Ph © Marta Ravasio
E' NATA UNA STAR?: Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo, genitori di una...pornostar
Warner Bros. Pictures Italia presenta "E' nata una star?", di Lucio Pellegrini ("E allora Mambo!", "Ora o mai più", "Figli delle stelle"), tratto dall'omonimo racconto ("Not a Star") di Nick Hornby (Guanda Editore) con protagonisti Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo e Pietro Castellitto.
Quelliche...ilcinema ha seguito la conferenza stampa del film che si è tenuta a Milano, presso la sontuosa cornice dell'Hotel de la Ville, e che ha visto la partecipazione dell'intero cast.
Commedia ironica e irriverente, "E' nata una Star?" racconta la spiazzante scoperta di una madre (Lucia, interpretata da Luciana Littizzetto), quando si rende conto improvvisamente che il proprio pargolo, sta per diventare un autentica "stella" del cinema a luci rosse, grazie a delle doti insospettabili. Così invece di fare i conti con i soliti conflitti adolescenziali, Lucia si troverà a dover gestire la scomoda popolarità del talentuoso figlio (interpretato da Pietro Castellitto, figlio di Sergio e della scrittrice Margaret Mazzantini) cercando un quanto mai inutile e dannoso aiuto nel marito, Fausto (Rocco Papaleo), diviso tra i doveri educativi ed esemplari della figura paterna e una compiaciuta, malcelata, fierezza maschile.
Una rivelazione tanto clamorosa quanto imbarazzante che scatenerà una serie di esilaranti equivoci familiari.
LA PAROLA AL REGISTA E AI PROTAGONISTI DEL FILM:
L’idea di trasporre il racconto di Nick Horby è nata a Lucio Pellegrini subito dopo aver letto le 70 pagine di “E’ nata una star?” ma è stata Luciana Lettizzetto a chiedere al produttore del film Beppe Caschetto, in quanto suo agente, di comprare i diritti del libro.
“Ero convinta che Horby li vendesse ancora prima di andare in stampa, invece no, questi siam riusciti a comprarli – ricorda l’attrice piemontese – ed una piccola parte dei diritti verranno devoluti ad un’associazione che si occupa di bambini autistici e a cui lo scrittore americano tiene moltissimo. E così, nell’incredulità generale, gli sceneggiatori sono partiti a scrivere il film.”
“...e l’aspetto più complicata nel scriverlo – sottolinea il Regista di Allora Mambo! – è stato trovare il tono giusto. Horby è sempre leggero ma sotto c’è sempre della verità e ci piaceva che tutto questo emergesse nel film, ci piaceva l’idea che Luciana e Rocco dessero l’impressione di una vera coppia, che fossero credibili. Il problema era trovare il tono giusto per un tema così complesso, poiché basta spingere un po’ più su certi toni e si diventa volgari oppure, se sì è troppo seri, si rischia di evidenziare i risvolti drammatici. Tutto il lavoro è stato di continua ricerca dell’equilibrio che, si spera, voi ritroverete nel film. Il set di “E’ nata una star?” è stato davvero molto frizzante e le condizione per fare commedia si sono create con successo, ma s’è lavorato moltissimo, prestando grande attenzione ai dettagli.” E sulla piacevolezza del clima durante la lavorazione è intervenuto anche Pietro Castellitto, alla sua prima esperienza cinematografica extrafamiliare, che non senza stupore ha rivelato che esser stata più piacevole del previsto.
Ed a proposito della vicenda narrata, finalmente un po’ diversa rispetto alle solite commedie italiane sentimentali, viene da chiedersi perché non si scrivono soggetti così in Italia, ma li si vanno a prendere oltreoceano? A tale quesito, risponde la protagonista femminile, che con il piglio volpino che la contraddistingue spiega che di solito, in Italia, il regista è anche sceneggiatore, autore del soggetto e creatore dell’idea di base del film, “ma non tutti sono bravi in tutte le cose e quindi, magari, le idee scarseggiano. Io leggo tanto, trovo moltissimi esordienti della letteratura italiana che scrivono delle belle storie e che le scrivono bene ed ho comprato parecchi diritti, tra l’altro di cose che non farei, nel senso che non c’è una parte per me, però mi paiono storie talmente scritte bene… C’è bisogno, nel cinema italiano, di storie, di urgenze, di cose da raccontare. In francesi sono migliori di noi in questo perché fanno piccolissimi film però con grande bisogno. Fare un film è come fare la pipì, ci deve proprio essere il bisogno di farlo. E noi, invece, alle volte non abbiamo questo bisogno, queste cose da raccontare perché capita che il mercato ci chieda di produrre e basta. In serie. Hai fatto un bel film perché avevi una bella idea o una tosta e poi devi farne un altro subito e magari non hai un’idea altrettanto tosta quindi sì – sostiene la Lettizzetto- siamo un po’ schiacciati dal mercato in questo senso.”
Interviene, quindi, Rocco Papaleo qui nelle vesti di interprete ma con alle spalle il delizioso “Basilicata Coast to Coast” come regista, secondo cui tutto dipende più da un luogo comune in cui si aggirano i produttori. “E’ il successo la chiave, si cerca di mutuare una cosa all’infinito finchè non ci si accorge che non può più funzionare e passano ad un’altra e così via. Questa è un po’ la logica. Però, ad un’osservazione più attenta, diciamo che gli ultimi anni sono stati forieri di buone commedie, magari un po’ più piccole e di minor incasso, come Figli delle stelle di Lucio Pellegrini, ma molto importanti.”
Pellegrini sottolinea ancora una volta, quindi, quanto il film sia fedele al libro, sebbene lo ampli perché la seconda metà della pellicola è stata pensata come naturale evoluzione della vicenda, che nel libro era incentrata sull’elaborazione della sconcertante scoperta da parte della madre, il tutto mantenendo lo spirito di Nick Horby. “Ciò s’è reso necessario – continua la Lettizzetto – anche perché l’idea iniziale è talmente forte che smuove e scardina l’ordine famigliare ma non può bastare a coprire l’intero film, bisogna essere in grado di approfondire ed andare oltre, senza reiterare il tema del porno perché sarebbe noioso o, peggio ancora, forviante. Il tema di questo film è l’incomunicabilità della coppia e lo stupore di persone che si rendono conto di non comunicare affatto con chi è cresciuto accanto a loro in casa. Un po’ come in Genitori e Figli – Istruzioni per l’uso di Veronesi, qui c’è l’idea di aver vissuto con un cellulare con la batteria carica e quattro tacche di segnale che però non ha campo lo stesso. Inoltre c’è anche l’indagine sulla differenza di reazione tra l’uomo e la donna di fronte alla notizia con cui s’apre il film. La madre si sconvolge e poi cerca di trovare una strategia, perché è preoccupata per il figlio e cerca di capire cosa gli sia passato per la testa, dove abbia girato il film, chi abbia conosciuto e cosa sia successo e poi chiede la collaborazione del marito che, essendo un uomo piuttosto rigido, non ne vuole sapere, chiede alla moglie di levargli un simile problema dai piedi e concentra la sua preoccupazione sul 'da chi avrà mai preso', quasi ragionando in termini di confronto tra maschi.” “Abbiamo, inoltre, rincarato la dose - interviene il regista - sovrapponendo allo scontro uomo-donna anche la differenza della visione meridionale-settentrionale.”
"L’importante è capire la sottigliezza di questo film – sottolinea Papaleo - che non verte sul glam o sull’appeal del porno, bensì sui silenzi delle sale da pranzo in cui le famiglie trascorrono il loro tempo.”
Chiude Luciana Lettizzetto, citando la battuta finale del suo personaggio: “nella vita tutto ha un senso, anche questo, ma non ha un verso.” Non s’aspettava che la vita andasse così ma ammette anche che ripensando alle tragedie accadute nella propria esistenza annovera la morte del padre e la perdita di un figlio, non di certo la scoperta del particolare talento del figlio adolescente. Però tutto ha un senso visto che alla fine torna a parlare e a relazionarsi con il marito.
Marta Ravasio
Sinossi:
Tra le tante cose che una mamma non vorrebbe scoprire sul proprio figlio adolescente ce n'è una un po' imbarazzante... a dire il vero molto imbarazzante. E non aiuta il fatto di venirla a sapere dalla vicina di casa pettegola, che una mattina ti fa trovare nella buca delle lettere un video accompagnato da un biglietto.
Lucia (Luciana Littizzetto) non riesce a crederci: è suo figlio Marco (Pietro Castellitto) quello in copertina. Il film ha un titolo non proprio edificante ed è vietato ai minori. Sì, insomma, Marco a quanto pare ha un talento speciale: è una pornostar!
Come si affronta una novità del genere? Lucia deve dirlo a Fausto (Rocco Papaleo), suo marito, e insieme dovranno parlarne con il ragazzo... forse da oggi nella loro famiglia niente sarà più come prima. O no?
...E se ci fosse un modo per prendere una cosa del genere per il verso giusto, anziché per quello sbagliato?
È NATA UNA STAR?
Nel cast anche Gisella Burinato, Michela Cescon.
Il film sarà al cinema dal 23 marzo distribuito da Warner Bros.
Sito ufficiale: http://enataunastar.libero.it
Facebook: https://www.facebook.com/Enataunastar
LE FOTO DELLA CONFERENZA STAMPA DI "E' NATA UNA STAR?" ( PHOTO © MARTA RAVASIO - TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI):
(PHOTO © MARTA RAVASIO - TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI)
22/03/2012
|