| (27-08-2011) - Giornate degli Autori / IL MUNDIAL DIMENTICATO La vera incredibile storia dei Mondiali di Patagonia Un film di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni
Con l’amichevole partecipazione di: Roberto Baggio, Gary Lineker, João Havelange, Jorge Valdano e Darwin Pastorin
Durata: 95’/ Prodotto da: Daniele Mazzocca (Verdeoro) e Pier Andrea Nocella (Docksur Producciones) con la collaborazione di Rai Cinema, Rai Trade, CinecittàLuce, Nanof e con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema.
lunedì 5 settembre
Evento - ore 18.00 - Partita di calcio con personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo - La Pagoda (fronte Hotel des Bains – Lungomare Marconi 17 - Lido di Venezia) - ATTIVITA' STAMPA A BORDO CAMPO
Proiezione - ore 22.00 - La Pagoda (fronte Hotel des Bains – Lungomare Marconi 17 - Lido di Venezia). Cast e produzione presentano il film alle ore 21.30
Co-produzione italo-argentina, il film racconta le vicende del campionato Mondiale di Calcio del 1942, giocato in Patagonia e mai riconosciuto dagli organi ufficiali dello sport, rimasto per decenni avvolto nella leggenda senza che se ne conoscesse il vincitore. Con l’amichevole partecipazione di grandi campioni di calcio come Roberto Baggio e Gary Lineker e del Presidente Onorario della Fifa, João Havelange, il film parte dal recente ritrovamento di uno “scheletro con la macchina da presa” e le immagini perdute del Mondiale, in mezzo ai dinosauri fossili della Patagonia Argentina. Alle ore 18.00 presso La Pagoda del Lido di Venezia, sarà giocata una partita di calcio tra le rappresentative di personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo.
SINOSSI
Grazie a lunghi anni di paziente lavoro, muovendosi in una zona d’ombra della storia del calcio
e della Storia del XX° secolo, in bilico fra lo stile rigoroso del documentario e lo spirito del
cinema, il film racconta le vicende del campionato Mondiale di Calcio del 1942, mai riconosciuto
dagli organi ufficiali dello sport, rimasto per decenni avvolto nella leggenda senza che se
ne conoscesse il vincitore.
Il recente ritrovamento di uno “scheletro con la macchina da presa”, in mezzo ai dinosauri fossili
della Patagonia Argentina, fornisce la tessera mancante per ricomporre finalmente il mosaico
disperso del Mundial dimenticato.
“Il Mondiale del 1942 non figura in nessun libro di storia ma si giocò nella Patagonia Argentina.”
(Osvaldo Soriano. Pensare con i piedi. 1995)
Il film ricostruisce le fantomatiche vicende dei Mondiali di Calcio di Patagonia 1942, mai
riconosciuti dagli organi ufficiali dello sport e rimasti per decenni avvolti nella leggenda senza
che se ne conoscesse il vincitore.
Il campionato fu organizzato grazie all’accanito impegno del Conte Vladimir Otz, stravagante
e visionario mecenate illuminista di origini balcaniche, emigrato in Argentina negli anni ‘30.
La storia si apre con il ritrovamento di un misterioso scheletro con la macchina da presa
negli scavi paleontologici di Villa El Chocon, nella Patagonia Argentina. Le indagini svelano che
i resti umani appartengono a Guillermo Sandrini, cineoperatore argentino di origini italiane, ex
fotografo di matrimoni e inventore per hobby, ingaggiato per “filmare i Mondiali in modo memorabile
e rivoluzionario” (da una lettera del Conte Otz a Jules Rimet). La bobina contenuta nella
macchina da presa di Sandrini promette di svelare la verità sul risultato della finale del Mundial
dimenticato.
Girato tra Argentina, Italia, Inghilterra, Germania e Brasile, il film è un racconto corale condotto
nello stile di un documentario classico.
Il più esperto ricercatore sul tema, il giornalista argentino Sergio Levinsky, guida un’inchiesta
che attraversa l’America Latina e l’Europa, fino agli archivi di CinecittàLuce, dove sono
state trovate alcune delle sequenze inedite più significative.
Le suggestioni di archivi inediti e spettacolari e di una ricca documentazione (fotografie, giornali
locali, lettere, diari privati) si alternano a numerose interviste che coinvolgono sia i pochi testimoni
viventi delle vicende, sia grandi personalità della cultura e del calcio (Roberto Baggio,
Osvaldo Bayer, Titì Fernandez, Joao Havelange, Pierre Lanfranchi, Gary Lineker, Victor
Hugo Morales, Darwin Pastorin, Peter Tramp, Jorge Valdano).
Mentre il mondo civilizzato è ingoiato dalla ferocia della IIa Guerra Mondiale, dodici squadre
si sfidano per conquistare la Coppa Rimet, stranamente riapparsa in Patagonia nel 1942.
Formazioni composte da pochi giocatori professionisti mescolati a migranti di mezzo mondo,
operai e minatori, ingegneri ed ex cercatori d’oro, acrobati del circo e rivoluzionari in esilio, soldati
nazisti e indios mapuches.
Chi vinse il misterioso Mundial? Perchè da allora non se n’è più parlato?
NOTE DI REGIA
Abbiamo ricostruito una storia corale che combina con leggerezza l’universo di frontiera della
Patagonia anni ‘40, la tensione del racconto sportivo, un intreccio di personaggi mossi da
grandi passioni e sogni sproporzionati. Un’epopea anarchica e naif che prende i toni della
commedia giocando sulla reazione chimica tra il rigore della forma documentaria con cui sono
presentati gli eventi e il carattere anche surreale di vicende in cui la memoria sfuma nella leggenda.
Un racconto che si muove tra sport, letteratura e cinema, mirando a riflettere con
ironia sulla dialettica fra il calcio globalizzato e mercificato di oggi e la sua anima romantica e
universale – epica e sgangherata allo stesso tempo, trasversale a tutti i ceti e a tutte le nazioni.
26/08/2011
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