Trama
Un giovane senza nome gira per Atene consegnando pizze in una metropoli solitaria, piena di diseredati e senzatetto, scenario frenetico di vite al rallentatore, come la sua, che vive, pensa, lavoro lentamente in contrasto con tutto quello che lo circonda.
Solo una giovane tossicodipendente che lavora con lui sembra riuscire a scalfire la sua solitudine, insegnandogli l'amore, così come un venditore d'acqua, ex becchino, lo istruisce sulla morte. Tra parodia e ironia, una fiaba "noir" sulla solitudine, il silenzio e l'emarginazione del mondo moderno.
"...Per un regista, la città è lo scenario ideale per ambientarvi un dramma. La città degli "esclusi" o degli "esiliati" mi sembra ancora più interessante, perché custodisce ben nascosti i suoi segreti, e non si presta a sguardi superficiali. Se qualcuno vuole realmente vedere, si deve abbassare e scegliere un angolo quasi "etico" da cui riprendere le immagini. L'eroe del film, che letteralmente viene fuori dal nulla e alla fine vola di nuovo verso il nulla, è una persona perduta (angelo? rifiuto dalla comunità? principiante?) che attraversa silenziosamente la città come un "narratore silenzioso" o un "ascoltatore loquace". Si può anche pensare che tutto esista solo nella sua testa, al punto che arriviamo a domandarci se stiamo facendo il suo stesso sogno. Delivery è un film povero che parla di gente povera. I film di solito si vantano del proprio sfarzo, anche quando raccontano storie di povertà..."
Nikos Panayotopoulos |