GAY VILLAGE prima edizione Gender DocuFilm Festival

GAY VILLAGE
Gender DocuFilm Festival
Edizione pilota 2010: Visioni attorno al corpo
Giovedì 26 – Venerdì 27 – Sabato 28 agosto 2010 - Dalle h. 21,00


Sarà il Gay Village ad ospitare dal 26 al 28 agosto 2010 la prima edizione del Gender DocuFilm Festival, il festival internazionale di documentari dedicato ai grandi temi dell’identità, del corpo e della sessualità attraverso storie provenienti da tutto il mondo, sulla scia degli studi di genere di cui DGP è pioniere grazie a progetti pluriennali come quello intitolato a Maria Baiocchi (Premio per tesi di laurea e dottorati di ricerca sugli studi di genere) e al suo annale “Omosapiens”, divenuto testo di studio e riferimento in molte università italiane ed europee.

Diretto artisticamente da Giona A. Nazzaro, organizzato da Di’ Gay Project e realizzato grazie al sostegno della Provincia di Roma, Presidente Nicola Zingaretti e Assessore Cecilia D’Elia, il festival presenterà sette opere in anteprima italiana, alla presenza di registi e autori che ne racconteranno il percorso creativo e produttivo. In programma due premi, quello della giuria e quello del pubblico. La giuria, composta da Michael Palmieri, regista di videoclip e spot pubblicitari, e Donal Mosher, fotografo statunitense, assegnerà al documentario vincitore un’opera pittorica realizzata da Cristina Fabris appositamente per il Gender DocuFilm Festival.

Alla serata conclusiva, Sabato 28 Agosto, giurato speciale il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

Ma il GDFF non finisce con l’estate. Il progetto della Provincia di Roma prevede che, oltre alla proiezione estiva del Gay Village, i documentari abbiano una programmazione invernale, strutturata su tutto il territorio della Provincia in base a criteri di capacità recettiva (sale di proiezione e disponibilità logistica organizzativa).

Tra le sette opere in concorso risaltano documentari che, mettendo in discussione i ruoli stereotipati dell'uomo e della donna, svelano i punti deboli e le ipocrisie della società, dalle torere di “Ella Es El Matador” [È Lei il Matador] di Gemma Cubero del Barrio e Celeste Carrasco (Giovedì 26 agosto), accolto con ostilità dalla gente perché “Le donne non possono essere delle torere, è un mestiere da uomini,” alla gravidanza anticonvenzionale della protagonista rockstar israeliana Zohar Wagner di “Stretch Marks” [Smagliature], Israele 2009 (Venerdì 27 agosto), combattuta tra i desideri sessuali e il ruolo di madre. Sulla dicotomia "santa/puttana" batte anche “Too Much Pussy” [Troppa Passera] di Émilie Jouvet, Francia/Germania 2010 (Venerdì 27 agosto), il documentario on-the-road del gruppo di femministe lesbiche impegnato a diffondere per tutta Europa una nuova definizione della donna.

Ogni protagonista dei documentari in programma si trova per ragioni diverse a essere emarginato, escluso, quasi un reietto: perché è omosessuale, perché ha scelto un mestiere proibito, perché ha cambiato sesso. Ciascuno è costretto a ridefinire se stesso, a rompere gli schemi e rinascere in una nuova consapevolezza di sé, trovando il proprio spazio tra gli altri.

Questi gli altri titoli in programma a partire da Giovedì 26 agosto, oltre al già citato Ella Es El Matador in arrivo dalla Spagna, la serata si aprirà con “L'Esprit De Madjid” [Lo Spirito di Madjid] di Ines Johnson-Spain, Togo 2009, dove Madjid, un ragazzo africano, racconta la propria omosessualità tra cerimonie collettive voodoo e il suo lavoro come parrucchiere. A seguire “Should I Really Do It” [Dovrei Farlo Davvero?] di Ismail Necmi, Turchia 2009: dalla Germania Petra si è trasferita a vivere a Istanbul, rovesciando lo stereotipo dell'immigrazione turca. Interrogata da un misterioso personaggio mascherato, la donna racconta la sua vita e il suo oscillare fra due culture con una sincerità disarmante.

Venerdì 27 agosto 2010, doppia proiezione con “Stretch Marks” e “Too Much Pussy”. Sabato 28 agosto 2010, altre due opere in concorso “Who’s Afraid of Kathy Acker?” [Chi Ha Paura di Kathy Acker?], di Barbara Caspar, Austria/Germania 2007, biopic sulla scrittrice statunitense e icona punk Kathy Acker, voce di una nuova consapevolezza femminile che ha messo in discussione ruoli e corpi. Per finire “Prodigal Sons” [Figliol pròdigi], di Kimberly Reed, Stati Uniti 2008, che racconta i mutamenti di una famiglia americana di fronte al cambiamento di genere della regista.

Tra gli autori, registi e addetti ai lavori in arrivo per presentare al pubblico del Gender DocuFilm Festival le proprie opere segnaliamo:

Giovedì 26 agosto – Prima serata: Ines Johnson-Spain, la regista di L'Esprit de Madjid; Ismail Necmi, il regista di Should I Really Do It; Alexander Mroz, il produttore di Should I Really Do It; Celeste Carrasco, la regista di Ella Es El Matador.

Venerdì 27 agosto – Seconda serata: Émilie Jouvet, la regista di Too Much Pussy; Jürgen Brüning, il produttore di Too Much Pussy.

Sabato 28 agosto – Terza serata: Barbara Caspar, la regista di Who's Afraid of Kathy Acker? (da confermare) e Kimberly Reed, la regista di Prodigal Sons

PROGRAMMA

Giovedì 26 agosto 2010

“L'Esprit De Madjid” [Lo spirito di Madjid]
Ines Johnson-Spain, Togo 2009 - 58 minuti

Madjid, un ragazzo africano, racconta la propria omosessualità tra cerimonie collettive voodoo e il suo lavoro come parrucchiere. Sospeso tra l'eredità della tradizione voodoo e le trasformazioni sociali dell'Africa, Madjid trova la sua identità senza rinnegare né l'una né le altre. Tanto intervista intima quanto reportage etnologico, il documentario offre la parola a un personaggio straordinario regalandoci uno sguardo unico sull'integrazione.

“Should I Really Do It” [Dovrei farlo davvero?]
Ismail Necmi, Turchia 2009 - 90 minuti

Dalla Germania Petra si è trasferita a vivere a Istanbul, rovesciando lo stereotipo dell'immigrazione turca. La sua vita prende direzioni così inaspettate che si direbbe un'opera di fiction. Ma nulla è più strano e sorprendente della vita vera. Interrogata da un misterioso personaggio mascherato, la donna racconta la sua vita e il suo oscillare fra due culture con una sincerità disarmante.

“Ella Es El Matador” [È lei il matador]
Gemma Cubero del Barrio e Celeste Carrasco, USA / Spagna 2009 - 62 minuti

Si può sognare di svolgere un lavoro tradizionalmente riservato ai maschi e, per farlo, modificare tutta la propria vita? Puntuale riflessione sugli stereotipi dei ruoli sociali, il film è il racconto di una vocazione femminile testarda che non si ferma di fronte a nessuna difficoltà.

Venerdì 27 agosto 2010
“Stretch Marks” [Smagliature]
Zohar Wagner, Israele 2009 - 67 minuti

Incinta e abbandonata dal compagno, una rockstar israeliana osserva la propria gravidanza giorno dopo giorno, scrutando le modificazioni del proprio corpo e l'impatto che esse hanno sulle sue esigenze sessuali. Un ritratto fortemente anticonvenzionale della maternità, oltre che un ritratto di donna fuori dagli schemi.

“Too Much Pussy” [Troppa passera]
Émilie Jouvet, Francia / Germania 2010 - 80 minuti

Ritratto collettivo di una comunità femminile e femminista che si mette in scena giocando con i ruoli e le identità sessuali. Lesbismo, fetish, performance art, rottura di ogni tabù: oltre le etichette, un lavoro potente di rivendicazione femminile per una nuova definizione della donna.

Sabato 28 agosto 2010
“Who’s Afraid of Kathy Acker?” [Chi ha paura di Kathy Acker?]
Barbara Caspar, Austria / Germania 2007 - 76 minuti

Scrittrice statunitense che ha letteralmente inciso sul proprio corpo un passaggio epocale, Kathy Acker è stata la voce di una nuova consapevolezza femminile che ha messo in discussione ruoli e corpi. Sperimentando con la pornografia, il cybersex, i tatuaggi, le modificazioni corporee, ha fatto del suo corpo il doppio della sua scrittura. Un biopic originalissimo, con animazioni e testimonianze illustri, per onorare un'icona punk.

“Prodigal Sons” [Figliol pròdigi]
Kimberly Reed, Stati Uniti 2008 – 86 minuti

Affascinante, incredibile, sorprendente, eccezionale, coraggioso, un'opera geniale – sono solo alcuni degli aggettivi che la stampa internazionale ha riservato per questo documentario in grado di analizzare con grande attenzione i mutamenti di una famiglia americana di fronte al cambiamento di genere della regista. Un'opera che ha rivelato il talento di Kimberly Reed oltre ad aver svelato un mistero che ha scosso il mondo cinefilo.

Premio della giuria

Michael Palmieri è un regista di videoclip e spot pubblicitari. Donal Mosher è un fotografo statunitense. Insieme hanno diretto il documentario pluripremiato “October Country”, radiografia appassionata di una famiglia disfunzionale, finalista all'Independent Spirit Award 2010.
Il documentario vincitore riceverà in premio un’opera pittorica originale dell’artista Cristina Fabris, appositamente realizzata per il Gender DocuFilm Festival.

Premio del pubblico

Il pubblico è chiamato a votare dopo ciascuna proiezione consegnando un tagliando di gradimento: negativo, neutro, positivo. Tenendo in considerazione la realizzazione tecnica dell'opera, la sua riuscita artistica, l'efficacia nel proporre una riflessione sul gender e l'impatto emotivo suscitato, il documentario con maggiore gradimento riceverà una targa premio.

Nella foto: “L'Esprit De Madjid” di Ines Johnson-Spain, Togo 2009

info: www.genderdocufilmfest.org

24/08/2010

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