Elisabetta Sgarbi - Jean Renoir: CINEMA E ARTE
Dal 12 febbraio al 7 marzo - Spazio Oberdan
- V.le Vittorio Veneto, 2 - Milano
VENERDì 12 FEBBRAIO inizierà la rassegna culturale dedicata a Jean Renoir e ad Elisabetta Sgarbi, un incontro tra cinema e arte, che prevede quattro proiezioni dei film di Elisabetta Sgarbi abbinati a quattro delle cinque proiezioni di Partie de campagne di Jean Renoir.
I film della regista Elisabetta Sgarbi, che verranno presentati presso lo Spazio Oberdan, sono Belle di notte; "La notte che si sposta – Gianfranco Ferroni"; "Il pianto della statua"; "Apparizioni – Mathias Gruenewald".
I documentari di Elisabetta Sgarbi, frutto di un lungo lavoro di ricerca, sono realizzati per portare in luce i nomi di autori sconosciuti ai più, conducendo a un tempo una riflessione importante sul linguaggio cinematografico e pittorico.
Il primo appuntamento sarà venerdì 12 febbraio (ore 21.00) e saranno presenti in sala la regista Elisabetta Sgarbi, Vittorio Sgarbi e il critico cinematografico Alberto Pezzotta.
Seguirà alla proiezione di "artie de campagne"la proiezione del film di Elisabetta Sgarbi “Belle di Notte”.
Scheda film:
R.:Elisabetta Sgarbi. Fot.:Elio Bisignani. Mont.:Luciano Marenzoni. Italia, 2001, col., 47’.
Un temporale provoca una temporanea sospensione di luce elettrica durante una visita del regista Luciano Emmer alla Collezione Pamphili. Vittorio Sgarbi, che a quella collezione ha dato vita, accompagna nel buio il regista nelle stanze del palazzo. È tutto buio, solo l’occhio luminoso di una torcia ci accompagna, al seguito dei due, alla scoperta di personaggi scolpiti e dipinti che fanno apparizione in questa nuova reverie nocturne. Un occhio insistentemente spalancato ci fa (stra)vedere, vediamo di più. Una situazione analoga a quella della Galleria Borghese visitata da Emmer in una notte e qui “sognata” dal regista mentre si racconta al critico. Sono belle di notte la Collezione Pamphili e la Galleria Borghese. Poi tutto finisce nel buio ovvero “nella buità”. Presentato al Torino Film Festival 2001, al Festival Arcipelago 2002, Premio Libero Bizzarri 2002.
Domenica 21 febbraio dopo "Partie de campagne" seguirà “La Notte che si sposta – Gianfranco Ferroni"
Scheda film:
R.:Elisabetta Sgarbi. Sogg.:enrico ghezzi. Fot.:Elio Bisignani. Mont.:Luciano Marenzoni. Italia, 2002, col., 31’.
"La notte che si sposta - Gianfranco Ferroni", è una stanza vuota in cui si rincorrono altre stanze vuote. Spazi in movimento riflessi in uno specchio, gabinetti mistici abbagliati d’ombra, triangoli di luce in fuga dalle tele di Ferroni per comporre, nel suo studio, una serie ripetuta di quadri “veri”, ombre ferme e ombre che passeggiano, una luna che entra e esce a suo piacimento. «E chi può dire che Ferroni manchi da quelle stanze? È in quello spazio, in quel fuoco, in quella luce, in quegli oggetti: è anzi lui lo spazio , il fuoco, gli oggetti…»
Gianfranco Ferroni è nato a Livorno il 22 Febbraio 1927 e morto a Bergamo il 12 Maggio 2001. Non ha mai voluto farsi filmare e questo isolato racconto è un omaggio a Ferroni di Arialdo Ceribelli, curatore della sua opera e suo amico. Presentato alla 59a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, a InVideo 2003, Bos’art 2005
Domenica 28 febbraio (dopo "Partie de campagne", dalle ore 17) seguirà "Il pianto della statua"
Scheda film:
R.:Elisabetta Sgarbi. Fot.:Daniele Baldacci, con un contributo di Elio Bisignani. Mont.:Luciano Marenzoni. Aiuto regia:Eugenio Lio. Racconti di: Tahar Ben Jelloun, Michael Cimino, Diego Marani, George Romero, Vittorio Sgarbi, Pino Roveredo, Lucrezia Lerro, Antonio Scurati. Voci di:Anna Bonaiuto, Toni Servillo. Mus.:Franco Battiato, Roberto Cacciapaglia, Anthony & the Johnsons. Italia, 2007, col., 50’.
Questo film, il cui titolo trae ispirazione da un’opera di Corrado Govoni del 1930, nasce dal desiderio di dare voce a quel mirabile “teatro sacro” in cui potremmo riassumere il senso profondo dei “compianti”, capolavori scultorei dell’arte umanistica e rinascimentale in cui pare essersi incarnata tutta l’esperienza del dolore umano illuminato dalla scintilla ultraterrena della fede. È un teatro che si trasforma in cinema, sfruttando le immense potenzialità d’immagine di queste composizioni “materiche” quasi senza tempo, quali sono effettivamente quelle di Niccolò dell’Arca, di Guido Mazzoni e di Antonio Begarelli. E che si trasforma anche in letteratura, come stanno a mostrare, con estrema evidenza rappresentativa, i testi che accompagnano il film di cineasti internazionali, come Michael Cimino e George Romero, e di scrittori di diversa provenienza, come Antonio Scurati, Diego Marani, Pino Roveredo, Lucrezia Lerro e Vittorio Sgarbi. Le voci intense di Anna Bonaiuto e Toni Servillo danno poi corpo vivo e reale al canto d’amore e di dolore in cui si risolvono questi testi, fino a sciogliere le statue in un un pianto liquido, restituendo quasi allo spettatore l’originaria esperienza che ispirò/inquietò gli artisti dei Compianti. Ed è per questo che la visione teatrale che si produce grazie e attraverso quelle opere inimitabili e non minori , diventa, per il tramite della macchina da presa, una visione centuplicata: che riafferma, al di là di ogni limite interpretativo, una simbiosi di arte, cinema e letteratura.
Domenica 7 marzo (dopo "Partie de campagne", dalle ore 17) seguirà "Apparizioni - Mathias Gruenewald"
Scheda Film:
R.:Elisabetta Sgarbi. Sogg.:Giovanni Reale. Fot.: Elio Bisignani. Mont.: Luciano Marenzoni. Aiuto regia:Eugenio Lio. Mus.:Roberto Cacciapaglia: La Scomparsa di Giove (da incontri con l’Anima),Lux Libera Nos (da Tempus Fugit: soprano Luisa Cottifogli), Michael Angelus Pacis (da incontri con l’Anima: soprano Dora Carofiglio), How Long (da incontri con l’Anima: soprano Nuria Rial), Aurea Carmina (coro dell’Accademia di Santa Cecilia, baritono Simone Alaimo), Preghiera della Sera (da Tempus Fugit: soprano Luisa Cottifogli), Lamentazioni di Geremia (controtenore Giuseppe Zambon). Italia, 2006, col., 20’.
«Esso appare, non appena si entra, violento, e vi sbalordisce di colpo con il terrificante incubo di un calvario. È come il tifone di un’arte sfrenata che passa e vi trascina.» La pala di Isenheim (1518), ora nel Museo di Unterlinden a Colmar, opera del grande pittore Mathias Gruenewald, appare e scompare in questo racconto in movimento come una intermittenza impazzita dell’occhio che, accecato, offusca lo sguardo e cattura la preda. Schegge di un polittico che sillabano una teoria del dolore, e della felicità che cade. (Girato a partire da una antologia di testi a cura di Giovanni Reale).
Modalità d’ingresso:
Cinetessera annuale: € 3,00, valida anche per le proiezioni all’Area Metropolis 2.0
Biglietto d’ingresso: € 5,00
Spettacoli delle h 15 e h 17 feriali e h 15 festivi: € 3,00
Biglietti in prevendita: € 6,00 (più diritti di prevendita)
Carnet valido per 8 spettacoli a scelta (esclusi gli spettacoli in prevendita): € 35,00
I tesserini delle Università sono validi come Cinetessera 2009
Info per il pubblico:
www.cinetecamilano.it - 02.7740.6316 (a partire da 30’ prima dell’inizio del primo spettacolo di ogni giorno)
www.provincia.milano.it/cultura - 02.7740.6300
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