67. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

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(20-07-2010) - La giuria di CONTROCAMPO ITALIANO

Valerio Mastandrea (presidente), Susanna Nicchiarelli, Dario Edoardo Viganò

La Giuria di Controcampo italiano - che giudicherà le opere di lungometraggio, al massimo 7, fiction e non fiction, di questa sezione, tutte in prima mondiale e proiettate in Sala Grande - è composta da Valerio Mastandrea (presidente), attore fra i più importanti e versatili del cinema italiano, vincitore quest'anno del David di Donatello come miglior attore per "La prima cosa bella" di Paolo Virzì; dalla regista Susanna Nicchiarelli, trionfatrice della prima edizione di Controcampo italiano nel 2009 con "Cosmonauta", opera prima che dopo la Mostra è stato presentata in oltre 30 festival cinematografici aggiudicandosi una decina di riconoscimenti in Italia e all'estero; dal presidente dell'Ente dello Spettacolo e direttore della "Rivista del cinematografo" Dario Edoardo Viganò. La Giuria assegnerà senza possibilità di ex-aequo il premio Controcampo italiano. Al regista vincitore, Kodak offrirà un premio del valore di 40.000 euro in pellicola cinematografica negativa nei formati 35 o 16mm (a discrezione del vincitore), che gli permetterà di girare un altro lungometraggio.

Note biografiche dei giurati

Valerio Mastandrea

Nato nel 1972 a Roma, è cresciuto professionalmente nel cinema indipendente e nei più grandi teatri italiani. Impostosi all'Italia degli anni '90, grazie alla sua trivialità giocosa, è diventato un attore versatile e uno dei più richiesti del nostro cinema. Dopo aver debuttato in teatro nel 1993, approda, quasi per caso, alla carriera cinematografica con Ladri di cinema (1994), diretto da Piero Natoli. Ha raggiunto la notorietà attraverso il cinema grazie a film come Palermo-Milano solo andata (1995) di Claudio Fragasso e Cresceranno i carciofi a Mimongo (1996) di Fulvio Ottaviano. Nel 1997, per la sua interpretazione in Tutti giù per terra del regista Davide Ferrario, riceve la Grolla d'Oro e il Pardo d'oro al Festival di Locarno come miglior attore protagonista. Tra il 1998 e il 1999 ottiene un ottimo riscontro di pubblico grazie all'interpretazione di Rugantino nell'omonima commedia musicale di Garinei e Giovannini, che viene replicata per due stagioni consecutive ogni sera con il tutto esaurito. Continua a fare cinema d'autore con Viola bacia tutti (1998) di Giovanni Veronesi; Velocità Massima (2002) di Daniele Vicari, per il cui ruolo ottiene il Premio Pasolini Pigneto come miglior attore e l'Annecy Cinema Italien. L'odore della notte (1998) di Claudio Caligari; Lavorare con lentezza (2004) di Guido Chiesa, in concorso a Venezia, e Il siero delle vanità (2004) di Alex Infascelli, solo per citarne alcuni. Nel 2005 esordisce alla regia con il cortometraggio Trevirgolaottantasette, su una sceneggiatura di Daniele Vicari e dello stesso Mastandrea. Il cortometraggio presentato alla 62. Mostra del Cinema nella sezione Corto Cortissimo ha vinto il Nastro D'Argento come miglior cortometraggio del 2005 e la prima edizione del Concorso per Cortometraggi RDC Awards 2005, nell'ambito della nona edizione del Festival del Cinema Spirituale Tertio Millennio. Nel 2005 porta a teatro con un monologo comico scritto e diretto da Mattia Torre e torna contemporaneamente sul grande schermo con L'orizzonte degli eventi di Daniele Vicari, Nessun messaggio in segreteria di Luca Miniero, Paolo Genovese, N (Io e Napoleone) di Paolo Virzì e Last Minute Marocco di Francesco Falaschi. Dopo l'insolito ruolo ne Il caimano (2006) di Nanni Moretti, interpreta una serie di ruoli adatti alla sua aria un po' disillusa, come quello del filosofo Franz in Notturno bus (2007) di Davide Marengo, o il chitarrista Stefano in Non pensarci (2007) di Gianni Zanasi, che gli vale le Nomination Miglior Attore per il Nastro d'Argento 2008 e per il David di Donatello 2009, il sindacalista Giorgio in Tutta la vita davanti (2008) di Paolo Virzì, e il tormentato Antonio in Un giorno perfetto (2008) di Ferzan Ozpetek, in concorso a Venezia. Nello stesso anno è protagonista del film Non pensarci, nel ruolo del musicista Stefano Nardini per la regia di Gianni Zanasi. Nel 2009 torna a ricoprire lo stesso ruolo nel serial tratto dal film, in onda sul canale satellitare Fox, ed è il protagonista di Giulia non esce la sera di Giuseppe Piccioni e Good Morning Aman di Claudio Noce. Nel 2010 è il figlio della protagonista Anna, interpretata da Stefania Sandrelli, nel film di Paolo Virzì La prima cosa bella, per il quale vince il David di Donatello come miglior attore. Sempre nello stesso anno esce nelle sale italiane il musical di Rob Marshall Nine, produzione hollywoodiana con Daniel Day-Lewis, Nicole Kidman e Penélope Cruz, nella quale recita nel ruolo di De Rossi. Quest'anno oltre al David di Donatello ha ottenuto due candidature ai Nastri d'Argento per La prima cosa bella e Good Morning Aman e si è aggiudicato il premio speciale della giuria del Premio Sesterzio per la poliedricità della sua arte.

Susanna Nicchiarelli
Susanna Nicchiarelli, regista, sceneggiatrice e attrice nata a Roma nel 1975, si laurea in Filosofia a La Sapienza per poi proseguire gli studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha conseguito successivamente un diploma al corso di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma. Ha girato diversi cortometraggi: La Madonna nel frigorifero nel 2002, Il linguaggio dell'amore nel 2004 e Giovanna Z. Una storia d'amore nel 2005. Si confronta anche con l'animazione nel 2009 con Sputnik 5, cronaca delle imprese spaziali di un eterogeneo gruppo di animali, cavie da laboratorio sovietiche, vincitore del Nastro d'Argento per il miglior corto di animazioni. Al suo attivo anche un mediometraggio girato nel 2004, Uomini e zanzare. Tre i documentari: Ca Cri Do Bo - I Diari della Sacher nel 2001, Il terzo occhio nel 2003 e L'ultima sentinella nel 2009. Nel 2006 si occupa della realizzazione del backstage de Il caimano di Nanni Moretti. Il lungometraggio d'esordio, Cosmonauta è stato presentato alla Mostra di Venezia nel 2009 in cui l'autrice si ritaglia anche un ruolo da interprete. Il film ha ottenuto un grande consenso di pubblico e critica, e si è aggiudicata a Venezia il premio come miglior film della sezione Controcampo italiano, e successivamente ha ottenuto la candidatura per la miglior regista esordiente ai Nastri d'Argento e una ai David di Donatello. Cosmonauta dopo la presentazione veneziana è stato presentato in oltre 30 festival internazionali. In Italia ha vinto inoltre il Ciak d'oro per la migliore opera prima ed il Premio Mario Verdone al Festival di Lecce. Grande successo ha riscosso inoltre a Mosca, Pechino e Tokio in occasione delle rassegne sul cinema italiano all'estero.

Dario Edoardo Vigano
Dario Edoardo Viganò, (Rio De Janeiro - Brasile 1962). Dottorato in Storia e critica del cinema, insegna Semiologia del cinema e degli audiovisivi e Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico presso la "LUISS Guido Carli" di Roma, dove è anche membro del Comitato direttivo del Centre for Media and Communication Studies. E' inoltre professore ordinario di comunicazione presso l'Università Lateranense, dove è anche Preside. Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Direttore Responsabile della Rivista del Cinematografo, Presidente e direttore artistico di Tertio Millennio Film Fest. Inoltre dirige la collana editoriale Frames in cui confluiscono sia studi di carattere segnatamente scientifico, sia lavori di alta divulgazione. Ha svolto lezioni di Semiologia del cinema e degli audiovisivi nelle università di Guadalajara, di Rio de Janeiro e di Buenos Aires. È membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia e Membro della Sottocommissione per il Riconoscimento dell'Interesse Culturale (sezione Lungometraggio) del MIBAC. Autore di molti studi dedicati all'analisi del rapporto tra i media ed il mondo cattolico, con particolare attenzione al cinema. Tra i suoi libri si ricordano: Essere. Parola. Immagine. Percorsi del cinema biblico (Torino 2000), pubblicato con Daniela Iannotta; Sentieri della comunicazione. Storia e teorie (Soveria Mannelli 2003); Gesù e la macchina da presa. Dizionario ragionato del cinema cristologico (Roma 2005); con Ruggero Eugeni ha curato Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia, 3 voll. (Roma 2006); La musa impara a digitare, Lateran University Press (Roma 2009); Dizionario della Comunicazione, Carocci editore (Roma 2009); Il prete di celluloide. Nove sguardi d'autore, Cittadella Editrice (Assisi 2010), Hollywood sul Tevere. Anatomia di un fenomeno, con Stefano Della Casa (Milano 2010).

Per ulteriori informazioni
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