68. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

Programma

Regolamento

Giurie e premi

Eventi

Film e recensioni

Immagini



Photo © Ottavia Da Re

(26-08-2011) - La prima volta di Virna Lisi sul red carpet di Venezia

Per il Premio “Pietro Bianchi”, venerdì 9 Settembre al Lido alla 68. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia

Red carpet per Virna Lisi venerdì 9 Settembre a Venezia: nel giorno di Bellocchio, che ritira il Leone d’oro alla carriera dalle mani di Bernardo Bertolucci, i giornalisti consegnano a lei, infatti, al Palazzo del Cinema, il Premio “Pietro Bianchi” 2011 promosso tradizionalmente ogni anno a Venezia, in collaborazione con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e la Biennale. Il Premio, nel quale il Sngci invita come sempre il Direttore della Mostra Marco Müller e il Presidente della Biennale, Paolo Baratta, ad affiancare il Direttivo dei giornalisti per la consegna, è già andato ai più grandi maestri, e solo a tre grandi protagonisti del cinema italiano: Alberto Sordi, Nino Manfredi e Sofia Loren.

Per l’attrice, in oltre mezzo secolo di carriera e di successi, è il primo riconoscimento ufficiale sul palcoscenico della Mostra del Cinema dopo ben sei Nastri d’Argento, quattro David di Donatello e, per La Regina Margot, la Palma d’oro e il César in Francia. Un evento, il Bianchi, per il quale sarà festeggiata, con Cinecittà Luce, anche nello spazio istituzionale del cinema italiano alla Mostra.

Il Sngci è lieto di festeggiarla alla Mostra dove, tra i talenti più giovani, premia con il "Guglielmo Biraghi", sabato 3 Settembre, quest’anno per la prima volta anche con con il patrocinio del Ministero della Gioventù, Vinicio Marchioni, Chiara Francini, Francesco Montanari, Sarah Felberbaum, Giuseppe Di Leva.

Oltre cinquant’anni di una carriera iniziata da adolescente, tra cinema, teatro e fiction televisiva, in Italia e anche all'estero, il percorso professionale di Virna Lisi, nata a Jesi, inizia per caso a 15 anni, quando il cantante Giacomo Rondinella, amico di famiglia, decide di presentarla a un produttore. Nasce una stella ed è subito un crescendo di proposte: dai film partenopei, come E Napoli canta e Piccola santa a Le diciottenni (1955) di Mario Mattoli, remake di Ore 9: lezione di chimica, a La donna del giorno (1956) di Francesco Maselli, al teatro con Strehler, Antonioni e Luigi Squarzina, poi alla televisione che le offre i primi ruoli di spessore e il grande successo, la Lisi cresce nell’impegno professionale e nella popolartà diretta da registi come Daniele D'Anza, e Anton Giulio Majano, con sceneggiati e commedie come Orgoglio e pregiudizio (1957), I Masnadieri (1959), Ottocento(1960) e Il caso Maurizius (1961. In Francia recita nel Tulipano nero (1963), di Christian Jacque, con Alain Delon e approda, a sorpresa, a Hollywood (Come ammazzare vostra moglie, La 25ma ora), scoprendo presto, però –come ha raccontato spesso- che lavorare in America era un momento importante ma il suo posto era in Italia.

Negli anni Sessanta, tra molte pellicole popolari e d’autore (da Totò a Signore e signori di Pietro Germi e Le dolci signore di Luigi Zampa), la sua carriera passa anche attraverso il successo della pubblicità («Con quel sorriso può dire ciò che vuole») che vive, però, avendo sempre come priorità la famiglia (con Franco Pesci, sposato nel 1960 ha un figlio, Corrado, nato nel luglio del 1962, che le ha dato tre nipoti). Negli anni '70 altre grandi interpretazioni: da Al di là del bene e del male (1977) della Cavani (con cui le arriva il primo dei sei Nastri d'argento vinti) e in La cicala (1980) di Lattuada (con cui vince il suo primo David di Donatello, ne arrivera' un altro nel 1983 come attrice non protagonista per Sapore di mare) ma anche cone la moglie di un disilluso ma ancora appassionato Michel Serrault in Buon Natale... Buon Anno (1988) di Comencini. Parallelamente al cinema continua la sua carriera televisiva, anche con registi del cinema, come Dino Risi o Lattuada; e al nuovo grande successo poplare con fiction come E non se ne vogliono andare e E se poi se ne vanno?.

Nel 1994 torna trionfalmente al cinema impersonando Caterina De Medici, madre tenera e spietata donna di potere in La regina Margot di Patrice Chereau, con cui vince nel 1994 la Palma d’oro per la migliore attrice a Cannes e nel 1995, il César e il Nastro d'argento. «Mi piaceva fare la madre già quando avevo solo l’età per fare la figlia» - ha raccontato - «tanto che dovevano invecchiarmi col trucco, per rendermi credibile». Cristina Comencini la dirige in Va' dove ti porta il cuore nel 1996 e ne Il più bel giorno della mia vita nel 2002, entrambi con Margherita Buy, che spesso è stata considerata la sua erede. Tra gli altri, premi, nel 2009, il David alla carriera. L’ultimo successo popolare in tv è stato Caterina e le sue figlie. «La carriera mi ha dato molto. Sono una persona fortunata – ha detto in un'intervista - ma lo sono ancora di più perché ho avuto una famiglia alle spalle e ne ho creata un’altra, la mia. Ho sempre cercato di difendere ad ogni costo la mia privacy, di ritagliarmi uno spazio intimo, tutto personale. Nel mio lavoro cerco di dare il massimo, ma poi, spente le luci sul set, il mio unico desiderio è sempre stato quello di tornare a casa, da mio marito e da mio figlio. Non è una rinuncia se è qualcosa in cui credi». Una ricetta vincente, che l’ha resa davvero diversa da tutte le altre protagoniste della sua generazione.

26/08/2011

home news Ciak! Si gira... interviste festival schede film recensioni fotogallery vignette link scrivici ringraziamenti credits

Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Venezia n. 1514/05 del 28 luglio 2005
Copyright © www.quellicheilcinema.com. Tutti i diritti sui testi e sulle immagini sono riservati - All rights reserved.