Giovanni Albanese con Vincenzo Salemme sul set del film

Giovanni Albanese con Vincenzo Salemme sul set del film

SENZA ARTE NE' PARTE: Giovanni Albanese su DireDonna

Intervista del magazine di Gruppo HTML al regista della nuova commedia con Vincenzo Salemme e Giuseppe Battiston

Precariato e arte dell'arragiarsi: questo il binomio alla base di “Senza arte né parte”, la nuova commedia di Giovanni Albanese nelle sale italiane da venerdì scorso. Tre operai (e amici) vengono licenziati dal pastificio in cui lavoravano e si improvvisano falsari di arte moderna pur non capendone praticamente nulla: un cast brillante ed il susseguirsi di eventi tra il comico e il grottesco, rendono la visione della pellicola piacevole e stimolante.

Giovanni Albanese ha raccontato a DireDonna ( www.diredonna.it ) l'esperienza e il concept della pellicola: “L’idea nasce dal fatto che mi piaceva fare cortocircuito tra gli operai e il mondo dell’arte contemporanea, in fondo la commedia si nutre di contrasti e ho voluto far riflettere su questi due mondi a confronto.” Il regista prosegue parlando della scelta di ambientare il film soprattutto in Salento che, a suo dire, è il contesto più congeniale alla narrazione del precariato; Roma fa invece da sfondo alla seconda parte del film, quella in cui i protagonisti intraprendono la “professione” di falsari.

Due i film fonte di ispirazione per Albanese, “Full Monty” e “La banda degli onesti”; il regista smentisce invece la citazione di “Arancia Meccanica” nella scena in cui Salemme e Battiston spaccano la pasta durante un valzer: “Non è assolutamente una citazione, loro spaccano la pasta per reazione al licenziamento che hanno appena subito”. A proposito del fatto che i protagonisti della pellicola parlino con accento barese pur trovandosi in Salento, Albanese dichiara che non c'è stata alcuna scelta linguistica “non volevo fare un film in lingua, ho preferito far parlare gli attori con il proprio accento, perché in fondo gli operai sono dappertutto, non solo nel Salento”. L'ultima riflessione del regista riguarda l'arte della comicità: “Far ridere è più difficile che far piangere. Io però non ho voluto portare solo il sorriso, il mio film credo faccia riflettere, ma porta anche a tante altre emozioni e soprattutto fa tenerezza, perché sono convinto ricalchi la vita.”

Di seguito il link all'intervista completa su DireDonna:
http://www.diredonna.it/senza-arte-ne-parte-giovanni-albanese-per-diredonna-38518.html

14/05/2011

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