Amber Heard
THE WARD
Il Torino Film Festival concede in anteprima il nuovo lavoro di John Carpenter THE WARD dopo 9 anni di assenza dal grande schermo ("Ghost Of Mars"), nonostante il suo disgusto per l'industria cinematografica. Le mie aspettative per il maestro dell'horror in formato anamorfico sono sempre elevate, ma ahimè stavolta mi schianto e mi faccio male come mai.
Con una evidente ossessione verso la bellezza femminile che si materializza nella protagonista Amber Heard, si evidenza nient'altro che una piatta operazione registica, infarcita di prevedibili spaventi e tratta dalla sceneggiatura dei fratelli Rasmussen (Michael e Shawn). Un esecrabile B side di "Session 9" (Anderson) abbracciato da "Shutter Island" (Scorsese).
Se in passato il low budget non eludeva virtuosismi e talento, ci troviamo di fronte al peggior minimalismo carpenteriano. Condito da musiche che ricordano "Mouth of Madness" ma che non convincono e a tratti diventano ridicolizzanti. Sono dell'idea che l'apporto di Alan Howarth è stato fondamentale come quello di Dean Cundey alla fotografia, anche se un merito particolare al direttore della fotografia Yaron Orbach va dato; Director of Photography che con la supervisone dal Laboratorio Alpha Cine Seattle confeziona un buon lavoro in super 16mm con riversamento 35mm in formato anamorfico 2.35:1 e digital Intemeditate.
Troppo poco però per sentire quelle viscrali emozioni che il cinema di John Carpenter, a partire da "Distretto 13", ci ha ragalato. Sperando che non sia un tramonto irreversibile.
Fabio Pirovano
30/11/2010
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