Giancarlo Giannini: «Ho voluto girare un film non convenzionale»

Il grande attore presenta alla stampa “Ti ho cercata in tutti i necrologi”, in sala dal 30 Maggio.

«Molti anni fa mi è stata raccontata la storia di alcune battute di caccia che avvenivano segretamente in Africa. Si pagavano delle persone, probabilmente di colore, perché facessero le prede per dei cacciatori che si erano stancati delle bestie».
Comincia cosi Giancarlo Giannini parlando del film di cui è produttore, regista e attore. Una realtà ambigua, per molti versi terrificante, ha dato lo spunto alla storia di finzione che vede protagonista Nikita (Giannini). Sarà lui a fungersi preda per dei deliranti cacciatori, inizialmente per necessità – deve estinguere con loro un debito di poker – in seguito per un perverso piacere. A complicare la trama e a renderla ancora più intrigante, contribuisce l’incontro di Nikita con una giovane e bella donna interpretata da Silvia De Santis. Il personaggio, racconta la giovane attrice, «richiedeva sapessi recitare in presa diretta in inglese e che sapessi suonare il pianoforte. Ho avuto la fortuna di corrispondere a questi due requisiti fondamentali e alla prima lettura del copione ne sono stata molto colpita. Ho capito che sarebbe stato un ruolo difficile, avrei avuto una grande responsabilità recitando al fianco di Giancarlo Giannini e F. Murray Abraham».
Giannini prima che regista è attore e per la recitazione di questo film dice di aver puntato a una sorta di asincronia: «ho impostato un tipo di recitazione abbastanza curiosa, asincrona nel senso che non è tanto importante la battuta quanto piuttosto il suo sottotesto. Ci sono forme di asincronismo nel film, sia per la sceneggiatura che per la musica. Per esempio, nelle scene delle battute di caccia non ho voluto una musica che accompagnasse l’immagine visiva ma ho voluto se ne distaccasse».
Il titolo del film lascia trasparire una certa ironia, in contrasto alla drammaticità della vicenda. «Si tratta di una battuta del film, un’esclamazione di Nikita ironica e istintiva», spiega il regista.
Sulla preparazione di questo film Giannini racconta di aver disegnato una per una tutte le inquadrature, «ho lavorato tre mesi, non tanto per fare il famoso storyboard ma per cercare di capire. Quando devi disegnare le inquadrature, ti soffermi sul film, cerchi la scena finché non ti soddisfa».
«Sono consapevole sia un film difficile», dice Giannini, «ma è anche un film coraggioso, una sfida. E a me, piacciono le sfide».

Andrea De Stefani


Trailer de film:



29/05/2013

Intervista a cura di:


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