SEI VENEZIA di Mazzacurati al Giorgione martedì 14 e mercoledì 15 dicembre
SEI VENEZIA: IN PRIMA AL GIORGIONE B MARTEDÌ 14 E MERCOLEDÌ 15 DICEMBRE IL FILM DOCUMENTARIO VENEZIANO DI CARLO MAZZACURATI.
Presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema e poi scelto per inaugurare in ottobre al Candiani l’edizione 2010 della kermesse letteraria Ad alta voce, in una sala conferenze strabocchevole di pubblico, il film documentario di Carlo Mazzacurati "Sei Venezia" sarà in programmazione speciale al Giorgione B di Venezia martedì 14 e mercoledì 15 dicembre, per iniziativa del Circuito Cinema Comunale in collaborazione con la società di produzione Gli Argonauti e il Consorzio Venezia Nuova, con tre spettacoli giornalieri alle 17.20/19.20/21.20. Biglietti in prevendita da domani alla cassa del Giorgione negli orari di funzionamento della multisala (intero 7,50, ridotto 6,50, studenti 5,50).
Cos’è il sentimento di una città? Sono le sue strade, la luce che la illumina, sono le persone che ci vivono e le loro storie. È tutte queste cose ma anche qualcos’altro, qualcosa che richiede tempo e attenzione per essere colto. Sei Venezia va in cerca di questo sentimento percorrendo la città e la sua laguna, scrutandone gli angoli e i giorni, ascoltando le storie di sei dei suoi abitanti: una cameriera d’albergo, un vecchio archeologo, un pensionato di Mestre appassionato di archivistica, un pittore-pescatore, un ladro di appartamenti e un ragazzino.
Ricorda il regista: « Un anno a Venezia e in laguna. Da un autunno nebbioso ad un’estate, quella dell’anno scorso, particolarmente luminosa. Assieme a Giovanni, Roberta, Ernesto, Carlo, Ramiro e Massimo, sei persone che vivono qui. Sono stato con loro e loro si sono raccontati. Ogni luogo della terra ha una sua unicità, quella di Venezia io l’ho cercata attraverso questi sei esseri umani. Sullo sfondo scorre l’anno, a ciascuno di loro una stagione, un clima. Si sono susseguiti giorni di sole a giorni di pioggia, il freddo di gennaio a l’afa di luglio, sere limpide ad altre caliginose. Le ambientazioni sono stati i luoghi in cui queste persone vivono o lavorano e gli spazi di terra e di acqua che attraversano: Mestre, l’hotel Danieli, S. Alvise, Murano, un bar vicino a S. Marco e Sacca Fisola. La presunzione e la segreta speranza di questo lavoro era quella di cercare una chiave che aprisse le porte più segrete e invisibili della città, e raccontarla. Per me, veneto di terra e di provincia, un viaggio alla scoperta di un territorio sconosciuto.»
10/12/2010
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