(23-07-2009) - La Giuria per "Venezia Opera Prima" Haile Gerima (presidente) affiancato da Ramin Bahrani, Gianni Di Gregorio, Antoine Fuqua e Sam Taylor Wood nella Giuria del Premio Venezia Opera Prima
Sono stati definiti i componenti della Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima della 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2–12 settembre 2009), presieduta – come già annunciato in precedenza – dal regista etiope (e statunitense) Haile Gerima, figura guida del cinema africano e "padre fondatore" di quello indipendente afro-americano, autore del film africano più premiato nella storia, Teza, Premio Speciale della Giuria all’ultima Mostra di Venezia.
Affiancheranno il maestro Gerima nella Giuria del Premio Venezia Opera Prima: il cineasta di origini iraniane (ma nato e cresciuto negli Usa) Ramin Bahrani, autore del film rivelazione della sezione Orizzonti della scorsa Mostra di Venezia, Goodbye Solo, vincitore del premio Fipresci; il regista e sceneggiatore italiano Gianni Di Gregorio, trionfatore lo scorso anno a Venezia del Premio Opera Prima con Pranzo di Ferragosto; il regista statunitense Antoine Fuqua, già protagonista alla Mostra nel 2001 con Training Day; l’artista britannico Sam Taylor Wood, uno dei massimi esponenti della “New British Art”, e vincitore del premio come migliore artista esordiente alla Biennale Arte del 1997.
La 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 - 12 settembre 2009) è diretta da Marco Müller e organizzata dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta.
La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex-aequo, fra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni della Mostra, il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima (Luigi De Laurentiis), nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.
Negli ultimi anni si sono aggiudicati il Premio: Viaggio alla Mecca (Le grand voyage) di Ismael Ferroukhi (2004), 13 - Tzameti di Gela Babluani (2005), Khadak di Peter Brosens e Jessica Woodworth (2006), La zona di Rodrigo Plá (2007), Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio (2008).
Note biografiche
Haile Gerima - Presidente (regista – Etiopia/Stati Uniti)
Nato il 4 marzo 1946 a Gondar, Etiopia, quarto di dieci figli. La madre era una maestra di scuola, il padre uno scrittore e produttore teatrale. Da ragazzo Gerima ha studiato recitazione nella troupe teatrale del padre, specializzata in opere storiche della cultura tradizionale etiope. Nel 1967 Gerima è negli USA per studiare teatro alla Chicago's Godman School of Drama, ma si rende presto conto che le commedie che vede mancano tutte di una presenza nera, oppure la prevedono in ruoli subordinati. “A Chicago il teatro è tutto bianco, tutti i ruoli sono per i bianchi”. Nel 1969 si sposta all’Università di California (UCLA), la prestigiosa scuola di cinema di Los Angeles. È preso dall’influenza del Black Power Movement che nasce a quell’epoca. “È stato per me il periodo migliore per venire in America, il Movimento nero mi ha fatto uscire dalla mia sottomessa posizione coloniale. Da allora ho sviluppato il tema del ritorno, del viaggio, tutti i miei film sono sul ritorno. Ho un grosso debito verso quel periodo della storia afroamericana”. I suoi primi lavori sono tutti prodotti durante i suoi primi anni all’UCLA. Nel 1971 realizza il suo primo film Hour Glass e l’anno seguente Child of Resistance.
Nel 1976 ritorna in Africa per girare Harvest: 3000 Years, in cui denuncia le condizioni di vita feudali dei contadini etiopi, che ottiene il Gran Premio della Giuria / Pardo d’argento a Locarno e che trent’anni dopo, nel 2006, viene presentato nella versione restaurata da Martin Scorsese nella sezione Cannes Classics. Sempre nel 1976, inizia l’insegnamento alla Howard University (Dipartimento Radio Televisione e Cinema) di Washington, la più grande università afroamericana degli USA, dove per tanti anni e ancora oggi lascia la sua impronta su molti giovani filmmakers, nel segno dell’esplorazione di storie di diaspora africana dal punto di vista africano, correttivo delle storie di schiavitù e delle storie di gente nera come raccontati dal cinema hollywoodiano e commerciale. Dopo aver realizzato il documentario Wilmington, Gerima, nel tentativo di porre rimedio al disequilibrio nel sistema di distribuzione, fonda nel 1982 la Mypheduh Films (MFI), che distribuisce i suoi film successivi (Ashes and Embers, After Winter: Sterling Brown, Sankofa, Imperfect Journey e Adwa) e quelli di altri cineasti afroamericani o di origine africana. Con lo stesso intento, nel 1996 Gerima apre anche il Sankofa Video Bookstore. L’autoproduzione e l’autodistribuzione fanno di Gerima un vero regista indipendente e militante: in questo modo ha potuto mantenere il controllo sul contenuto dei suoi film senza cedere a formule dettate da Hollywood. E’ del 2008 il capolavoro Teza, Premio Speciale della Giuria alla Mostra di Venezia e vincitore di numerosi premi nei festival internazionali come lo Stallone d’Oro di Yenenga, il primo premio del Festpaco, lo storico festival panafricano del cinema e della televisione di Ouagadougou (nel Burkina Faso). In precedenza Teza aveva trionfato alle Giornate di Cartagine, il festival di riferimento per il cinema arabo e africano, aggiudicandosi il Tanit d’oro del miglior film, ma anche il Premio migliore sceneggiatura, quello per la migliore fotografia, quello per la migliore musica e la coppa del migliore attore non protagonista - ben cinque riconoscimenti, dunque, fatto mai accaduto nella storia del più antico e più importante festival del continente. Tra i maggiori premi ottenuti internazionalmente c'è il Gran Premio Liocorno d’oro al Festival Internazionale del Film di Amiens 2008. Dopo la presentazione veneziana Teza è stato inoltre tra i titoli della Selezione Ufficiale al Festival di Toronto 2008.
Ramin Bahrani (autore/regista – Stati Uniti)
Nato nel 1975 in America e cresciuto in America, Ramin Bahrani si è laureato alla Columbia University a New York prima di trasferirsi nella patria dei suoi genitori, in Iran, per tre anni. Qui ha completato il suo film/tesi Strangers (2000). Bahrani ha poi vissuto a Parigi, prima di tornare negli USA per lavorare al suo primo lungometraggio, Man Push Cart (2005), che è stato presentato alla Mostra di Venezia nel 2005 e poi al Sundance (2006). Il film ha vinto oltre 10 premi internazionali, è stato proiettato in tutto il mondo, ed è stato nominato per tre Independent Spirit Awards. Il secondo film di Bahrani, Chop Shop (2007) prodotto da Lisa Muskat (George Washington) e Big Beach Films (Little Miss Sunshine) è stato presentato al Festival di Cannes nel 2007 nell’ambito della Quinzaine des Réalisateurs e poi a Toronto (2007) e Berlino (2008), prima di essere distribuito con ampio successo di critica nei cinema. Nel 2008 Bahrani ha vinto il prestigioso premio Acura “Someone to Watch” Independent Spirit Award. Il suo terzo film, Goodbye Solo, un road movie in cui un tassista senegalese cerca di convincere il suo cliente a rinunciare al suicidio, è stato presentato in anteprima nella sezione Orizzonti alla Mostra di Venezia 2008, dove ha vinto il premio Fipresci, e successivamente nei festival di Toronto, Londra, Vienna. Il film negli Stati Uniti è stato distribuito nelle ultime settimane nelle sale d’essai ottenendo critiche particolarmente positive e diventando una sorta di film simbolo delle nuove piccole pellicole indipendenti, dal budget minuscolo, che trovano un circolo distributivo grazie ai festival, alle università e ai blog.
Gianni Di Gregorio (sceneggiatore/regista – Italia)
Gianni Di Gregorio è nato a Roma a Trastevere, dove tuttora vive e lavora. Si è appassionato al cinema fin da bambino, trascorrendo la mattina a scuola, il pomeriggio nelle salette cinematografiche rionali, vedendo anche tre film al giorno. Dopo gli studi classici si è iscritto a Lettere moderne, ma prima della laurea ha abbandonato l’università per frequentare l’Accademia di Arti Sceniche di Roma diretta da Alessandro Fersen. Si è diplomato in regia e recitazione. Per tre anni ha lavorato nel Laboratorio di ricerca sperimentale di Fersen (con seminari e scambi con i gruppi di Bob Wilson, Grotowski, Kantor, Chaikin) che è sfociato nello spettacolo “Leviathan”, festival di Spoleto ‘76. Dopo tre anni di teatro, come aiuto regista ed attore, la visione del film Means street di Scorsese lo turba al punto che abbandona il teatro e comincia a lavorare nel cinema come assistente alla regia. Si orienta poi verso la sceneggiatura. Nel 1986 ha scritto la sceneggiatura del film Sembra morto ma è solo svenuto di Felice Farina, con Sergio Castellitto e Marina Confalone. Premio FRIPRESCI alla Settimana della Critica, Festival di Venezia 87. Nello stesso anno ha scritto il soggetto e la sceneggiatura del film Giovanni senza pensieri di Marco Colli, con Sergio Castellitto, Eleonora Giorgi, Aldo Fabrizi, Franco Fabrizi, Luca De Filippo, e presentato alla Quinzaine des Realizateurs di Cannes 87, Gran Prix du juri al festival di Annecy. Nel 1991 ha scritto Naufraghi sottocosta di Marco Colli, l’anno seguente il soggetto e la sceneggiatura del film Affetti Speciali diretto da Felice Farina. Nel 2000 ha scritto la sceneggiatura di Viva la scimmia!, tratta dal racconto “Le due zitelle” di Tommaso Landolfi diretto da Marco Colli. Ha conosciuto Matteo Garrone dopo la visione del suo primo film Terra di Mezzo. Comincia a collaborare con lui, come aiuto regista, nel 2000 con Estate Romana e prosegue con L’Imbalsamatore e Primo Amore. Nel 2007 scrive, con Braucci, Chiti, Gaudioso, Saviano e Garrone, la sceneggiatura del film Gomorra, di Matteo Garrone. Nel 2008 esordisce dietro la macchina da presa con Pranzo di Ferragosto, film low budget rivelazione della 65. Mostra dove vince il Premio Venezia Opera Prima. Dopo l’anteprima veneziana il film ha partecipato a più di 40 festival internazionali in vari continenti e ha vinto il David di Donatello nella categoria “miglior regista esordiente”.
Antoine Fuqua (regista – Stati Uniti)
Antoine Fuqua, nato e cresciuto a Pittsburgh in Pennsylvania, si è diplomato alla Taylor Allderdice High School nel 1983. Ha iniziato lavorando nel campo dei videoclip, lavorando per artisti come Toni Braxton, Coolio, Stevie Wonder, Queen Latifah, Usher e molti altri. Debutta sul grande schermo nel 1998 con il lungometraggio Costretti ad uccidere (The Replacement Killers) con Chow Yun-Fat e Mira Sorvino. Nel 2000 ha diretto il thriller-commedia Bait – L’esca (Bait) con Jamie Foxx. L’anno successivo si è confermato come regista dal talento unico e visionario con il film di grande successo Training Day che racconta una violenta giornata nella vita di un poliziotto corrotto. Il film, presentato fuori concorso alla 58. Mostra del Cinema, è interpretato da Denzel Washington, che ha vinto un Oscar come attore protagonista per la sua indimenticabile performance, e da Ethan Hawke, nominato agli Oscar come miglior attore non protagonista. Recenti film di Fuqua comprendono L’ultima alba (Tears of the Sun, 2003) con Bruce Willis e Monica Belucci e la produzione di Jerry Bruckheimer King Arthur (2004) con Clive Owen e Keira Knightley. Nel 2004 ha diretto anche Lightning in a Bottle, un concerto filmato che celebra la storia del blues, prodotto da Martin Scorsese. Nel 2007 ha realizzato Shooter con Mark Wahlberg, tratto dal romanzo “Una pallottola per il presidente” (Point of Impact) di Stephen Hunter, primo della serie dedicata al personaggio di Bob Lee Swagger, tiratore scelto reduce del Vietnam. Nel 2006 ha diretto The Call, uno spot/cortometraggio della Pirelli, con protagonisti Naomi Campbell e John Malkovich e altri spot pubblicitari per clienti americani e non, fra cui Armani, Reebok, Nike (Jordan Brand) e GMC. Di recente ha siglato un accordo di distribuzione con la HBO per il suo premiato documentario Bastards of the Party (da lui prodotto), sull’evoluzione delle bande di strade. Ha da poco terminato il suo ultimo lavoro Brooklyn's Finest con Ethan Hawke, Richard Gere, Don Cheadle, Wesley Snipes, Jesse Williams e Ellen Barkin, storia di tre poliziotti di Brooklyn che, per destino, si incontreranno nel momento sbagliato e nel luogo sbagliato.
Sam Taylor Wood (artista – Gran Bretagna)
Sam Taylor Wood (Londra, Gran Bretagna, 1967) artista concettuale inglese e protagonista della “New British Art”, vive e lavora a Londra. Utilizza fotografie e filmati, spesso combinandoli attraverso la proiezione contemporanea di immagini differenti su più schermi, esplorando le più comuni condizioni sociali e psicologiche dell’uomo. Le sue opere mettono in forma temi quali l’isolamento, l’esibizionismo, l’ansia, l’opposizione tra essere e apparire e tra il senso esteriore e quello interiore del sé, il peso corporeo e l’essenza fisica della gravità. L’artista, attraverso le sue installazioni, indaga anche gli elementi opposti e complementari che caratterizzano l’ esistenza di ognuno, come gioia e disperazione, estasi religiosa e amore terreno, vita e morte. Diplomata in scultura al Goldsmith’s College, nel 1990 esordisce nel mercato dell’arte quando le sue opere cominciano ad essere esposte in numerose collettive, ma raggiunge la fama nel 1994 con l’opera Killing Time, un quadruplo video in cui sono mostrate persone comuni che cantano un’aria dall’opera Elettra (Johan Strauss, 1909). I quattro schermi a parete intera (uno per parete) in cui sono mostrati i diversi personaggi sottolineano il senso di noia e separazione tra gli individui. Lo stesso fenomeno, ma relativo alla vita amorosa è analizzato nell’opera Travesty of a Mockery, (1995) una doppia videoinstallazione in cui lo spettatore partecipa ad una lite domestica. I protagonisti rimangono per tutto il tempo confinati nel proprio spazio(schermo), rendendo sempre più evidente il fatto che nonostante le urla che si rivolgono i due personaggi non sono in grado di comunicare tra loro. Per i suoi lavori S. Taylor Wood utilizza spesso attori professionisti e personaggi famosi, come David Beckam il cui ritratto mentre dorme, un video di 67 minuti proiettato in loop (David,1994), è stato commissionato, e in seguito ospitato dalla National Portrait Gallery di Londra. E’ molto vicina anche al mondo della musica pop: nel 1996 dirige un video per Elton John (I Want Love) in cui il protagonista è interpretato da Robert Downey Jr. Negli anni seguenti collabora con i Pet Shop Boys sia come visual artist, realizzando i video proiettati durante i loro concerti, che come vocalist sotto lo pseudonimo di Kiki Kokova. Nel 2008, Sam Taylor-Wood dirige il cortometraggio Love You More, scritto da Patrick Marber e prodotto da Anthony Minghella, presentato al Festival di Cannes. Attualmente, è impegnata nella realizzazione di un lungometraggio su John Lennon, sceneggiato da Matt Greenhalgh, e dedicato agli anni della prima formazione del musicista. Le sue opere sono state protagoniste di molte mostre collettive per mostre quali la Biennale di Venezia, dove nel 1997 vince il premio come migliore artista esordiente, e alla Tate Gallery nel 1998 in occasione del Turner Prize. Mostre personali di Sam Taylor Wood sono state ospitate dalla Kunsthalle di Zurigo (1997), l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden a Washington DC (1999), il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid (2000), la Hayward Gallery a Londra (2002), lo State Russian Museumdi St Petersburg (2004), il MCA di Mosca (2004), il MCA Sydney (2006), il MoCA di Cleveland (2007) e il Contemporary Art Museum, di Houston (2007).
info: www.labiennale.org
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