia, la regione del Caucaso è stata anche varco per viaggi, commerci e conquiste. Eppure, sebbene i poteri locali e quelli degli imperi che vi si affacciavano se ne siano per secoli contesi l’influenza, il Caucaso è rimasta una sacca protetta per popoli la cui identità è legata alle circa cinquanta lingue parlate. La persistenza di identità etniche così resistenti è sicuramente motivata dalla specificità geografica della regione capace per la sua natura montana di isolare e proteggere i singoli gruppi e insieme da un tipo di società i cui legami e i codici culturali di lealtà verso il clan e la famiglia sono tanto forti quanto, se non più forti di, quelli verso la nazione e la regione stesse.
Tentativi operati in passato specialmente da parte dell’Unione Sovietica, di assimilare e dominare i Caucasici sono stati vani. La stessa caccia all’ebreo da parte dei nazifascisti trova nel Caucaso (come descritto con dovizia di documenti nel disturbante romanzo di Jonathan Little Le Benevole) una sonora battuta d’arresto di fronte al labirinto di etnie, sovrapposizioni e sincretismi religiosi, consonanze linguistiche. Tre dialoghi di questo romanzo, tutti tra l’SS Hauptsturmführer Aue e il Leutnant Voss, ambientati tra la primavera del 1942 e l’autunno dello stesso anno nel corso delle operazioni di penetrazione dell’area caucasica da parte delle armate tedesche sul settore meridionale del fronte orientale, forniscono la spina dorsale attorno al quale ruota l’intero progetto teatrale.

La forma teatrale scelta per questa creazione è quella del coro tragico dove il canto e la musica, il gesto e la visione totemica si intrecciano. Una piccola comunità di donne e uomini di diverse età tende la voce-dardo al confine tra il sussulto al cuore, il lamento e il sogno. Fa parte del coro una cantante di origine armena depositaria di un patrimonio musicale tradizionale antichissimo e vastissimo, e della memoria viva di un popolo offeso da un genocidio non dimenticato ma spesso ancora colpevolmente ignorato.
Mentre su un grande schermo emerge il volto molteplice della vittima, su due schermi a cristalli liquidi laterali si consuma l’agone tra due ufficiali nazionalsocialisti campioni di pensieri divergenti.
L.I., Lingua Imperii, è la lingua dell’impero inteso come dominio coercitivo. È la lingua povera, bruta ed ingannevole delle propagande fasciste. Sono gli alfabeti e le lingue insegnate a forza. Ma è anche il bavaglio o l’assenza di voce imposti come un dono violento dai dominatori. Infine è il linguaggio stesso della violenza.
L.I. Lingua Imperii si nutre delle parole, del pensiero e delle opere di W.G. Sebald, Jonathan Little, Primo Levi, Eschilo, Martha C. Naussbaum, Grégoire Chamayou, William T. Vollmann, Komitas Vardapet, Markus Schinwald, Jay Roemblatt, Grossman Vasilij, Susan Silas, Robert S. C. Gordon, Collier Schorr, Mario Casella, René Girard, Tzvetan Todorov, Bruno Bettlheim, The Caretaker, Claude Lanzmann, August Sander e non ultimo Victor Klemperer.

L.I. Lingua Imperii, che avrà l’onore di aprire l’intera manifestazione, è parte di una sezione speciale del Festival: DESTINAZIONE RUSSIA. Undici film, una mostra, un evento e tanti incontri per raccontare con chiavi diverse la realtà contemporanea di questo paese.

Scheda artistica
Con Anna Bragagnolo, Mattia Beraldo, Moreno Callegari, Marco Crosato, Paola Dallan, Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Eliza Oanca, Monica Tonietto
e con Hannes Perkmann, Hauptsturmbannführer Aue Benno Steinegger, Leutnant Voss
Voci fuori campo di Silvija Stipanov, Marta Cerovecki, Gayanée Movsisian, Yasha Young, Laurence Heintz
Traduzione e consulenza linguistica Filippo Tassetto
Costumi Serena Bussolaro e Simone Derai
Musiche originali Paola Dallan, Simone Derai, Mauro Martinuz, Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Monica Tonietto
Musiche non originali Komitas Vardapet, musiche della tradizione medievale armena
Video Moreno Callegari, Simone Derai, Marco Menegoni
Drammaturgia Simone Derai, Patrizia Vercesi
Regia Simone Derai
Produzione Anagoor 2012
Coproduzione Trento Film Festival, Provincia Autonoma di Trento, Centrale Fies, Operaestate Festival
Con il sostegno di APAP Network Culture Program of European Union
Iniziativa realizzata con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
Anagoor è parte del progetto Fies Factory
Fies Factory è una crew di artisti e creativi italiani under 35.
Un progetto di Centrale Fies a sostegno della creazione contemporanea nato nel 2007.

TRAILER:
http://vimeo.com/40247593

Info: www.anagoor.com

Trento Film Festival: http://www.trentofestival.it

23/04/2012

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