(27-08-2009) - A Citto Maselli il Premio Bianchi 2009, A Laura Chiatti il Premio Biraghi 2009 Il 3 Settembre la giornata per i Premi dei Giornalisti cinematografici
Va a Citto Maselli quest’anno il Premio Pietro Bianchi dei giornalisti cinematografici. Per Laura Chiatti, l’attrice rivelazione del 2009, è invece il Premio Biraghi destinato a partire dal 2001 (nel nome di uno straordinario talent scout come il critico che fu tra l’altro Direttore del festival di Taormina e della Mostra di Venezia) ad una “sorpresa” dell’anno tra le attrici e gli attori più giovani.
La consegna avrà luogo nel corso della Mostra Internazionale del cinema di Venezia il 3 Settembre, con una premiazione in Sala Grande per Citto Maselli, in occasione della prima veneziana di Le ombre rosse, il suo nuovo film in sala dal 4, e una festa per Laura Chiatti la sera (per inaugurare la Terrazza del Nastro Azzurro Club, di fronte al Casinò).
«Mi commuove pensare che sono passati 60 anni dalla mia prima volta a Venezia» commenta Maselli. «Al Lido ho debuttato nel 1949 con il documentario Bagnaia, paese italiano, poi ci sono tornato con sei film». «Sono onoratissimo e mi dà una grande emozione ricevere il Premio Bianchi soprattutto perché mi riporta al mio legame con uno dei pochi critici che si poteva considerare un intellettuale umanista. Bianchi era un umorista e un uomo coltissimo, mi ricordo le nostre splendide discussioni. Anche quando non si era d'accordo, da lui si imparava sempre qualcosa».
Omaggio nell’omaggio, proprio in occasione della consegna del Premio che i giornalisti cinematografici assegnano tradizionalmente ogni anno ad una personalità del cinema italiano (e ha premiato sino ad oggi i più grandi Maestri a partire da Mario Soldati nel 1978 e Cesare Zavattini nel 1979), il Sngci ha deciso di riproporre a Venezia uno dei suoi film meno visti e più interessanti proprio per il tema che si lega in qualche modo a Le ombre rosse: Lettera aperta a un giornale della sera del quale Maselli ammette per primo la liaison con il nuovo film: «C'è lo stesso meccanismo di autocritica che da militante di sinistra ho voluto consegnare anche al cinema. Anche se» aggiunge sorridendo «ho anche un po' di trepidazione per il parallelo tra due film comunque legati a momenti storici e personali così diversi....».
Sarà possibile rivedere Lettera aperta a un giornale della sera, prima della proiezione di Le ombre rosse, nella stessa giornata del 3 Settembre, alle 9 del mattino in Sala Pasinetti: la proiezione anticipa ovviamente, d’intesa con la Mostra quella del nuovo film. La consegna del Premio Bianchi a Maselli è prevista sempre il 3 Settembre alle 14.30 in Sala Grande in occasione della proiezione del nuovo film.
Francesco Maselli
Nato il 9 dicembre 1930 a Roma, Francesco Maselli, si è diplomato nel 1949 al Centro Sperimentale di Cinematografia dov’è stato assistente di Luigi Chiarini, lavorando alle sceneggiature di alcuni film, tanto per cominciare, di Michelangelo Antonioni. Il suo esordio alla regia con i documentari, poi, nel 1953, ha girato, insieme a Cesare Zavattini, Storia di Caterina (un episodio di Amori in città) e due anni dopo ha firmato il suo primo film, Gli sbandati. Maselli, nella sua lunga carriera sempre militante ha esplorato e reinterpretato i generi, guardando sempre con realismo e al di là delle maschere alle contraddizioni della società italiana.
Tra i suoi film più famosi: Gli indifferenti, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia; Fai in fretta ad uccidermi...ho freddo del 1968; Ruba al prossimo tuo (1969); Lettera aperta a un giornale della sera del 1970 e Il sospetto (1975). Nel 1986 con Storia d'amore si aggiudica il Premio Speciale della Giuria al Festival di Venezia e il premio per la migliore interpretazione femminile, assegnato a Valeria Golino.
Fra gli altri film diretti Codice privato (1988); Il segreto e l'alba, con Nastassja Kinski; Cronache del Terzo Millennio (2005) e nel 2007 Civico Zero con Ornella Muti.
Nel nuovo film, Le ombre rosse, attraverso le contraddizioni e le crisi della sinistra, Maselli vuol mettere in luce anche la sua difficoltà a dialogare con le generazioni più giovani, quelle che, dice «ho imparato a conoscere nei circoli del partito. Hanno grandi entusiasmi e passioni, si buttano nel volontariato, ma vivono in condizioni difficilissime di precariato, disperati e senza protezioni».
Gli anni luce ai quali avrebbe dovuto riferirsi il titolo in una prima versione «indicavano l'enorme distanza tra la realtà e i politici. Un distacco difficile da colmare». Lo sguardo però è anche all'indietro: «E il film» dice Maselli «è dedicato al mio amico Sandro Curzi, che ho avuto il piacere di introdurre alla politica, come ho fatto con Luciana Castellina».
Laura Chiatti
A Venezia arriva il 2, nel cast di Baària, titolo inaugurale della 66.ma Mostra, ma in realtà la Mostra per Laura Chiatti è soprattutto l’occasione di una festa nella festa: va a lei, infatti il Premio Guglielmo Biraghi 2009, assegnato dal SNGCI ogni anno, a partire dal 2001, alle “rivelazioni” del cinema italiano. L’attrice, protagonista del nuovo film di Carlo Verdone Io, lei e Lara, è appena volata anche sul set internazionale di Milano Somewhere, diretta da Sofia Coppola, accanto a star come Benicio Del Toro e Stephen Dorff. Il 2009, quindi, le offre ancora un’occasione importante, dopo ben tre film usciti in sala: Il caso dell'infedele Klara di Roberto Faenza, Gli amici del Bar Margherita di Pupi Avati, Iago di Volfango De Biasi e appunto Baària di Tornatore, in sala dal 25 settembre. In realtà il cinema ha “rivelato” da tempo la Chiatti: dal successo arrivato nel 2006 con L’amico di famiglia di Paolo Sorrentino, il suo percorso non si è mai fermato, anche se inizialmente il suo sogno era cantare. Nata a Castiglione del Lago, vicino a Perugia, nel 1982, Laura infatti inizia a studiare canto all’età di 11 anni, partecipando nel 1996 ad un concorso su scale regionale, che però vince non nella categoria cantanti ma per la sua bellezza, diventando Miss Teen-ager Europa. La sua passione resta comunque la musica e incide anche due dischi in inglese, ma il mondo della recitazione la chiama nel 1997 per il teen-movie Laura non c'è di Antonio Bonifacio, interpretato con il cantante Nek. Lo stesso anno, approda anche sul piccolo schermo nella soap Un posto al sole, alla quale seguono, negli anni, Compagni di scuola (2001), che raccoglie nuovi volti che poi si affermeranno al cinema come Riccardo Scamarcio, Brando De Sica e Cristiana Capotondi, Padri e Carabinieri (2002), Diritto di difesa, Don Matteo 4 e Incantesimo 7 (2004). Al cinema, nel 1999 inizia con Mariano Laurenti, che la sceglie per Pazzo d'amore, poi per Vacanze sulla neve. Nel 2004 gira Mai + come prima di Giacomo Campiotti (che vince a Saint-Vincent la ‘Grolla d’oro al cinema per l’innovazione’) e Passo a due di Andrea Barzini, in cui mostra anche le sue doti di ballerina, danzando insieme a Kledi Kadiu. La svolta decisiva però è nel 2005, grazie a Paolo Sorrentino e al ruolo di Rosalba ne L’amico di famiglia, accanto a Giacomo Rizzo e Fabrizio Bentivoglio. Per questa interpretazione, viene candidata come migliore attrice protagonista ai Nastri d’Argento 2007 (stesso anno in cui riceve il Premio del pubblico ‘Diamanti al Cinema’). Il film partecipa in concorso al 59.mo Festival di Cannes e Laura diventa così un volto popolare, che il pubblico riconosce anche nel film di Francesca Comencini A casa nostra (in gara alla prima edizione del Festival Internazionale del cinema di Roma). Nel 2007 interpreta invece la fidanzata di Marco Baldini (Elio Germano) ne Il mattino ha l'oro in bocca di Francesco Patierno, alle prese con vizi e gioco d’azzardo, mentre fa battere i cuori degli adolescenti in Ho voglia di te di Luis Prieto, tratto dall’omonimo libro di Federico Moccia, sequel di Tre metri sopra il cielo, in cui conquista il ‘bello e tenebroso’ Step-Riccardo Scamarcio. Nello stesso anno, inoltre, torna in televisione nella fiction Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu di Marco Turco, accanto a Claudio Santamaria. Sul grande schermo, è una Desdemona contemporanea in Iago di Volfango De Biasi, oggetto del desiderio di Nicolas Vaporidis, così come scatena l’ossessiva gelosia di Claudio Santamaria ne Il caso dell'infedele Klara di Roberto Faenza, ispirato al romanzo di Michal Viewegh, in cui l’attrice è anche in veste di cantante in ‘Don’t leave me cold’ dei Megahertz (entrata nella cinquina dei Nastri d’Argento 2009 nella categoria ‘canzone originale’). Infine, ha indossato abiti anni '50 nel corale Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati, in cui è un’entraineuse che fa innamorare Bep-Neri Marcorè e come vedremo nel gennaio 2010, metterà in crisi persino un sacerdote, missionario in Africa, in Io, loro e Lara di Carlo Verdone, «una commedia insieme seria e divertente che si trasforma» come ha spiegato Verdone «in una pellicola corale con al centro lei, perno di tutta la vicenda».
IL SNGCI ALLA MOSTRA
Oltre al Premio Bianchi e al Premio Biraghi il SNGCI promuove al Lido molte iniziative: nei prossimi giorni il calendario degli appuntamenti divisi tra lo spazio del Cinema Italiano con le sigle istituzionali presenti all’Hotel Excelsior e il Nastro Azzurro Club.
Da ricordare, intanto, che il giorno 4 alle 11 in Sala Pasinetti il SNGCI promuove alle 11 con il MiBAC e naturalmente la Mostra del Cinema e la Biennale la proiezione evento di Katyn in onore del maestro Andrzej Wajda al quale è stato assegnato quest’anno il Nastro d’Argento europeo del ventennale.
27/08/2009 |