66. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

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Steve McQueen, vincitore del 2008, premiato da Isabelle Huppert - foto © Ottavia Da Re

(26-08-2009) - GUCCI GROUP ANNUNCIA I CANDIDATI

il fotografo Yann Arthus-Bertrand per la regia di “Home”
il giornalista Mark Boal per la sceneggiatura di “The Hurt Locker”
la fotografa e video artista Shirin Neshat per la regia di “Women Without Men”
la video artista Pipilotti Rist per la regia di “Pepperminta”

La quarta edizione del Gucci Group Award si terrà durante la 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il 7 settembre 2009.
Gucci Group ha reso noto oggi che i candidati alla quarta edizione del Gucci Group Award sono il fotografo Yann Arthus-Bertrand, il giornalista Mark Boal, la fotografa e video artista Shirin Neshat, la video artista Pipilotti Rist. La premiazione del vincitore avverrà durante la 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia a Palazzo Grassi, il 7 settembre 2009.
Ogni anno, il Gucci Group Award viene assegnato a un artista affermato a livello internazionale che negli ultimi 18 mesi si sia distinto nel cinema nel ruolo di regista, attore, sceneggiatore, scenografo o costumista. La Giuria include sempre personalità di spicco del mondo dell’ arte e della cultura. Ciascun giurato presenta un candidato e, insieme, tutti i membri della Giuria decidono il vincitore.
I membri della Giuria dell’edizione 2009 sono: la regista, attrice e sceneggiatrice Zoe Cassavetes, l’attrice Patricia Clarkson, il fotografo di fama internazionale Mario Testino, la giornalista e opinion leader internazionale Ingrid Sischy e il Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Marco Müller.
I vincitori del Gucci Group Award premiati nelle scorse edizioni sono l’artista britannico Steve McQueen per la regia di “Hunger” (2008), l’artista americano Julian Schnabel per il suo terzo film in qualità di regista “Lo scafandro e la farfalla” (2007) e il musicista australiano Nick Cave per la sceneggiatura di “The Proposition” (2006).
“Coerentemente con il nostro DNA, il Gucci Group Award riconosce il genio creativo e poliedrico” ha detto Robert Polet, Presidente e Amministratore Delegato di Gucci Group “I vincitori delle precedenti edizioni ne sono un esempio concreto”.
Il vincitore della quarta edizione del Gucci Group Award sarà annunciato il 7 settembre 2009 durante la cerimonia a Palazzo Grassi, a Venezia, alle 19.00.

PROFILO DEI CANDIDATI
Nato a Parigi, Yann Arthus-Bertrand è probabilmente il fotografo aereo più conosciuto al mondo. Nel 1991, Arthus-Bertrand ha creato Altitude, la prima agenzia fotografica specializzata nella fotografia aerea. Negli anni ‘90, con il patrocinio dell’ UNESCO, ha intrapreso il suo progetto più ambizioso, quello di creare l’immagine del profilo della terra vista dall’alto. L’obiettivo di Arthus-Bertrand è quello di creare una collezione di immagini della terra e dei suoi diversi ambienti per le generazioni presenti e future. La sua significativa opera fotografica “Earth From Above”, frutto del tentativo decennale di fotografare tutti i panorami terresti dal cielo, da elicotteri, mongolfiere, o qualsiasi altro mezzo volante, ha venduto in tutto il mondo più di 3 milioni di copie. Questo progetto ha condotto alla realizzazione del film Home, che raccoglie suggestive immagini aeree filmate in 54 paesi del mondo. Il film è stato distribuito in più di 87 paesi durante la Giornata Mondiale per l'Ambiente (5 giugno 2009) nei cinema, in televisione, in DVD e su internet. Home ha lo scopo di sensibilizzare il mondo ai problemi dell'ambiente. I suoi lavori appaiono su riviste del calibro di National Geographic, Life, GEO, e Sierra Magazine. Inoltre è presidente di GoodPlanet.org, un’associazione senza fini di lucro che promuove lo sviluppo sostenibile.
Mark Boal è nato e cresciuto a New York. Si è laureato con lode in Filosofia presso l’Oberlin College prima di iniziare la carriera come giornalista d’inchiesta e scrittore a partire da storie reali. Una serie di articoli per il Village Voice sulla crescita della sorveglianza in America gli è valsa una posizione di rilievo, a soli 25 anni, presso la testata alternativa che gli ha affidato la sua rubrica settimanale “The Monitor”. In seguito Boal si è occupato di politica, tecnologia, crimine, cultura giovanile e del mondo della droga in articoli per svariate testate americane come Rolling Stone, Brill’s Content, Mother Jones, The New York Observer e Playboy. Al momento scrive come freelance per Playboy. Nel 2003 ha scritto “Death and Dishonor,” la storia vera di un veterano di guerra che va alla ricerca del suo figlio perduto, vicenda alla base di “In the Valley of Elah”, seguito di “Crash” del regista Paul Haggis. Nel 2004, Boal ha trascorso due settimane a Baghdad, sul fronte con i membri dell’unità Explosive Ordnance Disposal (E.O.D.). Sulla base di questo reportage ha scritto la sceneggiatura di “The Hurt Locker.”
Shirin Neshat è una fotografa e artista cinematografica Iraniana. Neshat arriva per la prima volta negli Stati Uniti come studentessa nel 1974. Rimane lontana dall’Iran per tutto il periodo della rivoluzione fino al suo ritorno nel 1990. Questo viaggio e le visite seguenti hanno catalizzato le sue ricerche sull’occidentalizzazione, l’Islam, la condizione femminile, il martirio e la censura, mantenendo come sfondo il suo paese natale. Le sue austere ma sensazionali fotografie in bianco e nero “Women of Allah” raffigurano donne (spesso lei stessa) che vestono il chador, hanno tatuaggi Farsi e impugnano armi, le hanno conferito il plauso internazionale. Neshat ha fatto seguito a questo successo con una serie di installazioni video e film che sono per lo più montati su due schermi in uno spazio chiuso, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza audio-visiva. Riguardanti solo marginalmente la rivoluzione, queste storie metaforiche, non convenzionali e formative utilizzano riferimenti all’Oriente, all’Islam e ad altri archetipi nell’indagare le dinamiche del potere, l’isolamento, le forze sociali, la storia autobiografica e l’esilio. Attraverso il suo lavoro, Neshat non solo ridefinisce i confini critici della sua arte ma aumenta la capacità dello spettatore nel valutare idee universalmente riconosciute.
Pipilotti Rist è un’artista svizzera che crea coloratissimi filmati su più schermi che, spesso attraverso il ritmo e il fascino di un video pop, hanno segnato la nascita di una nuova forma di arte interdisciplinare. Con il lavoro “Ever Is Over All”, presentato alla Biennale di Venezia nel 1997 (con cui ha vinto il “Premio 2000”), in cui mostra una ragazza con portamento da principessa che spensieratamente fa a pezzi i finestrini di un’auto. Rist inventa nuovi scenari per la poesia, l’identità femminile e i suoi tradizionali generi ritrattistici. L’alta competenza tecnologica che le viene riconosciuta è riflessa nel suo lavoro fin dagli ultimi anni ’80: è incorporata in forme d’arte quali cinema, musica, scultura e performance visive, lavori che hanno permesso a Rist di affermarsi come una delle più conosciute artiste contemporanee di video.

26/08/2009

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Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
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