64. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

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Foto © Ottavia Da Re

(30-08-2007) - NO GEORGE, NO PARTY

"Quel ramo del lago di Como", non ce ne voglia Manzoni, non è mai stato più attraente da quando ci vive lui. Direttamente da Laglio alla Laguna, il George nazionale, sbarcherà nuovamente al Lido per la 64. Mostra, sbaragliando divi e divette.
E' lui il più amato, il più acclamato, inseguito, braccato attore delle cronache mondane lidensi. E dopo aver conquistato anche la critica nel ruolo di grande e acuto regista di "Good Night and Good Luck", premiato alla Mostra del 2005 per la sceneggiatura e per il miglior interprete, nemmeno tra i critici più barbosi e acidi del PalaLido (ex PalaGalileo), si trova traccia di un detrattore di Mr. Martini, anche senza la sua Terrazza, che quest'anno cambia sponsor e diventa "Lancia Cafè". Ma farà poca differenza per le fans.
Perfino i più incalliti paparazzi e la stampa meno incline al fascino alla Cary Grant di Clooney, si inchinano di fronte ad un divo incapace di negarsi ad un'intervista o di rifiutare una foto. Memorabili le migliaia di autografi (tanti quanti erano i fans assiepati lungo la passerella del Palazzo del Cinema) che è riuscito a firmare nel 2003 e nel 2005, fregandosene del cerimoniale e dell'orario di presentazione del suo film, oscurando colleghi (Catherine Zeta Jones, nel 2003 con lui in passerella per "Prima ti sposo poi ti rovino" ancora rosica) e i più giovani e spavaldi Orlando Bloom e Heath Ledger, che stanno studiando alla scuola di George, sperando di ereditarne lo stile da gentleman.
E come dimenticare la lunga chiacchierata che fece con la scrittrice Fernanda Pivano alla festa di presentazione del film "Good Night and God Luck" nel 2005 alla Giudecca, ignorando frotte di invitate e vip?
Quest'anno sarà al Lido per la presentazione di "Michael Clayton", in cui veste i panni di un avvocato implicato in alcune losche vicende legate alla propria società, che lo vede accanto a Tilda Swinton e al regista-interprete Sydney Pollack. Anche questa volta, dopo "Syriana", con cui vinse l'Oscar, diretto da un promettente ed esordiente regista, Tony Gilroy, che si è fatto notare per l'ottima sceneggiatura degli action-movie ispirati alle avventure di Jason Bourne e per quella de "L'avvocato del diavolo".
Pronto per un nuovo bagno di folla, e un'enorme "ola" che trasformerà ancora una volta la passerella del Palazzo del Cinema in quell'onda, simbolo della stessa Venezia, che nemmeno gli architetti più originali sono riusciti mai a replicare.
Perché non c'è Mostra senza star, e la più amata dai veneziani si chiama George Clooney.

Ottavia Da Re

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Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
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