| (27-08-2010) - 1960 di Gabriele Salvatores fuori concorso alla 67. Mostra "1960" di Gabriele Salvatores prodotto da Rai Cinema e Rai Teche verrà presentato Fuori Concorso alla 67esima Mostra Internazionale d'Arte cinematografica di Venezia domenica 5 settembre alle ore 15 in Sala Grande, e Lunedì 6 settembre alle ore 13,30 in replica in Sala Pasinetti. "1960" è stato scritto da Michele Astori, Massimo Fiocchi, Gabriele Salvatores. La voce narrante è di Giuseppe Cederna.
SINOSSI
Estate 1959. La voce di un adulto rievoca quei giorni, a quel tempo lui era solo un bambino del sud che non conosceva nulla. Il ricordo di quella estate è ancora vivo nella sua memoria: è stata l’ultima che ha trascorso con il fratello Rosario prima che partisse per il nord.
Dopo a tenere uniti i due fratelli sono le lettere che Rosario manda da Milano dove si è trasferito. Racconta della nuova vita, della libertà conquistata, degli amici, scrive di un mondo magico e fatato dove ognuno ottiene ciò che desidera. Milano appare come il paese dei balocchi, una specie di terra promessa. Ma sono quelle stesse lettere a mettere in allarme la famiglia: Rosario è cambiato, ha perfino dimenticato la promessa di matrimonio fatta a Rosalba, la ragazza del paese che lo ama e lo aspetta. Bisogna fare qualcosa e la famiglia parte per riportare il figlio a casa. Un lungo viaggio che li porterà ad attraversare l’Italia e scoprire un paese che sta cambiando trascinato dal boom economico. Il viaggio si trasforma in una specie di sogno scandito dalle meraviglie di Napoli e Roma, le Olimpiadi, La dolce vita di Fellini, la Rimini degli amori estivi. Ma la meta finale resta sempre l’incontro con Rosario che non si fa mai trovare. A Milano di lui non c’è traccia. E nella capitale del miracolo economico, scoprono la verità: Rosario fa l’operaio, lavora al traforo del Monte Bianco ed è un emigrato come tanti altri. Le sue lettere erano false, le aveva scritte al fratello più piccolo per nascondergli la durezza della vita quotidiana ed il dramma dell’emigrazione. Ma quelle bugie hanno permesso al protagonista di vivere l’anno più bello della sua vita, facendogli capire che le persone hanno il diritto di poter credere ai propri sogni.
L'intero racconto è affidato alle immagini delle Teche Rai.
"1960" - NOTE DI REGIA
"Eisenstein diceva che se si prende il primo piano di una vecchietta affacciata alla finestra che guarda verso la strada sottostante e dopo gli si monta il passaggio di un funerale, il viso della vecchietta apparirà triste. Ma se, dopo lo stesso primo piano, si monta il passaggio di un corteo di carnevale, la vecchietta sembrerà sorridere.
Il montaggio cinematografico può riscrivere o modificare radicalmente la storia di un film. Il montaggio delle immagini, in generale, può modificare o riscrivere anche la Storia degli anni che stiamo vivendo o abbiamo vissuto.
Partendo da queste riflessioni e usando esclusivamente immagini di repertorio delle Teche Rai, abbiamo provato a costruire una storia inventata con le immagini reali dei documentari, delle inchieste e della televisione del 1960.
Abbiamo scelto di raccontare l'anno 1960 attraverso lo sguardo di un bambino di 10 anni originario del sud d'Italia. La ricerca del fratello maggiore, partito per il nord in cerca di fortuna nell'anno del cosiddetto "boom economico" italiano, diventa la linea narrativa che ci conduce alla scoperta degli avvenimenti, dei sogni, delle illusioni di quell'anno di soli 50 anni fa. Più che un documentario sembra un film fatto di ricordi e di sogni.
Vorremmo ringraziare i giornalisti e gli operatori cinematografici che, con macchina da presa e pellicola, ci hanno fornito inconsapevolmente le loro immagini... A cui abbiamo cercato di dare nuova vita e nuovi significati. Immagini per altro bellissime, piene di attenzione, di originalità di sguardo e di rispetto. Non è un caso che il 1960 è stato anche un anno eccezionale per il Cinema italiano". - Gabriele Salvatores
27/08/2010
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