FRANCESCA di Bobby Paunescu al cinema dal 20 novembre

FRANCESCA è l’unico film rumeno presentato quest’anno alla Biennale, opening film di Orizzonti, e racconta la vicenda di una giovane maestra d’asilo che sogna e progetta un trasferimento in Italia, obiettivo che persegue con determinazione e contro il parere di chi ritiene che l’Italia sia un paese nel quale i rumeni sono maltrattati o comunque vittima di pregiudizi. Un film sulla crisi di identità dei paesi ex-comunisti che offre un inedito, ed inverso, angolo visuale regalando per una volta il punto di vista dei rumeni sugli italiani.

Sinossi: Francesca è una giovane maestra d’asilo che sogna di emigrare in Italia. Alla ricerca di una vita migliore, Francesca è pronta ad affrontare qualsiasi ostacolo, anche i dubbi e le preoccupazioni delle persone a lei vicine. Il piano è che Mita, il suo ragazzo, la raggiunga in Italia appena concluso un affare in cui è coinvolto. Le cose però prendono una brutta piega, portando alla luce dolorose verità e nuovi punti di vista sulle priorità.

Note di regia: FRANCESCA è un film sulla crisi d’identità che attraversa la società contemporanea dei paesi ex-comunisti, una società che risente della mancanza di punti di riferimento e di valori. A partire da questa realtà, FRANCESCA punta i riflettori sulle scelte apparentemente immotivate che facciamo nel corso della nostra esistenza e sulle loro conseguenze sul destino delle persone che ci circondano, sulle proiezioni dei nostri ideali e sulla speranza di realizzare i nostri sogni attraverso gli altri. E’ un film che esplora le cose cui rinunciamo per inseguire il miraggio di una vita migliore e la ricerca di un proprio posto nel mondo. FRANCESCA è una storia attuale sulla famiglia, sulle relazioni, sul bisogno di fidarsi degli altri e sui rischi che questo comporta. Ed è anche uno specchio di questo mondo – violento, aggressivo e non sicuro. Lo spunto del film nasce da un drammatico fatto cronaca: il 30 Ottobre 2007 nei pressi della stazione ferroviaria di Tor di Quinto a Roma, una donna di 47 anni, Giovanna Reggiani, viene rapinata, violentata ed uccisa da Nicolae Romulus Mailat, cittadino romeno di 24 anni, con precedenti penali nel suo paese risalenti ad una reclusione nel carcere minorile già a 14 anni. Quando ho ricevuto la notizia ero a Bucarest, in uno studio televisivo dove era atteso anche il Presidente della Repubblica. Era chiaro che l’evento avrebbe avuto ripercussioni sulla popolazione romena residente in Italia, ovvero 1 milione e 400 mila persone. E fra questi – si stima – solo 3.000 sono gli individui a rischio, qualche volta attratti dal fatto che in Romania le leggi penali sono più rigide e la repressione contro il crimine è più dura. Ma quello che mi ha sconcertato è stata l’anarchia delle reazioni in entrambi i paesi: in Italia, dove si è scatenata una comprensibile e generalizzata caccia all’untore ed in Romania, dove il bisogno collettivo di lavarsi la coscienza si risolveva con l’associazione del crimine alla razza zingara di Mailat, che confermava il pregiudizio xenofobo e il falso ideologico di cui soffre buona parte della popolazione romena: i romeni sono buoni, gli zingari sono cattivi. L’ennesimo luogo comune. Sono cresciuto a Milano e considero l’Italia il mio luogo d’elezione ma in quel momento il mio mondo si era capovolto ed ho avvertito l’urgenza di una riflessione più approfondita sulle relazioni fra romeni ed italiani: un tema tabù nel contesto della diffusa tendenza anti-romena. Così ho cominciato le ricerche ed ho scoperto l’esistenza di Francesca Cabrini, la patrona degli emigranti, nata nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano e proclamata santa da papa Pio XII. Una suora che all’epoca dell’esodo di milioni di italiani in America aveva compiuto oltre 30 viaggi nel nuovo mondo per costruire orfanatrofi, scuole, ospedali. Una donna che lavorava per l’integrazione in un contesto in cui gli italiani erano vittime di pregiudizi e di intolleranza. Un personaggio emblematico da cui prende il titolo il film. In effetti l’Italia è diventata per i romeni quello che fu l’America per gli italiani alla fine del XIX secolo: il luogo dove tutto è possibile, la terra promessa, il sogno. Eppure FRANCESCA non è un film sull’emigrazione, piuttosto è un film sul suo presupposto: ovvero sulla crisi di identità tipica dei paesi ex comunisti che porta a cercare un “altrove”. Credo che il crollo di un sistema molto rigido come quello dittatoriale, con una scala di valori poco flessibile, comporti una conseguenza perdita di punti di riferimento. Ed è questo il contesto in cui Francesca decide di partire, anche se potrebbe continuare a lavorare nel suo paese. E’ il bisogno di cercare il proprio “ubi consistam”, un ruolo, una collocazione, una nuova identità. Ma il destino vuole che per quanto tutti avvertano Francesca dei rischi di ogni tipo che potrebbe correre in Italia, il pericolo arriva proprio da dove meno lo aspetta.

Bobby Păunescu – Regista, Sceneggiatore, Co-produttore

Bobby Păunescu è nato a Bucarest l’8 settembre 1974 ed ha passato la maggior parte della sua infanzia in Italia. È regista, sceneggiatore e produttore. Ha studiato management e marketing al Collegio Franklin di Lugano, in Svizzera, e nel 1988 si è laureato in management internazionale e marketing. Ha oltre dieci anni di esperienza nella stampa ed in televisione. Nel 2004 ha fondato, insieme a Cristi Puiu e Anca Puiu, la Mandragora Movies, una compagnia di produzione cinematografica. Nello stesso anno hanno prodotto Moartea domnului Lazarescu (La morte del signor Lazarescu) – sceneggiatura e regia di Cristi Puiu, uno dei film romeni di maggior successo vincitore del premio ‘Un certain regard’ al Festival di Cannes nel 2005 e più di 50 premi nei festival in cui è stato selezionato. Nel 2007 ha seguito i corsi di regia della scuola di cinematografia di Los Angeles, California. Il suo film d’esordio, il cortometraggio Dear D è stato molto apprezzato dalla critica. Francesca, nel quale recitano attori come Monica Birladeanu e Luminita Gheorghiu, rappresenta il suo debutto nel lungometraggio. Francesca è stato selezionato nella sezione ‘Orizzonti’, dedicata alle ultime tendenze cinematografiche, alla 66esima edizione del Festival di Venezia. Come produttore, nel 2009, ha in programma il terzo lungometraggio del regista Cristi Puiu – Aurora.

Info: www.fandango.it

Sito ufficiale: http://www.francescailfilm.com

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