| (02-09-2010) - Mario Martone porta a Venezia il Cilento con NOI CREDEVAMO Sarà presentato il 7 settembre alla 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica il film Noi Credevamo di Mario Martone.
La pellicola, ispirata ad alcune vicende storiche del risorgimento italiano e all’omonimo romanzo di Anna Banti, racconta le vite di tre giovani cilentani che decidono di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini.
Trama ufficiale: Tre ragazzi del sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l’unità d’Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche.
Attraverso una narrazione appassionata di alcuni degli eventi più intensi e drammatici di quel particolare periodo storico, il film delinea sapientemente i sentimenti e i valori dei giovani protagonisti del Cilento, rivelando il particolare amore del regista per questa splendida zona della Campania, ricca di storia, miti e tradizioni, in cui la natura si esprime maestosa attraverso incontaminate catene montuose e splendidi litorali marini.
I primi passi nel cinema di un’attrice cilentana doc
Accanto a un cast imponente (Tony Servillo, Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Renato Carpentieri, a cui si aggiungono Luca Zingaretti, Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Edoardo Winspeare, Luca Barbareschi, Fiona Shaw, e, tra gli altri, anche Michele Riondino),
il regista ha voluto inserire alcuni giovani attori cilentani DOC.
Maria Scorza deve la sua partecipazione al film proprio per le sue origini e per la padronanza del dialetto tipico di quelle zone. Co-protagonista del primo episodio nei panni di Rosa Tambasco, è la giovanissima moglie di Salvatore (Luigi Pisani) che assiste il marito nelle sue vicissitudini, proprio come facevano le donne di quell’epoca.
La giovane attrice rivela di essersi ispirata alle prozie e alle donne del suo paese per interpretare il ruolo, facendone propri la gestualità, il modo di parlare e i valori, regalando così un’immagine quanto mai veritiera della personalità tipica delle donne cilentane: umili, ma forti e fiere!
Il Cilento si impone dunque con l’intensità dei suoi valori e delle sue tradizioni e la bellezza dei suoi luoghi. Tra le location scelte per alcune scene del film, ricordiamo il paese fantasma di Roscigno Vecchia, San Mauro, Acciaroli e il Porto delle gatte di Santa Maria di Castellabate, che nella pellicola rappresenterà il porto di Salerno nel XIX secolo.
02/09/2010 |