Photo © Victoria Cohen
| (24-08-2010) - LA COMMEDIA di Amos Poe fuori concorso a Venezia Il ritorno del capostipite del cinema indipendente americano
alla 67. Mostra
"La Commedia", il nuovo film prodotto e diretto da Amos Poe, uno dei protagonisti del movimento underground cinematografico della "No Wave Cinema" newyorkese e capostipite del cinema indipendente americano, sarà ultimato in tempo per la 67. Mostra. Il film sarà presentato in prima mondiale, Fuori concorso venerdì 3 settembre a mezzanotte in Sala Grande. Le letture dei versi di Dante all'interno del film sono recitate da Roberto Benigni (Paradiso) Alfonso Santagata (Inferno), Sandro Lombardi (Purgatorio). Loretta Mugnai è la raffigurazione metaforica di Beatrice Portinari; le musiche sono di Debbie Harry, Decay of Angels, Hayley Moss, Peter Gordon, Muchael Duclos, Brenda Elthon, Paraphilia, Dave Mitchell, Riccardo Moretti e Andres Nazrala.
La Commedia di Amos Poe si ispira per la maggior parte al capolavoro letterario di Dante Alighieri e a The Horse in Motion di Eadweard Muybridge, considerato da molti uno dei pionieri del cinema, per la rivoluzionaria scoperta della fotografia in movimento alla fine dell’Ottocento. L’idea chiave del film è quella di un viaggio in movimento: il viaggio delle nostre vite attraverso l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, tracciando uno schema di eventi. Amos e Dante sono due “viaggiatori” che si confrontano nel pieno di una crisi di mezz’età: “Nel mezzo del cammin di nostra vita | mi ritrovai per una selva oscura…”, come recita l’incipit dell’Inferno. La Commedia è concepito come un documento di “cinema-verità” sull’esilio di Poe in Italia e Francia, in particolar modo a Firenze. Si concentra innanzitutto sulla percezione del movimento nel cinema, pur mantenendo una “struttura narrativa” completamente soggettiva. Il film è composto da ventimila suddivise in tre sequenze cinematografiche (100 minuti, come i cento canti della Commedia) che richiamano il viaggio allegorico di Dante Alighieri alla ricerca di Beatrice attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso: una sorta di reinvenzione della Divina Commedia per il nostro tempo, settecento anni dopo il rivoluzionario capolavoro di Dante Alighieri. Poe sbozza sullo schermo un nuovo volgare, un “dolce stil novo”.
Il regista ha dichiarato: «Volevo girare un film, ed ero alla ricerca di un buon scrittore. Ho immediatamente pensato a Dante. "La Commedia" è cresciuta in modo organico a partire dalle mie letture della Divina Commedia, dal fascino evocato dalla riscoperta delle origini del cinema come flusso di immagini in movimento e come poesia, e grazie all'aiuto di migliaia di fan su Facebook. Mi auguro che lo spettatore sia rapito da ciò che accade sullo schermo e da ciò che verrà evocato in lui a livello emotivo. Credo che la magia del cinema stia proprio in questa interazione di universi narrativi, quello visivo e quello interiore».
Il film è una produzione d'avanguardia, che si fonda sull’ampio sostegno derivante dai social network quali YouTube, Facebook e Kickstarter, come impulso all’attività di produzione cinematografica di oggi, ed è stato prodotto dal suo stesso autore, in collaborazione con i produttori Elena Santamaria, Ben Bindra, JR Skola e Victoria Bousis.
Note biografiche:
Amos Poe (Tel Aviv, Israele, 1950) è considerato uno dei padri del cinema indipendente americano, nonché uno dei fondatori della corrente cinematografica denominata No Wave Cinema, assieme a Jim Jarmusch, Eric Mitchell, James Nares, John Lurie e Richard Kern. Ambasciatore di un cinema libero e innovativo, le cui maggiori influenze vanno ricercate nel cinema d’avanguardia, nei B-movies e nella Nouvelle Vague, Poe fa il suo esordio alla regia col documentario "Night Lunch" (1975), diretto assieme ad Ivan Kral. L’anno successivo realizza il documentario cult "The Blank Generation" (1976), considerato un vero e proprio manifesto del cinema punk, cronaca delle prime performance di grandi musicisti quali Patti Smith, Blondie, Ramones, Talking Heads, Heartbreakers. Nel 1976 scrive, dirige e produce Unmade Beds, dichiarato omaggio alla Nouvelle Vague e in particolare ad uno dei suoi film simbolo, "À bout de souffle" (1960) di Jean Luc Godard. Nel 1978 realizza "The Foreigner", con Eric Mitchell e Debbie Harry, opera tra le più rappresentative di tutto il No Wave Cinema. "Subway Riders" (1981) è il film che chiude la cosiddetta trilogia underground e rappresenta la prima opera a colori del regista americano. "Alphabet City" (1984) segna il passaggio al mainstream da parte di Poe, con un film che narra le vicende del pusher Johnny nella New York degli anni ’80. Da quel momento Poe si dedica anche alla regia di videoclip musicali (per artisti quali Run DMC, Animotion, Anthrax, Juice Newton, etc.) e alla scrittura di sceneggiature, tornando alla regia cinematografica solo nel 1990 con "Triple Bogey on a Par 5 Hole", deliziosa commedia dalle tinte noir interpretata ancora una volta da Eric Mitchell e presentata al Festival di Berlino. Nel 1994 dirige il film per la TV Dead Weekend, ispirato ai film di fantascienza di Ed Wood, e due anni dopo "Frogs for Snakes – Delitti d’autore" (1998). Nel 1999 inizia a insegnare cinema alla NYU/Tisch School of the Arts, mentre fra il 2002 e il 2003 torna al mondo della musica, sua grande passione, producendo e dirigendo "Steve Earle: Just An American Boy", ritratto a tutto tondo del poeta e cantautore di protesta statunitense.
Nel 2007 Amos Poe partecipa alla 64. Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia presentando nella sezione Orizzonti l’opera Empire II, ispirata a "Empire" (1964) di Andy Warhol. In "Empire II" Poe filma nell’arco di un anno la città di New York e l’Empire State Building dalla finestra del suo appartamento. Le immagini, velocizzate e compresse fino ad ottenere una durata complessiva di 180’, rappresentano un singolare affresco della grande mela, appassionato e molto suggestivo. Sempre nel 2007 Poe scrive la sceneggiatura di "The Guitar" di Amy Redford, presentato al Sundance Film Festival, e si dedica alla realizzazione del progetto www.pianospecs.com, piattaforma per filmmakers, designer e artisti. L’anno successivo, nel 2008, Poe torna alla Mostra di Venezia in veste di presidente di giuria della sezione Corto Cortissimo. Poe vive tra New York e Firenze. Attualmente sta lavorando allo sviluppo di progetti cinematografici da realizzare in Italia.
Per ulteriori informazioni
www.labiennale.org - www.labiennalechannel.org
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24/08/2010 |