La casa nel vento dei morti di Francesco Campanini, in sala dal 27 aprile

Campanini Francesco - Produzioni cinematografiche e di video - presenta
"La casa nel vento dei morti", un film di Francesco Campanini, con Luca Magri, Francesco Barilli, Marco Iannitello Sara Alzetta e con Nina Torresi. In sala dal 27 aprile.

La casa nel vento dei morti: Il progetto
"La casa nel vento dei morti" è una produzione indipendente realizzata da Francesco Campanini della Produzioni Cinematografiche e di Video:
“Dopo l’esordio col film Il solitario, volevo cambiare genere senza però perdere di vista il filone noir ed insieme ai due sceneggiatori, Luca Magri e Chiara Agostini, abbiamo inserito quegli elementi thriller e horror che porteranno la storia ad un cambiamento radicale nella seconda parte. Il noir diventerà così nero che trasformerà la speranza e la voglia di sopravvivere ad un destino crudele dei protagonisti, in una preghiera di salvezza da cui non riusciranno più ad uscire”.

La casa nel vento dei morti: Sinossi
Negli anni Quaranta, Attilio, un affascinante attore caduto in disgrazia, organizza insieme a ad altri tre disperati una rapina ai danni di un ufficio postale. Durante la fuga sono costretti ad attraversare a piedi pianure, fiumi, boschi e montagne. Il loro piano di fuga procede come previsto, quando tutto sembra andare per il meglio, la loro avventura si trasforma in un incubo da cui non riusciranno ad uscirne.

La casa nel vento dei morti: Note di regia
"Ho cercato di fare un film dove i protagonisti non entrano subito in un vortice di vicissitudini che li portano in una situazione che possiamo definire “horror”, ma ci arrivano lentamente, costruendosi con le proprie mani un destino che non potrà fare altro che peggiorare. Le scelte che faranno durante il percorso che li porterà alla casa in mezzo alle montagne, li farà sentire ad un passo dalla salvezza, perché ormai si sono lasciati alle spalle la maggior parte delle difficoltà.
Mi ha affascinato molto l’idea di valorizzare la natura, che per il tempo in cui è ambientata la storia (siamo nel 1947) assume quasi un ruolo da protagonista. Poter circoscrivere ed ambientare la vicenda in questi luoghi meravigliosi che circondano la mia città, mi ha dato la forza di affrontare tutte le difficoltà che ci sono state e soprattutto riuscire a trovare una soluzione che mi permettesse di continuare a vivere questo secondo bellissimo sogno (la mia seconda regia). Al termine delle riprese non mi rendevo conto ancora di tutto quello che avevamo fatto e ci sono voluti alcuni giorni per riprendere fiato ed apprezzare nella sua interezza il lavoro svolto.
I giorni seguenti ho ricontrollato il materiale e sono rimasto molto soddisfatto da come erano venute le riprese. Poi ho iniziato a rivedermi le scene per controllare se tutto fosse venuto come avrei desiderato. Ed è in quel preciso momento che mi sono reso conto che, anche se dovevo ancora montarlo, il film c’era. E non è poco, mi sono detto, se ripenso a com’era nato il progetto.
Durante le riprese ho dovuto fare delle scelte e l’economia del film mi ha obbligato a rinunciare a molte scene, soprattutto a quelle più piccole di passaggio, non per questo il risultato finale ne è sminuito, anzi…e poi devo confessare che tutto questo merito è da condividere soprattutto con Luca Magari che, anche questa volta (come per “Il solitario”) è stato fondamentale non solo per la scrittura ma per il suo apporto appassionato al film." Francesco Campanini

La casa nel vento dei morti: Location
Lo spunto di questo film nasce da un desiderio di voler valorizzare il territorio in cui lo sceneggiatore ed il regista sono nati e cresciuti e dove a loro piacerebbe continuare a vivere e a fare cinema. Ho cercato di dar vita ad una storia che potesse essere in qualche modo riconducibile ad un periodo storico che ha segnato in maniera profonda questo territorio e la sua popolazione. Per l’ambientazione viaggiamo dal Parco di Isola Giarola ai pioppeti della bassa parmense, alle colline del Baganza, fino ad arrivare ai Salti del Diavolo. Questo passaggio viene sottolineato da un crescendo di tensione e da un passaggio di luce. Dal giorno delle Rive del Po si passa alla notte nelle colline tra Calestano e Berceto. Dagli spazi che si perdono fino all’orizzonte, ci ritroviamo in un finale claustrofobico.
Il paesaggio è di fatto il protagonista del film. La natura nelle sue molteplici sfaccettature viene quindi ripresa in modo quasi ossessivo tanto che l’uomo diventa un elemento complementare. Infine una componente fondamentale che accompagnerà il viaggio dei nostri protagonisti è messa in evidenza dal sonoro caratterizzato da un lento ma inesorabile crescendo di inquietanti rumori della natura che solo nel finale troverà la quiete nel placido soffio del vento.

Le riprese si sono svolte per quasi cinque settimane, a giugno/luglio 2011 sull’appennino parmense a Parma, rive del Po, Calestano, Berceto, Val Baganza e Colorno.

Sito ufficiale: www.lacasanelventodeimorti.it

30/03/2012

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